sabato 3 maggio 2025

3 Maggio 1987: Juventus - Sampdoria

É il 3 Maggio 1987 e Juventus e Sampdoria si sfidano nella tredicesima giornata del girone di ritorno del Campionato di Calcio di Serie A 1986-87 allo Stadio 'Comunale' di Torino.

La Juventus é Campione d'Italia in carica mentre i blucerchiati disputeranno un ottimo campionato finendo al sesto posto. A fine stagione i bianconeri saranno secondi dietro al Napoli (per la prima volta scudettato)..

Buona Visione!


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Stagione 1986-1987 - Campionato di Serie A - 13 ritorno
Torino - Stadio Comunale
domenica 3 maggio 1987 ore 16:00 
JUVENTUS-SAMPDORIA 2-1
MARCATORI: Manfredonia 49, Serena A. 56, Vialli 73

JUVENTUS: Tacconi, Favero, Caricola, Bonini, (c) Brio, Soldà, Mauro, Manfredonia, Serena A. (Bonetti I. 86), Platini, Laudrup (Buso 67)
A disposizione: Bodini, Vignola, Scirea
Allenatore: Rino Marchesi

SAMPDORIA: Bistazzoni, Briegel, Mannini, Fusi (Paganin A. 71), Vierchowod, Pellegrini, Pari, Cerezo, Salsano, Mancini, Vialli. 
A disposizione: Bocchino, Gambero, Lorenzo, Ganz
Allenatore: Vujadin Boskov

ARBITRO: D'Elia
AMMONIZIONI: Soldà, Manfredonia, Brio (Juventus); Mancini (Sampdoria)






L'Europa diventa un sogno per i blucerchiati battuti a Torino dopo undici gare utili
La Juve ferma il volo della Samp
I bianconeri, salvati da Tacconi nel primo tempo, non falliscono in avvio di ripresa le uniche due occasioni propizie con Manfredonia e Serena 
Nel finale spettacolare rete di Vialli 
Laudrup, in difficoltà, non ritrova lo smalto e fa staffetta con Buso
 

