martedì 28 novembre 2023

30 Novembre 1980: Catanzaro - Juventus

È il 30 Novembre 1980 e Catanzaro e Juventus si sfidano nella nona Giornata del Girone di Andata del Campionato Italiano di Calcio di Serie A 1980-81 allo Stadio 'Nicola Ceravolo' di Catanzaro.

I bianconeri sono affamati di vittoria dopo che l'Inter l'anno prima gli aveva beffati sul traguardo tricolore. Sarà un punto per i bianconeri sudato ed importante verso il cammino che porterà i nostri beniamini verso il diciannovesimo tricolore. Dall'altra parte c'è un Catanzaro che dopo un ottimo campionato si conquista uno storico ottavo posto finale.

Buona Visione! 

 

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Stagione 1980-1981 - Campionato di Serie A - 9 andata
Catanzaro - Stadio Comunale
Domenica 30 novembre 1980 ore 14:30
CATANZARO-JUVENTUS 0-0

CATANZARO: Zaninelli, Sabadini, Ranieri, Boscolo, Menichini, Peccenini (Salvadori 68), Mauro, Orazi, De Giorgis (Borghi 75), Sabato, Palanca
Allenatore: Tarcisio Burgnich

JUVENTUS: Zoff, Cuccureddu, Cabrini, Furino, Gentile, Scirea, Causio (Marocchino 59), Tardelli, Bettega R., Brady, Fanna
Allenatore: Giovanni Trapattoni

ARBITRO: Lattanzi R.



Trapattoni addebita alla sfortuna le occasioni fallite 
«Bettega? Mi è piaciuto moltissimo» 
«La partita era difficile, il risultato è giusto» - 
Tardelli in forse per l'incontro con la Grecia 

DAL NOSTRO INVIATO CATANZARO — Trapattoni ha conservato la calma anche nel dopo-partita, e con lui i giocatori bianconeri convinti di aver disputato una buona gara e di aver conseguito un risultato molto utile. Il dott. La Neve e il massaggiatore De Maria hanno curato i feriti della dura battaglia: Gentile lamentava il riacutizzarsi della solita distorsione alla caviglia sinistra. Niente di preoccupante. Una giornata di riposo dovrebbe bastare. Martedì sarà certamente a Roma a disposizione di Bearzot per la trasferta degli azzurri in Grecia. Scirea si è fatto fasciare il piede destro a causa di una contusione: 

«Niente di grave — ha detto —. Sono disponibile». 

Più serio il malanno di Tardelli. Il centrocampista, duramente colpito nel primo tempo, è rimasto in campo per tutta la gara ma con rendimento alterno, a tratti addirittura insufficiente. Il medico ha diagnosticato una distorsione della caviglia sinistra. Non dovrebbe essere un infortunio grave, ma al momento la sua partecipazione al viaggio ad Atene è in dubbio. Si vedrà oggi dopo un ulteriore controllo. 

A parte la polemica sollevata da Causio e la secca risposta di Trapattoni, nel clan bianconero regnava un clima di serenità. L'allenatore a proposito del pareggio ha detto: 

«E' un risultato importante;  teniamo presenti la grinta e la determinazione del Catanzaro». 

Poi ha precisato: 

«Non abbiamo potuto ripetere la prova di una settimana fa contro l'Inter, ma la partita era diversa e molto difficile». 

Trapattoni ha cercato di spiegare cosa intendeva per diversa. Ha aggiunto infatti: 

«Era un problema di mentalità. Pur nella difficoltà, noi abbiamo creato due palle-gol. Non abbiamo segnato, abbiamo buttato per due volte la palla sul petto del portiere. E' sfortuna, anche se la parola non mi piace. Avremmo potuto vincere, invece abbiamo soltanto pareggiato, ma voglio parlare anche del Catanzaro. E' un avversario di grande valore». 

Alle dichiarazioni ottimistiche del tecnico juventino è stato facile ribattere: a parte le due circostanze di cui già si è parlato, la Juventus, pur giocando l'intera ripresa nella metà campo del Catanzaro non ha mai tirato in porta, subendo invece pericolosi contropiede. E' un difetto organico, che chiama in causa la stessa composizione della squadra. Trapattoni non ha accettato la critica: 

«E' bene ricordare — ha detto — le condizioni disagevoli del campo, sdrucciolevole per la pioggia, ed è opportuno anche ripetere la franca prova dei nostri avversari. Con l'Inter si giocava un altro calcio, qui eravamo aggrediti." 

A Trapattoni è stato chiesto un giudizio sul rientro di Bettega, e la risposta era scontata: 

«Roberto mi è piaciuto moltissimo. Sono pienamente soddisfatto. E' andato ancora vicino al gol. Prima o poi ricomincerà a segnare». 

L'elogio di Trapattoni ha confortato molto Bettega: 

«Lo ringrazio — ha risposto —. Sono convinto di aver fatto il mio dovere. In questo momento non sono fortunato, ma spero di riprendermi». 

Qualcuno gli ha ricordato i fischi della folla quando prima della gara è stato annunciato il suo nome. Bettega ha ribattuto freddamente: 

«Ero ancora negli spogliatoi e non ho sentito i fischi. Ma del resto non mi preoccupano, perché sono frutto di una campagna denigratoria contro di me. Io continuo per la mia strada sereno come sempre, perché non credo di meritare tanta critica».

Bruno Bernardi
tratto da: La Stampa 1 Dicembre 1980



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