mercoledì 2 aprile 2025

2 Aprile 1978: Juventus - Torino

É il 2 Aprile 1978 e Juventus Torino si sfidano nella decima giornata del Girone di Ritorno del Campionato Italiano di Calcio di Serie A 1977-78 allo Stadio 'Comunale' di Torino

É il 'Derby della Mole' e tutto il capoluogo piemontese si mobilita.

É una Juventus che domina il calcio italiano. Alla fine di questo campionato i bianconeri infatti conquisteranno il loro diciottesimo Scudetto. Nessuno puo starle dietro tant'é che al secondo posto si afferma la sorpresa Lanerossi Vicenza

Dall'altre parte i granata fanno un campionato d'alta quota ed alla fine condivideranno il secondro posto proprio con i biancorossi veneti.

Buona Visione!

 

juventus


Campionato di Serie A 1977-1978 - 10 ritorno
Torino - Stadio Comunale
Domenica 2 aprile 1978 ore 15.30
JUVENTUS-TORINO 0-0

JUVENTUS: Zoff, Cuccureddu, Cabrini, Gentile, Morini, Scirea, Causio, Tardelli, Boninsegna, Benetti, Bettega
Allenatore : Giovanni Trapattoni

TORINO: Terraneo, Danova, Santin, Sala P., Mozzini, Caporale, Sala C., Butti (Pecci 56), Graziani, Zaccarelli, Pulici
Allenatore : Luigi Radice

ARBITRO: Michelotti

 

C’era una volta il derby, verrebbe da dire. Una sfida che raccoglieva furori non soltanto calcistici, ma sociali ed economici, culturali. Già, che giorni e che emozioni! Gli anni settanta, ad esempio. La Juventus dominava l’Italia, ma spesso cadeva davanti ai cugini, che facevano di quell’appuntamento una ragione di vita e d’orgoglio. Da una parte, lo stile di Bettega e Capello, l’eleganza di Zoff, le acrobazie di Anastasi (idolo dei lavoratori della Fiat Mirafiori), la mutria severa di Beppe Furino, il palleggiare ironico di Causio, dall’altra l’agonismo e il ferro e il fuoco di Fossati, Cereser, Agroppi, capitan Ferrini, e là davanti i dioscuri Graziani&Pulici, ispirati da Claudio Sala, pronti a colpire. Il derby diventava, recuperando Jean-Paul Sartre, una metafora della vita. La Juve degli Agnelli, ma anche degli immigrati siciliani e calabresi, il Toro di Pianelli e degli impiegati piemontesi, di quelli che parlavano il dialetto duro e puro. La Juve dei tanti scudetti e il Toro che portava nelle vene, e porterà per sempre, il mito di capitan Valentino e degli altri eroi scomparsi nel rogo di Superga, e il rimpianto per la farfalla granata, Gigi Meroni. Due modi di essere.
(Darwin Pastorin)



Trapattoni "Partita Perfetta"

"Chi non conosce la durezza degl'impegni infrasettimanali di Coppa dei Campioni non puo capire quanto sia stata eccezionale la prestazione della Juventus nel derby"

dice Giampiero Boniperti.

Il fatto di non aver battuto il Torino costituisce motivo di rammarico per il presidente blanconero, anche se la Juventus è la vincitrice morale della sfida.

"É stata una grande Juventus, con una determinazione feroce, che meritava di vincere un derby nobilitato dal bel gioco" 

aggiunge Boniperti per il quale il pareggio rappresenta ugualmente un importantiasimo passo avanti verso la conquista del 18 scudetto e stempera il disappunto per quel gol di Benetti annullato da Michelotti per un precedente discutibile fuori gioco di Boninsegna. Sull'episodio, Trapattoni si limita a sottolineare che la sequenza della movio la é stata chiara: 

"Non agglungo altro." 

Hanno conservato 4 punti di vantaggio sul Torino che è stato raggiunto, al secondo posto, dal Milan a dal Lanerossi Vicenza.

"Non possiamo ancora dire di aver conservato lo scudetto ma siamo lanciatissimi." 

chiarisce Trapattoni 

"Su 10 punti a disposizione ci basterebbe farne 6 per metterci al riparo, in altre parole dovremo impegnarci a fondo per un paio di partite. La prossima è una settimana che ci può dare la certezza matematica sia per il primato che per l'accesso alla finale di Coppa del Campioni." 

Inter, Bruges e Bologna, tre tappe im portantissime. Si comincerà sabato, con l'anticipo di campionato con l'Inter. Una vittoria è indispensabile contro un avversario che vorrá disputare una grossa gara per cogliere un risultato di prestigio. 

"Battendo l'Inter potremo consolidare la nostra classifica poiché non credo che Torino vincerá a San Siro con il Milan, e trarre una notevole spinta psicologica per la trasferta in Belgio dove le prospettive sono buone ma non troppo rosee, e dove ci attende una dura battaglia. Poi dovremo andare a Bologna."

