lunedì 3 febbraio 2025

12 Settembre 1982: Sampdoria - Juventus

É il 12 Settembre 1982 e Sampdoria Juventus si sfidano nella prima giornata del girone di andata del Campionato Italiano di calcio di Serie A 1982-83 allo Stadio 'Marassi - Luigi Ferraris' di Genova.

I bianconeri piemontesi sono oramai considerati 'la squadra piú forte del mondo' avendo in rosa motli elementi della nazionale Italiana Campione del Mondo a Spagna 82, con l'aggiunta di due fuoriclasse assoluti come Michel Platini e Zbigniew 'Zibì' Boniek

A fine campionato la Juventus finirá in seconda posizione dietro la Roma di Nils Liedholm mentre i blucerchiati genovesi disputeranno una stagione tranquilla, piú vicina alla zona europea che a quella per la salvezza.

Buona Visione!


sampdoria



Genova - Stadio Luigi Ferraris Domenica 12 settembre 1982
Serie A 1982-83: 1a Giornata Andata SAMPDORIA-JUVENTUS 1-0 MARCATORI: Ferroni 67
SAMPDORIA: Bistazzoni, Ferroni, Vullo, Casagrande, Guerrini, Bonetti D., Scanziani, Bellotto, Francis, Brady (Maggiora 86), Mancini (Pellegrini 76)
Allenatore: Renzo Ulivieri
JUVENTUS: Zoff, Gentile, Cabrini, Furino, Brio, Scirea, Boniek (Marocchino 63), Bonini, Rossi P., Platini, Bettega
Allenatore: Giovanni Trapattoni
ARBITRO: Mattei



L'allenatore contrariato per la sconfitta ammette ritardi nella preparazione
Accuse di Trapattoni alla squadra «Non si vince suonando il violino »
DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE  

GENOVA — Prima fucilata alla lepre bianconera. E' un accostamento che non
piace a Trapattoni. il quale arriccia il naso e replica:

“Ma che lepre! Siamo partiti con II piede sbagliato e dobbiamo lavorare ancora moltissimo, a conferma di quanto facevo osservare nei giorni scorsi. La classe va bene, ma non vorrei ritrovarmi con una aquadra piena di individualità e senza certi equilibri.”
É chiaro che Trapattoni si riferisce al collettivo, che per adesso manca e che ha dovuto ammainare le vele nel golfo di Genova di fronte
all'arrembante continuità di una generosissima Sampdoria. E l'epilogo, é realizzato con una tipica azione di rimessa, sembra non trovare sprovvisto l'allenatore bianconero, che prosegue il suo esame di coscienza con voce seccata e con animo abbacchiato, e contrariato.

“Siamo indietro, e inutile nasconderlo. Le mie paure non
erano casuali quando osservavo che avremmo potuto rischiare grosso in contropiede. Non si ottengono i risultali suonando il violino, ma cercandoli con concentrazione e con volontà. Cè ancora tanto lavoro da svolgere e bisogna rimboccarsi le maniche. É un luogo comune, ma mi pare molto efficace. In
quanto alla Sampdoria che aggiungere? Ha disputato una gara con attenzione e con determinazione, ingredienti che sono mancati a noi!”.

Boniek é stato sostituito. Le ipotesi sono tante, ma vengono immediatamente respinte da Trapattoni, il quale fornisce questo chiarimento:

«Il polacco aveva giocato in Finlandia ed era un po' stanco. E mi sembra che nel primo tempo abbia tirato molto la carretta. Ma e meglio parlare del collettivo e non dei singoli. Ripeto, c'è tanta qualità, ma non serve se non l’accompagniamo dai punti.”

Lo spogliatoio si spalanca soltanto dopo venti minuti dal termine della gara. C’é poco da sorridere.
Dispiacere e rabbia si mescolano in un calderone di sensazioni facilmente intuibili. Beppe Furino. 36 anni, pochi capelli e tanta grinta, ancora una volta si é segnalato fra i migliori in campo. Il dott. La Neve, il massaggiatore De Maria gli curano la ferita che ha riportato all'arcata sopracciliare sinistra. Nonostante questo handicap, il capitano juventino ha continuato a dare zuccate al pallone senza nessun timore. Il
suo sfogo i pacato, ma chiaro. Vi si legge facilmente fra i risvolti.

“Adesso, dopo tante esaltazioni iniziali, ci sono dei discorsi diversi da fare. Per vincere si deve lottare, in campo bisogna dare di più tutti. E non voglio mai parlare della mia partita, voglio soltanto vincere.
Non sono a caccia di gloria, poiché non ho più vent'anni. Una cosa e certa: a pochi giorni dal nostro debutto in Coppa dei Campioni questa sconfitta ci farà solamente del bene. La
Sampdoria? Buona squadra, bene organizzata da Brady e pericolosa con Francis. E con questo chiudo il discorso”.

In un angolo ce Boniek che raccatta la roba per depositarla nel borsone da viaggio. Parla giá un italiano abbastanza comprensibile.
“Da una sola partita non si può giudicare il campionato italiano, se cioè sia cattivo o bello, se mi piace oppure no. Come non è il caso di pensare che questa sconfitta ci taglia fuori dalla lotta per lo scudetto. Forse che lo scorso anno la Juventus non aveva mai perduto? Eppure il titolo è arrivalo lo stesso. Perciò vi preghiamo di non avere fretta nel trarre conclusioni. Per quanto concerne il caldo non lo tirerei in ballo come scusa. Faceva caldo per me, per I miei compagni ma anche per i sampdoriani."
Angelo Caroli tratto da: La Stampa 13 Settembre 1982

 


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