É il 13 Settembre 1998 e Perugia e Juventus si sfidano nella Prima Giornata del Girone di Andata del Campionato di Serie A 1998-99 allo Stadio 'Renato Curi' di Perugia.
In casa bianconera sta per avvenire una clamorosa 'rivoluzione'. Il grande Marcello Lippi rassegnerá le dimissioni da allenatore ed al suo posto arriverá il giovane e rivoluzionario Carlo Ancelotti. Dopo l'iniziale scettiscimo dei tifosi la squadra sembra aver intrapreso la giusta via. Peró alla fine sará solo un deludentissimo settimo posto che varrá solo l'accesso per l'europa verso la Coppa Intertoto. Dall'altra parte c'é il Perugia che riesce ad evitare la Serie B per un soffio.
Buona Visione!
Campionato di Serie A 1998-1999
1a Giornata del Girone di Andata
Perugia - Stadio Renato Curi
Domenica 13 settembre 1998
PERUGIA-JUVENTUS 3-4
MARCATORI: Davids 23, Tudor 32, Pessotto 45, Nakata 52, Nakata 59, Fonseca 65, Bernardini rigore 88
PERUGIA: Pagotto, Sogliano, Matrecano, Rivas, Sussi, Petrachi (Melli 90+2), Manicone (Bernardini 46), Campolo, Rapajc, Nakata, Tovalieri (Erceg 74)
A disposizione: Docabo, Tangorra, Maspero, Ripa
Allenatore: Ilario Castagner
JUVENTUS: Peruzzi, Birindelli, Tudor, Iuliano (Mirkovic 48), Pessotto, Tacchinardi, Deschamps, Zidane (Fonseca 24), Davids, Inzaghi, Del Piero (Di Livio 67)
A disposizione: Rampulla, Blanchard, Dimas, Pecchia
Allenatore: Marcello Lippi
ARBITRO: Tombolini
Ammoniti: Birindelli, Pessotto, Davids, Mirkovic (J), Sogliano, Sussi, Campolo, Tovalieri (P)
Davids guida la carica
E Tacchinardi e Deschamps lo seguono
PAGOTTO 5. Decisivo l'errore che manda in vantaggio la Juve.
SOGLIANO 5,5. Picchia a sproposito.
MATRECANO 5,5. Sempre fuori posizione sui calci da fermo della Juve, sul gol di Fonseca è abbattuto in area.
RIVAS 5,5. L'ex interista condivide il giudizio con Matrecano.
SUSSI 5. Di rara disutilità.
PETRACHI 6,5. Gioca a destra da ala vera. E la Juve fatica a contenerlo.
(Dal 47' st Medi sw).
CAMPOLO 6. Modestuccio, migliora nella ripresa.
MANICONE 5. Lento e un po' alla frutta.
(Dal 1' st Bernardini 6. Gioca quando la Juve perde equilibrio: rende più vivace l'azione).
NAKATA 7,5, Già visto ai Mondiali, dimostra che il talento sboccia ovunque, persino in Giappone. Ha il fiuto del gol e non si esime dal contrasto: molto in piccolo è un Platini. Idolo dei tifosi e degli albergatori: mai visti tanti giapponesi per le strade di Perugia.
RAPAJC 7,5. Anarchico puro ma che potenza. Le sue strappate sulla fascia sono un incubo per Pessotto nella ripresa.
TOVALIERI 4,5. Più lucertolina che cobra: sbaglia tutto.
(Dal 29' st Erceg sw).
PERUZZI 5. Ha colpe su entrambi i gol di Nakata. Sorprendente.
BIRINDELLI 5,5. Perde sicurezza quando si piazza al centro.
TUDOR 6,5. Largheggiamo con un esordiente. Prestazione incoraggiante, in stile S.Siro contro il Milan. Birindelli e Iuliano lo coprono quando serve la velocità, al croato non rimane che sfruttare la potenza e lo fa bene: in attacco poi diventa la torre che la Juve non ha più avuto nel dopo-Vieri. Patisce molto la ripresa, con l'uscita di Iuliano.
IULIANO 6,5. Finché rimane in campo la Juve ha solo impercettibili sbandate. Con il suo infortunio la difesa frana: e adesso?
(Dal 2' st Mirkovic 5,5: l'avvio è preoccupante ma è grazie al suo spostamento a sinistra che Lippi argina la falla più evidente nella ripresa, sul 3-2).
PESSOTTO 5,5. Un gol straordinario da 8 pieno, un primo tempo valido anche a supporto del centrocampo e un secondo da dimenticare in chiave difensiva. I gol perugini nascono dove sta lui, con Nakata e con Rapajc, il suo torturatore, che lo segue quando si sposta a destra, Provoca il rigore sul croato.
TACCHINARDI 6,5. Un po' incerto se lo piazzano sull'esterno, più incisivo quando l'asse del centrocampo juventino gli permette di accentrarsi. Buona la ripresa.
DESCHAMPS 7. Tampona meglio di quanto costruisce. Sempre prezioso.
DAVIDS 7,5. Sul campo dove si spezzò una gamba (in uno scontro con Bucci) torna ai livelli dell'anno scorso: prepotente ma non falloso, tempista e coraggioso. Il gol è più di Pagotto che suo.
DEL PIERO 5,5. Gli gridano «tossico», grazie a Zeman. Lo picchiano molto, grazie al fatto che è lento e confuso. Non va oltre due calci d'angolo battuti benissimo e trasformati in gol.
(Dal 21' st Di Livio sv: Lippi lo considera alternativa a sinistra ed è utile a raffreddare il match).
INZAGHI 6. Tantissimo lavoro, arretra persino a centrocampo. Ma un po' lo servono male, un po' gli manca la lucidità e non è mai pericoloso.
ZIDANE sv. L'abbattono presto ma in 20' minuti aveva sfiorato due gol, da terza punta.
(Dal 23'pt Fonseca 7: gira molto al largo però si fionda in area per la deviazione giusta e perde pochi palloni).
Marco Ansaldo
tratto da: La Stampa 14 settembre 1998