É il 28 Maggio 1989 e Juventus e Fiorentina si sfidano nella tredicesima giornata del girone di ritorno del Campionato Italiano di Calcio di Serie A 1988-89 allo Stadio 'Comunale' di Torino.
É una Juventus che cerca di costruire una squadra ancora scossa dal addio di 'Le Roi' Michel Platini e dai fallimenti di Ian Rush e del tecnico Rino Marchesi. Guidati in panchina dalla leggenda Dino Zoff, i bianconeri raggiungono un quarto posto in campionato che dovrebbe rappresentare un buon viatico per il futuro.
Dall'altra parte c'è una Fiorentina guidata in panchina da Sven Goran Eriksson e condotta in campo da un giovane Roberto Baggio, che conclude la stagione in 7a posizione e (dopo spareggio con la Roma) si aggiudica un posto in Europa.
Buona Visione!
Torino - Stadio Comunale
domenica 28 maggio 1989 ore 16:30
JUVENTUS-FIORENTINA 1-1
MARCATORI: Buso 4, Cucchi 53
JUVENTUS: Tacconi, Napoli N., De Agostini, Galia, Bruno P., (c) Tricella, Mauro, Marocchi (Magrin 46), Buso, Zavarov, Laudrup
A disposizione: Bodini, Favero, Cabrini, Altobelli
Allenatore: Dino Zoff
FIORENTINA: Landucci, Bosco (Calisti 63), Carobbi, Dunga, Battistini S., Hysen, Salvatori, Cucchi, Pruzzo (Di Chiara 70), Baggio R., Pellegrini
A disposizione: Bacchin, Pin, Perugi
Allenatore: Sven Goran Eriksson
ARBITRO: Felicani
AMMONIZIONI: Bruno P. 29, De Agostini 76 (Juventus); Cucchi 22 (Fiorentina)
ESPULSIONI: Bruno P. 72 (Juventus); Baggio R. 72 (Fiorentina)
Napoli e Tricella le note liete di fine stagioneLa zona Uefa, a quattro giornate dal termine, è ormai acquisita per la Juventus anche se il pareggio con la Fiorentina ha impedito alla squadra di Zofi di agganciare il Milan, neo campione d'Europa, al terzo posto. Ancora una volta, e con piena ragione, i bianconeri hanno qualcosa da recriminare sull'arbitraggio. Il signor Felicani di Bologna ed i suoi collaboratori hanno commesso errori decisivi. Se sbagliare è umano, nei confronti della ,Juventus è diventata una cattiva abitudine.Non vogliamo mettere in dubbio la loro buona fede, ma la Juventus, che meritava di chiudere il primo tempo con almeno due gol di scarto, s'è vista annullare un gol senza motivo (Laudrup non aveva commesso fallo su Landucci, uscito a vuoto sul cross di Marocchi deviato di testa da Carobbi) e non concederne un altro, dello stesso Laudrup allo scadere del primo tempo, perché secondo Felicani e il guardalinee il pallone incornato dal danese e respinto da Carobbi non aveva varcato interamente la linea di porta. Le riprese televisive hanno dimostrato che il gol era regolare.Ben diversa sarebbe stata la ripresa con la Juventus in vantaggio di 2-0, sia dal punto di vista psicologico che pratico. Il pomeriggio caldo e umido, con pioggerella prima della gara e sole durante il secondo tempo, ha inciso sul rendimento della Juventus che, per esercitare una costante supremazia territoriale, aveva speso molte energie in più della Fiorentina. L'innesto di Magrin al posto di Marocchi non è bastato ad innervare un centrocampo apparso in debito d'ossigeno. E la Fiorentina ha prima pareggiato con Cucchi, poi ha scosso la traversa con un pericolosissimo colpo di testa di Pellegrini.Sarebbe stato davvero il colmo se quell'incornata di Pellegrini fosse finita a bersaglio ma il calcio è così e, con gli equilibri esistenti nel nostro campionato, basta un episodio sfortunato per capovolgere l'esito di una partita. Un solo gol è spesso insufficiente. Giá con l'Inter la Juventus non aveva raccolto quanto meritava in 45' e i neocampioni d'Italia avevano saputo rimediare. É successo anche alla Fiorentina. La Juventus avrebbe comunque potuto essere più forte della sorte e dell'arbitraggio contrario ma Galia, De Agostini e Napoli hanno sprecato, nel finale e con le due squadre ridotte in dieci per l'espulsione di Bruno e Baggio, tre grosse occasioni per mettere ko i viola. Soprattutto quelle di Galia, a tu per tu con Landucci, e di Napoli che aveva scambiato benissimo con Laudrup ma poi, al volo di destro, angolava troppo il tiro.Se Napoli avesse segnato, sarebbe diventato il protagonista assoluto dell'incontro. Era stato bravissimo a contrastare Baggio, il talento della Fiorentina che piace alla Juventus. Baggio non era mai riuscito a liberarsi di Napoli che, in modo corretto, lo contrastava con efficacia e partecipava attivamente alla costruzione del gioco.Napoli, insieme con Tricella, è una delle note liete di questo finale di stagione. L'ex messinese, arrivato a Torino nell'ottobre '87, per una stagione e mezza non era riuscito ad esprimere un rendimento soddisfacente. Malanni muscolari, ricadute, gli avevano negato la continuità e la prima squadra. E bastata l'operazione alle tonsille per risolvere tutti i problemi. Ed i risultati si vedono.Bruno Bernarditratto da: La Stampa 29 maggio 1989