lunedì 21 luglio 2025

16 Gennaio 1983: Juventus - Sampdoria

É il 16 Gennaio 1983 Juventus Sampdoria si sfidano nella prima giornata del girone di ritorno del Campionato Italiano di calcio di Serie A 1982-83 allo Stadio 'Comunale' di Torino.

I bianconeri piemontesi sono oramai considerati 'la squadra piú forte del mondo' avendo in rosa motli elementi della nazionale Italiana Campione del Mondo a Spagna 82, con l'aggiunta di due fuoriclasse assoluti come Michel Platini e Zbigniew 'Zibì' Boniek

A fine campionato la Juventus finirá in seconda posizione dietro la Roma di Nils Liedholm mentre i blucerchiati genovesi disputeranno una stagione tranquilla, piú vicina alla zona europea che a quella per la salvezza.

Buona Visione!



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Stagione 1982-1983 - Campionato di Serie A - 1 ritorno
Torino - Stadio Comunale
domenica 16 gennaio 1983 ore 14:30 
JUVENTUS-SAMPDORIA 1-1
MARCATORI: Bettega R. 85, Scanziani 86

JUVENTUS: Zoff, Gentile, Cabrini, (c) Furino, Brio, Scirea, Galderisi (Marocchino 59), Bonini (Bettega R. 52), Rossi P., Platini, Boniek
A disposizione: Bodini, Storgato, Prandelli
Allenatore: Giovanni Trapattoni

SAMPDORIA: Conti P., Ferroni, Pellegrini, Casagrande, Guerrini, Bonetti D., Bellotto, Scanziani, Chiorri (Zanone 59), Brady, Mancini (Vullo 87)
A disposizione: Bistazzoni, Renica, Maggiora
Allenatore: Renzo Ulivieri

ARBITRO: Bergamo
AMMONIZIONI: Brio (Juventus)




Dopo una lunga e confusa pressione segna Bettega all'85' 
Immediata la risposta di Scanziani 
La Samp «annulla» il gol della Juve 
Liam Brady «bravo ragazzo» rifiuta confronti polemici 
É durata un minuto la gioia dei bianconeri 
Partita difensiva dei liguri, isolati contropiede ispirati da Brady applaudito dal pubblico 
Ancora in ombra Platini e Boniek, schiacciati fra difesa e attacco
Trapattoni cambia «punte» ma non basta 

TORINO-Gioco monotono e insipido, ma anche stagione maledetta, almeno in campionato: dopo molto spingere (male, con gli stranieri e Rossi raramente in partita con la scusante di essere al rientro) la Juventus era riuscita ad andare in vantaggio con Bettega all'85' su una Sampdoria tutta difesa e contropiede, ma ha appena avuto il tempo di tirare un sospiro di sollievo. I liguri organizzavano il primo contrattacco in massa di tutta la partita, e Scanziani lo chiudeva con una botta bella e maligna alla destra di Zolf. Uno a uno, gioia del blucerchiati attorno al regista Brady ed al jolli-goleador, juventini sbigottiti alla pari del loro pubblico, la Roma che prendeve un altro po di vantaggio nella volata scudetto.

L'avvio del ritorno per la Juventus è stato deludente, come e piu dell'inizio del torneo. A Marassi la Samp la castigo con un gol maligno di Ferroni, ora l'ha bloccata sul pareggio. In tutto gli uomini di Ulivieri hanno tolto tre punti al campioni, non é impresa da poco. Ancora una volta, come contro il Cagliari, i bianconeri si sono fatti rimontare al Comunale. Sta diventando una malattia.

Trapattoni le ha tentate tutte, nel settore offensivo. Deluso, persino irritato, dai troppi cross a vuoto di Genova la domenica precedente, ha schierato all'inizio la coppia Rossi-Galderisi: un buon avvio del secondo, subito una palla-gol per Rossi non sfruttata per questione di centimetri, poi anche il 'Nanu' si è perso in una area di rigore intasata dalla spinta bianconera e gremita di maglie blucerchiate, con Pablito marcato prima da Bonetti quindi da Ferroni, davvero ottimo combattente. Nell'ultima mezz'ora, tolti Bonini e Galderisi, il tecnico bianconero é tornato alla coppia Bettega-Marocchino a fianco di Rossi. Ritorno al cross, rete con astuzia di Bettega, ma l'immediato stordimento di centrocampo e difesa ha propiziato il pareggio ligure. Ancora una volta, Boniek e Platini non sono riusciti ad imporre la loro qualità. La Juve ha spinto e molto, con le avanzate di Cabrini e Gentile con gli appoggi di Scirea e Furino (più Bonini, sino a quando non e stato chiamato in panchina). Come schiacciati fra la difesa che avanzava e le punte, i due stranieri non hanno mai trovato spazio, ne hanno mostrato di cercarlo, per muoversi. 

