mercoledì 4 giugno 2025

4 Giugno 1989: Atalanta - Juventus

É il 4 Giugno 1989 ed Atalanta Juventus si sfidano nella Quattordicesima giornata del girone di ritorno del Campionato di Serie A 1988-89 allo Stadio 'Comunale' di Bergamo.

É una Juventus che cerca di costruire una squadra ancora scossa dal addio di 'Le Roi' Michel Platini e dai fallimenti di Ian Rush e dal tecnico Rino Marchesi. Guidati in panchina dalla leggenda Dino Zoff, i bianconeri raggiungono un quarto posto in campionato che dovrebbe rappresentare un buon viatico per il futuro. 

Dall'altra parte c'è un' Atalanta che guidata in panchina magistralmente da Emiliano Mondonico raggiunge uno storico sesto posto finale e agguanta un piazzamento utile per la prossima Coppa UEFA.

Buona Visione!

 


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Stagione 1988-1989 - Campionato di Serie A - 14 ritorno
Bergamo - Stadio Comunale
domenica 4 giugno 1989 ore 16.30
ATALANTA-JUVENTUS 0-0

ATALANTA: Ferron, Bonacina, Pasciullo, Fortunato D., Barcella, Progna, Stroemberg, Prytz (Prandelli 83), Madonna (Serioli 84), Nicolini, Esposito
Allenatore: Emiliano Mondonico

JUVENTUS: Tacconi, Napoli N., De Agostini, Galia, Favero, Tricella, Marocchi, Magrin, Buso, Zavarov, Laudrup
Allenatore: Dino Zoff

ARBITRO: Coppetelli



Bravo Laudrup ma ormai l'aspetta Barcellona
DAL NOSTRO INVIATO

BERGAMO Con l'imbarazzo nell'animo e nella macchina da scrivere, i commentatori della partita si sono accinti a raccontare questa Atalanta-Juventus, un'edizione che servirà soprattutto agli storiografi ed agli statistici. I protagonisti, ascoltando commenti del genere, si sono quasi adontati, ricordando che, in fondo, l'accesso in Europa era stato centrato e che, dunque, il fine giustifica pure il mezzo più avvilente.

Gli statistici annotano che la Juventus non perde a Bergamo da più di venticinque anni, dal remoto 23 ottobre del 1963, quando i bergamaschi la rispedirono a Torino con tre gol di Domenghini, Milan e Calvanese. I protagonisti di oggi sono più pragmatici e fanno ovviamente presente che il pareggio avrebbe dato ai bianconeri la matematica certezza di entrare nel parcheggio europeo e ai nerazzurri la quasi sicurezza di tenere compagnia agli avversari di turno nella Coppa Uefa del prossimo anno calcistico. Dopodiché si può dire che la partita è sembrata più una disputa a ping pong, con la pallina a rimbalzare con ostinata insi- stenza nei cinquanta metri cen- trali, che un sano match di calcio in cui la cosa fondamentale è quella di buttare la palla alle spalle del portiere avversario. Se si pensa che in sole due circostanze (o quasi) i portieri Ferron da una parte e Tacconi dall'altra hanno toccato il pallone, si intuisce la sostanza di una partita senza pathos, senza interesse, priva di brividi. Il gradimento del pubblico è stato nullo, tanto che a venti minuti dalla fine la gente non soltanto ha disapprovato con mạnifestazioni sonore, ma addirittura ha cominciato ad abbandonare lo stadio, un palcoscenico che evidentemente non gli aveva regalato alcunché di gradevole né riservato sorprese. Zavarov é andato incontro alla solita partita senza sugo, coinvolto presto nell'abulia generale, Buso, peraltro abbandonato spesso a se stesso, non ha toccato un pallone utile al cospetto di una guardia molto attenta come quella sfoggiata dal giovane Barcella. 

Nel mazzo delle sufficenze e sono davvero poche, spunta il fiorellino danese: Laudrup continua la serie di partite positive, troppo è tardi, oramai lo aspetta il Barcellona. Dei due probabilissimi acquisti juventini. Barcella e Fortunato, si possono dire poche cose, però sono buone. Fortunato è un ragionatore lucido, non molto dinamico ma in possesso di buona visione di gioco, di un ottimo lancio cui però non fa ricorso quando si accorge che il destinatario è in zona morta oppure in evidente difficoltà. E' un ragazzo intelligente e tecnico, che non sciupa palloni.

Barcella è un duro, che non concede respiro all'avversario (ieri è toccato a Buso), spesso con cattive maniere. Ma visto il clima serafico che aleggiava attorno al Burmana non c'era bisogno che lo stopper atalantino facesse ricorso ai mezzi illegali. Anche se in una circostanza ha toccato duro il povero Buso. Si tratta di elementi che durante l'anno sono stati capaci di garantire un rendimento costante ed abbastanza alto, tanto da calamitare l'attenzione di molte squadre. Juve compresa, e, se la doppia operazione proseguirà sotto i rosei auspici in cui è cominciata, dovrebbero far parte dei titolari messi a disposizione da Boniperti a Zoff per la stagione 1989/90. 

Angelo Caroli
tratto da: La Stampa 5 giugno 1989



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