mercoledì 26 febbraio 2025

26 Febbraio 1984: Juventus - Torino

É il 26 Febbraio 1984 Juventus e Torino si sfidano nella sesta Giornata del Girone di Ritorno del Campionato Italiano di Calcio di Serie A 1983-84 allo Stadio 'Comunale' di Torino.

É una Juventus piena di stelle di calibro mondiale quello che sfida un Torino in piena forma in questo 'Derby della Mole'. Sará una stagione trionfale questa per i nostri beniamini in strisce bianconere. Se in Campionato arriverá l'ennessimo Scudetto (é il 21esimo), in Europa si festeggia la prima (ed unica) affermazione in Coppa delle Coppe. Dall'altre parte il Torino finirá quinto - per un soffio fuori dalle Coppe Europee.

Buona Visione!

 

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Campionato di Serie A 1983-1984 - 6 ritorno
Torino, domenica 26 febbraio 1984
JUVENTUS-TORINO 2-1
MARCATORI: Selvaggi 55, Platini 66, Platini 76

JUVENTUS: Tacconi, Gentile, Cabrini, Bonini, Brio, Scirea, Prandelli (Vignola 63), Tardelli, Rossi P., Platini, Boniek 
Allenatore: Giovanni Trapattoni

TORINO: Terraneo, Corradini, Beruatto, Zaccarelli, Danova, Galbiati, Schachner, Caso (Comi 81), Selvaggi, Dossena (Pileggi 66), Hernandez - 
Allenatore: Eugenio Bersellini

ARBITRO: Bergamo



Quanta differenza fra gli stranieri 

JUVENTUS 

TACCONI — Imparabile il gol di Selvaggi, complessimente poco lavoro ma evidente fredda e buona sicurezza nel finale, di fronte al disperati attacchi granata.
GENTILE — Lotta, si impegna, ma non é in buone condizioni di forma e si vede. Troppo spazio a Selvaggi sul gol del Torino. 
CABRINI — Deciso nel tackle in fase difensiva, é stato un pericolo costante per gli avversari con inserimenti offensivi condotti in velocità, in appoggio all'attacco. 
BONINI — Ancora una gara su ritmi alti, ma con qualche sbavatura negli appoggi. Ottimo comunque in repentini recuperi, soprattutto nell'ultimo quarto d'ora. 
BRIO — Tra lui e Schachner molli litigi attorno al pallone, da parte sua qualche durezza di troppo (soprattutto quella su Dossena, a suo modo «importante-». 
SCIREA — Puntuale in tutte le chiusure difensive (meno una nel primo tempo) e pronto ad aggiungersi ai centrocampisti per dare uno sbocco in più alle manovre aggiranti contro rivali «chiusi». 
PRANDELLI — Nel gioco delle .ione, a centrocampo (i andato spesso su Dossena, con buoni risultati. Una partita oscura, ma utile, sino alla sostituzione con Vignola. 
VIGNOLA — Ha giocato qualche buon pallone, ma non é riuscito ad entrare in modo determinante nella partita. 
TARDELLI — E' tornato nella forma migliore: gran lavoro di raccordo a tutto campo, validi inserimenti ai fianchi di Rossi. Il suo ritmo costante é stato accusato dai granata. 
ROSSI — Un'altra conferma del suo ottimo momento di forma. Ha giocato con un continuo movimento sa tutto il fronte d'attacco, cercando e trovando spazi, lavorando molti palloni con notevole efficacia. 
PLATINI — Un primo tempo in regia, cercando spazi per i lanci (difficili da trovare con iI Toro chiuso) e rischiando di prendere colpi. Con la Juve in svantaggio e entrato di prepotenza nella parte del match-winner, con i risultati che tutti sanno. Eccezionale il tempismo per il primo gol di testa, grande l'intelligenza (bravura tecnica a parte) sulla punizione. 
BONIEK — Malgrado un malanno muscolare, ha tenuto benissimo i novanta minuti. Grande impegno, ottime giocate e sempre tanta grinta.

TORINO 

TERRANEO — Ha chiuso due volte nel primo tempo la porta a Boniek e Tardelli, non ha colpe sui due gol subiti. Una gara senza pecche, a conferma delle sue qualità. 
CORRADlNI — Dopo un inizio difficile, scivolava, pareva non avere i tacchetti adatti) si é ripreso, andando anche in avanti con intraprendenza. 
BERUATTO - Ancora una volta ha tenuto la zona con buona efficacia ed è stato il più combattivo nel finale, dettando il pareggio con appoggi efficaci ed un tiro preciso che ha messo in difficolta Tacconi sulla sua sinistra. 
ZACCARELLI — Filtro efficace davanti alla difesa, sicuri passaggi. Ha tenuto il campo sino alla fine malgrado un dolore alla spalla. Il solito «capitano coraggio». 
DANOVA — Il buon voto in pagella rimane, malgrado la troppo debole opposizione a Platini sul primo gol di testa del francese. Lo stopper granata, comunque, ha lottato con efficacia per 90 minuti. 
GALBIATI — Una gara diligente, con un finale generoso, ma troppo importante l'incertezza sulla punizione di Platini (non ha cercato almeno di deviare il pallone con la mano ed ha finito per ostacolare Terraneo) per fargli meritare l'assoluzione. 
SCHACHNER — La sufficienza per l'impegno costante e le rincorse (anche a vuoto) a palloni già persi. Spesso pare che fra lui ed i compagni l'accordo sia ancora da venire. 
CASO — Efficace e puntuale nelle «chiusure» sino a quando ha retto. Qualche tiro da lontano sin troppo velleitario, ma avvicinarsi a Tacconi non era facile. 
SELVAGGI — Per lui, peso leggero, il duello con Gentile è stato difficile ma si é riscattato in un colpo solo con il gol. Inutile ma bello. 
DOSSENA — La partita alla quale tanto teneva non l'ha neppure giocata. Al 38' era già a messo servizio dopo un tackle di Brio, poi ha trovato Cabrini e Prandelli. La sua voglia di restare in campo ha tradito Bersellini, che avrebbe dovuto sostituirlo prima del 67'. 
HERNANDEZ — Ha dovuto muoversi in copertura secondo ordini, e si é visto poco. Sfasato anche sulle «punizioni». 
PILEGGI — Ha cercato di spingere, nei finale, ma non gli basta uno spezzone di gara per farsi vedere. 
COMI — Nove minuti rabbiosi, un intervento rude su Tacconi. Ma era tardi, per lui e per la squadra. 

ARBITRO BERGAMO — Non ha saputo distinguere lo «spirito» di qualche fallo, ha fatto arrabbiare Trapattoni pescando due fuori gioco discutibili (colpa anche del guardalinee) e negando con il fischio finale un gol a Rossi, ma nel complesso merita il «sei» - Un derby e sempre difficile.

Beppe Bracco 
tratto da: La Stampa 27 febbraio 1984





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