Ribadite le difficoltà di adattamento ad un football che è ben diverso - per combattività, marcature avversarie, ritmo — da quello di casa loro. Michel e Zbigniew hanno dato l'impressione di voler rispettare le consegne tattiche sino al suicidio, quasi una risposta polemica alle direttive che ricevono. Ha avuto buon gioco Brady, che ha colto applausi da un pubblico che ancora apprezza il suo ritmo lento compensato da qualità di palleggio e lucidità tattica. L'Irlandese ha retto a duri botte risposta con Platini e Furino (colpi decisi e strette di mano), si e tolto la soddisfazione di saltare Boniek in tunnel, ma tutto di staccare il polacco sullo sprint, a fine gara. Ma sicuramente Liam ha avuto spazio, palloni giocabili con calma, compagni pronti movimento (soprattutto Mancini, mentre il pur bravo Chiorri insiste troppo sul dribbling) anch'essi con tanto prato attorno, pur se mai persi di vista dalla difesa. Attorno a Brady e ad uno Scanziani inesauribile (ha salvato un gol, ha realizzato il pareggio, ha cambiato avversario nel gioco delle marcature provocato dai cambi di Trapattoni senza scomporsi) la Sampdoria ha fatto difesa e contropiede secondo vecchi canoni mai in disuso. Chiorri alla Mancini incrociandosi sul fronte dell'attacco hanno tenuto sulla corda Brio pur senza mai impensierire Zoff. 

Nel finale uscito Chiorri per una botta a un ginocchio, l'ingresso di Zanone ha tolto pericolosità al contrattacco ma il pareggio era segnato, evidentemente.

La partita si è aperta bene per la Juve. Al primo minuto Galderisi ha bucato la difesa avversaria sulla sinistra, ha centrato basso per Rossi che in spaccata, ha mancato la deviazione di un soffio. Conti fermava a terra una schiacciata di testa di Boniek. Spingeva bene Cabrini, protetto da Furino, avanzava Scirea, ma l'azione bianconera si bloccava alle soglie dell'area avversaria. Conti era chiamato al lavoro in alcune uscite alte, ma non da tiri in porta. Al 12' con la Juve tutta oltre la metà campo partiva tutto solo Mancini era Furino il più pronto al recupero. Premevano ancora i bianconeri, ma senza trovare sbocchi, la partita diventava monotona, un brivido al 20' per una netta ostruzione di Ferroni su Galderisi in area, ma Bergamo non concedeva neppure la punizione, se non il rigore. 

In avvio di ripresa. Zoff era in difficoltà (contro sole) su un maligno centro di Chiorri. quindi finiva alta una botta di Pellegrini (tunnel di Brady a Boniek e lancio profondo). Entrava Bettega al posto di Bonini, la Juve aumentava la spinta, al 5'Brio in affondo saltava Guerrini e da fondo campo sparava una bordata rasoterra che meritava il gol ma si perdeva di un soffio oltre il secondo palo. Si rivedeva Boniek con un colpo di testa fuori misura, quindi Galderisi lasciava il posto a Marocchino. Finiva sulla barriera una punizione di Platini. Il francese alzava poi oltre la traversa di testa un pallone meglio sfruttabile. Bettega, spintonato da Bonetti alla mezz'ora con Bergamo impassibile, si rifaceva al 40' deviando in rete fuori dalla portata di Conti un pallone mandato nel folto della mischia da Platini. 

Palla al centro, ed immediata risposta della Sampdoria che per la prima volta si portava avanti in massa. Brady apriva sulla destra per Casagrande che si vedeva respingere 11 primo cross, ma recuperava la palla e la rilanciava in mezzo. Intelligente la finta di Bellotto che smarcava Scanziani. Il quale controllava il pallone e di destro lo infilava alla destra di Zoff, battuto senza colpa. 

Ulivleri rubava qualche secondo alla partita con il cambio Mancini-Vullo, la Samp teneva palla, Brady otteneva un calcio di punizione e lo batteva con calma, all'indietro, verso Conti che rallentava il rilancio quel tanto da attendere il fischio di chiusura di Bergamo. 