Anche se la Juventus non ha vinto. Trapattoni ritiene si sia liberata definitivamente dal complesso nei riguardi del Torino. Se alla vigilla qualcuno poteva pensare che ci fossero ancora problemi psicologici, adesso non esistono piú spiega l'allenatore che, su 4 derby torinesi ha perso il primo e ne ha pareggiati tre. 

"Pochissime volte, comprese le "stracittadine" milanesi, ho visto una partita simile. Abbiamo costruito diverse occasioni da gol, specie nella prima frazione, mancandole d'un soffia. Nella seconda parte e soprattutto nel finale, c'è stato un ritorno del Torino ma l'abbiamo contenuta con calma, lucidità e con grande personalita, sfiorando nuovamente il gol."

Una prestazione, quella dei blanconeri, che va elogláta sotto tutti gli aspetti. Le più grosse soddisfazione è che tutti ammettono che la Juventus meritavo Il successo.

Trapattoni, sorridendo, dice che non c'è stato bisogno di ricorrere a qualche filtro magico per sconfiggere i sortilegi che impedivano alla Juventus di giocare il derby all'altezza delle sue possibilità. Dopo la sconfitta subita nel girone d'andata dello scorso campionato, Trapattoni disse di aver capito cos'è il derby torinese e già nel ritorno, la squadra si comportó in modo diverso. Certi fantasmi erano però riaffiorati nell'ultimo derby dove il Torino, sebbene privo degli infortunati Castellini, Mozzini e Zaccarelli e dello squalificato Pecci, era riuscito ad imbrigliare i bianconeri concludendo l'incontro a reti inviolate. Ma fra lo 0-0 dell'11 novembre e quello di domenica scorsa, c'è un'enorme differenza.

"La nostra metamorfosi è una logica conseguenza," insiste Trapattoni, " il calcio è fatto di vari ingriedenti: gioco, tecnica, tattica, psicologia. Sul piano del gioco c'è stata una partecipazione collettiva totale. Ognuno ha svolto il proprio compito dando il meglio senza alcuna "sudditanza psicologica" nel confronti del diretto avversario. Il Torino ha cercato di vincere ma la Juventus gli ha concesso ben poco e, malgrado avesse nelle gambe i 90 minuti con il Bruges, ha tenuto il campo fino all'ultimo."

A chi insiste nel definire la Juventus utilitaristica, Trapattoni risponde che, a differenza di quanto accadeva nella passata stagione, i bianconeri hanno trovato un equilibrio conciliando le esigenze spettacolari con la concretezza: 

"Quelli che non hanno l'obbligo di fare il risultato a tutti i costi possono permettersi di badare esclusivamente allo spettacolo. Noi dobbiamo preoccuparci anche della classifica, Ciononostante il derby ha avuto fasi di gran gioco che che hanno accontentato i buongustai. Nell"ottica terribile che abbiamo sostenuto in 8 giorni, soltanto il primo tempo con il Bruges costituisce una macchia. A Marassi avevamo disputato una prima frazione ad alto livello. Comunque mi preme sottolineare la determinazione con cui la Juventus si era battuta nella ripresa con i belgi."

Analizzando la prestazione del singoli nel derby, Trapattoni difende Bettega che qualche critico ha visto avulso dal gioco e troppo arretrato: 

"Bettega ha svolto una notevole mole di lavoro. Ho contrastato, impostato e concluso. Ha dato un'impronta tattica importante, giocando con intelligenza ed aiutando la squadra a districarsi dalla trappola del "fuori gioco". Insomma è stato eccezionale nell'economia della partita. Non è la prima volta che assume una posizione arretrata: era accaduto al tempi di Anastasi ed anche in tandem con Gori. Tutti hanno fatto in pleno il loro dovere, Morini è stato mostruoso perché aveva di fronte un Graziani animato da una gran voglia di vincere. Bravissimo Benetti. Cabrini è una bella realtà: è un giocatore completo all'altezza di quelli che figurano in Nazionale. Ma anche gli altri giovani, come Fanna e Verza e come lo stesso Virdia che, non per colpa sua, non ha potuto dare il massimo, hanno risposto in pieno. Ma adesso basta con gli elogi. Il campionato continua e non l'abbiamo ancora vinto."

Sabato prossimo quasi certamente ci sarà un avvicendamento: Cabrini, che giocherà a Bruges, verrebbe rilevato da Furino ma una decisione non è ancora stata presa e pertanto in settimana Trapattoni valuterà la situazione. C'è anche Morini che lamenta un dolore alla coscia sinistra: probabilmente si tratta d'un malanno di poco conto ma, nel caso fosse necessario concedergli un turno di riposo, è pronto Spinosi. La Juventus partirà poi lunedi mattina alla volta di Bruges.

Bruno Bernardi
tratto da: La Stampa 3 aprile 1978

 



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