É il 28 Agosto 1991 ed Udinese e Juventus si sfidano nella gara di andata dei Sedicesimi di Finale della Coppa Italia 1991-92 allo Stadio 'Friuli' di Udine.
Contro questo Milan (imbattuto in Serie A) perfettamente guidato in panchina da Fabio Capello, é diffcile ottenere di piú di un secondo posto nella Classifica Finale del massimo campionato italiano. Cosí una Juventus ancora debole ma tato volenterosa riesce nel suo scopo iniziale : un secondo posto finale piú che positivo.
Per quanto riguarda la coppa nazionale i bianconeri dopo aver superato in scioltezza squadre titolate come Udinese, Milan e Inter devono cedere in Finale contro il sorprendente Parma di Nevio Scala.
Buona Visione!
Stagione 1991-1992 - Coppa Italia - Sedicesimi, andata
Udine - Stadio Friuli
Mercoledì 28 Agosto 1991 ore 20.45
UDINESE-JUVENTUS 0-0
UDINESE: Giuliani, Contratto, Rossini, Mandorlini, Calori, Sensini, Mattei, Manicone, Balbo, Dell'Anno, Nappi
Allenatore: Franco Scoglio
JUVENTUS: Tacconi, Carrera M., De Agostini, Reuter, Kohler, Julio Cesar, Di Canio (Galia 52), Marocchi (Corini 75), Schillaci, Baggio R., Casiraghi
Allenatore: Giovanni Trapattoni
ARBITRO: Sguizzato
Baggio grande ispiratore Schillaci spreca, Tacconi paratutto
Proteste friulane per un intervento di Julio Cesar su Balbo in area
UDINE - Baggio è estremamente arretrato, secondo le ultime consegne di Trapattoni. E ha spazi per ripartire a suo modo. Al 20' vede De Agostini sulla corsia di sinistra, ma il cross del terzino è preda di Sensini, che salva in corner di testa. Ancora Baggio, dopo una punizione di Dell'Anno respinta dalla barriera bianconera, ha uno spunto dei suoi sulla sinistra (24'), mette a terra con una finta Calori, ma Di Canio non trova la coordinazione per correggere il traversone. L'Udinese esce finalmente dal suo guscio e Nappi entra in partita con una serpentina e un sinistro che Tacconi vede sbucare all'ultimo momento: grande respinta.
I miracoli di Tacconi non sono finiti. Al 31', su azione dalla bandierina, ecco Mattei scaricargli addosso il pallone da non più di sei metri, altro salvataggio. Baggio, però, risponde con coraggio alle iniziative friulane e Mandorlini entra in crisi (ammonito, 36'). Anche Contratto fa la fine di Calori su un'altra azione di Baggio. Ma Giuliani è abbastanza freddo per non cadere in trappola e respingere di piede, all'altezza del suo palo, la conclusione ravvicinata del fantasista. Dal possibile mancato vantaggio juventino alla splendida occasione confezionata dall'Udinese in chiusura di tempo: è il 43', Mattei centra lunghissimo, sbuca alle spalle dei difensori
Baggio si concede forse qualche pausa ma ispira tutte le manovre della Juventus. Casiraghi è in serata negativa e Schillaci spreca le occasioni migliori. Il centrocampo patisce il dinamismo maggiore dell'Udinese di Scoglio e qualche sbavatura difensiva costringe Tacconi a evitare il tracollo. Si condensa in questo sintetico quadretto lo 0-0 della Juventus al Friuli, al termine di una partita combattuta ed emozionante. In campo concentrazione assoluta e già qualche atteggiamento ostruzionistico, al limite del regolamento. Fase di studio ridotta all'osso. Da una parte Trapattoni schiera davanti a Tacconi il brasiliano Julio Cesar libero, Carrera su Balbo e Kohler su Nappi: succede raramente che i due si scambino le punte. Sulla fascia sinistra De Agostini affronta Mattei mentre a destra Di Canio trova opposizione in Rossini. Reuter, Marocchi e Baggio agiscono in un centrocampo che l'Udinese presidia con Dell'Anno, Manicone e Sensini. Tra i padroni di casa, libero è Mandorlini a protezione di Giuliani mentre Contratto segue Casiraghi e Calori si batte su Schillaci. Dopo 12' Totò alza la mira da posizione favorevole. Non è nulla a confronto di due susseguenti occasioni sprecate. Nel giro di un minuto, tra il 26' e il 27' il bomber mondiale calcia alto.
E in avvio di ripresa, la Juventus rischia di capitolare due volte, prima quando si accende una furiosa mischia davanti a Tacconi e gli avanti udinesi trovano gambe juventine a proteggere il portiere e poi quando Balbo sfiora l'incrocio dei pali con un gran destro esploso da una dozzina di metri che merita gli applausi dello stesso numero uno torinese.
Qualcosa non va, la Juve soffre troppo, al 52' Trapattoni manda in campo Galia al posto di Di Canio per ottenere dal jolly quanto Sensini sta facendo per Scoglio, vale a dire portarsi sul centrocampista avversario (più di tutti Dell'Anno) in possesso di palla: Reuter e Marocchi, da soli non bastano. Tacconi, intanto, sventa in corner un tiro-cross di Mattei.
tratto da: La Stampa 29 Agosto 1991