Bruno Perucca


 

Delusione in tribuna d'onore Agnelli: 
«Una triste giornata»

TORINO Tribuna d'onore nervosa, a Juventus Sampdoria. 

"Veramente una triste giornata" - commenta chiaramente seccato, Gianni Agnelli, "Non mi sarei mal aspettato di vedere la Juventus giocare così. E' sintomatico che il punto riferimento fisso per tutti sia Furino, che ha 37 anni".

Il primo tifoso della squadra campione d'Italia non risparmia, nelle sue critiche, neppure quel Platini che si dice sia stato acquistato proprio per suo personale volere. Trae spunto dalla richiesta di un giudizio sulla prestazione di Brady. 

"Non ne ho nostalgia - spiega - Rimane, comunque, un grande giocatore. Lo abbiamo sostituito con Platini perché, come sta confermando anche oggi, aveva la tendenza a giocare sempre più indietro. Certo, però, che se il francese gioca cosi..."

Indirettamente, pero, l'avvocato Agnelli riconferma la stima nel campione d'Oltralpe quando gli si chiede un commento sulla notizia secondo cui Allodi starebbe per portare Rummenigge alla Florentina. 

"Non ne so nulla - dice - il tedesco è un grande campione, ma non rientra nei nostri programmi. Se si potessero avere tre stranieri, forse, ma abbiamo già Boniek e Platini."

Un altro fedele appassionato juventino è Walter Mandelli, vice-presidente della Confindustria, ex responsabile del settore tecnico della Federazione Calcio e ex direttore sportivo della Nazionale. 

«Non mi diverto affatto - sbotta - Sembra che i giocatori della Juve giochino insieme per la prima volta. Ci vogliono scambi rapidi, di prima, invece tutti portano la palla e nessuno riesce mai a liberarsi. I due stranieri? Che cosa possono fare, messi a giocare così? Se Platini fosse nella Roma farebbe tre gol per partita. Bisognava pensarci prima, peró, e inserirli in schemi studiati apposta per loro."

Ovviamente molto meno tifoso il c.t. della Nazionale, Bearzot. 

"La Juventus cerca di creare spazi, ma non ci riesce - commenta - Sul piano del predominio territoriale, della pressione, si dà un gran da fare, ma le occasioni da gol non riesce a crearle. II perché non tocca a me dirlo. La Sampdoria tenta qualche timido controplede."

Parlando del suoi azzurri, il c.t. ha parole sostanzialmente favorevoli. "Rossi si da molto da fare. Direi che è persino meglio di come me lo aspettassi, dopo una cosi lunga assenza. Non credo che Scirea e Gentile siano appagati dal Mondiale: forse, come tutti gli altri, hanno avuto un leggero handicap iniziale. ma ora è passato."

Giorgio Destafinis
brani tratti da: La Stampa 17 gennaio 1983


 



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Sarà difficile battere il primato di Roberto Bettega, che in 8 Juventus-Sampdoria disputati ha segnato ben 7 reti, diventando così il goleador più prolifico nella storia dei confronti diretti tra le due squadre valevoli per il campionato.

La serie degli exploit inizia nel primo campionato in maglia bianconera della punta torinese e risale al 2 maggio 1971, quando supera il portiere Pietro Battara nel 3-1 a favore dei bianconeri. Identico punteggio e stesso estremo difensore blucerchiato nel campionato successivo, ma stavolta l’11 bianconero colpisce con una doppietta.

Due anni dopo è ancora lui il match-winner contro i blucerchiati. La vittima stavolta è Massimo Cacciatori e i gol vengono messi a segno all’inizio di entrambi i tempi. Lo stesso portiere subisce un altro gol da Bettega nell’ultima giornata d’andata del 1976-77, ma è un punto non decisivo, non fa che ribadire una superiorità già definita dalla doppietta di Tardelli.

Infine, c’è la agrodolce rete del 1983, quando il bomber supera Paolo Conti nei minuti conclusivi dell’incontro dopo essere subentrato a Massimo Bonini, proprio per cercare di sgretolare il muro ospite. Ciononostante, la vittoria sfugge ugualmente alla Juve di Trapattoni perché nel poco tempo che ha a disposizione Scanziani riesce a superare Zoff, determinando così l’1-1 finale.




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