TORINO-Luca Vialli ha segnato un gran gol e Roberto Mancini ha giocato una buona partita, specie nel primo tempo, un pezzo di Samp che potrebbe finire a Torino, pero la partita l'ha vinta la Juve e alla fine, dopo aver pesato episodi e uomini, impresa persino difficile dato l'andamento, come direi, un poco bizzarro della gara, resta un solo fatto certo: la sconfitta del Comunale, arrivata come una mazzata dopo undici risulta utili consecutivi, ha in pratica tagliato fuori la Samp dall'Europa. Il volo blucerchiato si é fermato a Torino: non riusciamo a vedere, calendario alla mano come la squadra di Boskov possa recuperare due punti a due squadre in due giornate, scusate il bisticcio dei numeri.
Eppure la Sampdoria ha giocato bene, soprattutto in avvio. Forte a centrocampo, puntuale in difesa, svelta in attacco dove Mancini più di una volta ha messo nel guai Favero, il quale, fatte salve le qualità dell'avversario diretto, non ci è parso in giornata particolarmente felice. Brio invece ha controllato Vialli con molta attenzione, ricorrendo certo a qualche vecchio trucco del mestiere ma tutto sommato frenando gli ardori del giovane attaccante azzurro e (dicono) futuro bianconero. Il gol non conta, in un certo sense, perché Vialli ha inventato una rovesciata fra tre uomini palo e rete, che libera da ogni colpa il difensore e stato bravissimo lui, Brio non c'entra non poteva volare per rubar palla al rivale. Non c'entra neppure Tacconi, quale a nostro avisso è stato il migliore della Juve. Il portiere ha salvato due volte nel primo tempo, con le squadre sul pari e con la Samp che giocava meglio. Al 31' ha deviato un sinistro di Pari e al 37 ha respinto (con l'assistenza di Brio) una puntata di Briegel lanciato nel corridoio buono da Salsano. Dato che la Juve sudava il giusto per tenere a bada rivali, e che un gol blucerchiato avrebbe forse cambiato le sorti di una partita basata su fragili motivi, ci sembra corretto sostenere che la freddezza di Tacconi, in quel momento delicato, sia stata decisiva. Anche perché la Juve, pur sorretta dalla volontà, nei primi 45 minuti non è mai riuscita ad andare al tiro, meglio, a centrare la porta altrui. Serena soffriva davanti a Vierchowod, che pure soffriva se stesso, e Michelino Laudrup non toccava in pratica palla; stagione dolorosa, non nel caso di ribattere il tasto o tagliar giudizi basandoci sulla sua povera partita: il danese ha problemi fisici, poteva far meglio, certo, ma sarebbe assurdo pretendere la luna. Non è che la Samp, intendiamoci, abbia fatto i fuochi d'artificio. Squadra ben disposta in campo, okay, e pronta a rubar palla e a rilanciare l'azione, però con qualche giocatore arrugginito, tipo Salsano, ad esempio, che ha sbagliato più del solito nell'ultimo lancio, lui che In genere sa trovare il tocco pulito e smarcante in zona gol. Anche la difesa non è stata impeccabile, come pe-raltro testimoniano le due reti bianconere, ottenute quasi a sorpresa in avvio di ripresa. La Juve, conti alla mano, ha tirato solo due vol-te nello specchio ed ha se-gnato due gol, segno di con-cretezza e opportunismo, se volete, ma anche di sbanda-mento altrui o di fortuna, di-pende dal punti di vista. Fatto è che la difesa della Samp ha pagato a caro prezzo le sue distrazioni, ha pa-gato con l'Europa. A meno che la Coppa Italia non ri-servi sorprese.
Il primo gol è stato segna-to da Manfredonia al 49. Angolo di Mauro, testa di Bonini e correzione sempre di testa di Manfredonia alle spalle di Bistazzoni. Manfre-donia è stato fra i migliori, curioso fra Pitre un suo scontro con D'Ella al 21 l'arbitro goffamente a terra e poi a protestare con il giocatore. D'Elia non era in giornata buona, evidentemente, e lo ha dimostrato in seguito fischiando troppo sovente male. E' stato casalingo e non è riuscito ad aiutare la Juve, il che a ben vedere è abbastanza paradosale.
 

Il secondo gol, invece l'ha messo a segno Serena, fino quel momento piuttosto in ombra, frenato dal gomiti di Vierchowod e dalla vena non esaltante dei centrocampisti suoi, ci riferismo a Platini che ha alternato buone cose a lunghe pause. Al 56' Platini ha battuto una punizione, Brio ha deviato sul secondo palo e Serena, molto rapido nell'occasione, ha anticipato la difesa doriana mettendo in gol da due passi. Come potete notare, non solo la Juve ha fatto due tiri in porta segnando due gol, ma addirittura c'è riuscita su calci piazzati, nati, il che suona a condanna della difesa della Samp, ingenua e colpevole doppia condanna. E così la partita, iniziata in salita per la Juve, è diventata una dolce discesa senza affanni. Il fiatone l'aveva la Samp al contrario, e la squadra di Boskov va capita, due gol sul groppone dopo aver condotto la danza, roba da mordersi i gomiti. A rendere un poco più accettabile la sconfitta, dal punto di vista del punteggio intendiamo, non certo per quello delle emozioni, ci ha pensato Luca Vialli al 73'. Mancini ha centrato da sinistra, nell'area gremita, e Vialli aveva le spalle alla porta e tre avversari addosso. Rovesciata, uno, spettacolo di rapididitá e coordinazione, e pallone prima sul palo e poi in rete. Fra gli applausi del popolo bianconero ormai sicuro che Vialli l'anno prosstimo, fará lo stesso, molte volte: con la maglia della Juve, però. 

Carlo Coscia
tratto da: La Stampa 4 maggio 1987



 

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