domenica 4 maggio 2025

4 Maggio 1969: Juventus - Inter

È il 4 Maggio 1969 e Juventus ed Inter si sfidano nella tredicesima giornata del girone di ritorno del Campionato Italiano di Calcio di Serie A 1968-69 allo Stadio 'Comunale' di Torino

Le due squadre si danno battaglia per le posizioni di vertice però a fine campionato si troveranno molto lontani dalla Fiorentina Campione d'Italia.

Buona Visione!



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Stagione 1968-1969 - Campionato di Serie A - 13 ritorno
Torino - Stadio Comunale
domenica 4 maggio 1969 ore 16:00 
JUVENTUS-INTER 1-0
MARCATORI: Haller 12

JUVENTUS: Anzolin, Salvadore, Leoncini, Bercellino G., (c) Castano E., Del Sol, Menichelli, Sacco, Anastasi, Haller, Zigoni
A disposizione: Sarti G., Pasetti
Allenatore: Helenio Herrera

INTER: Miniussi, Burgnich, Facchetti, Poli, Landini S., Suarez, Domenghini, Mazzola A., Spadetto, Corso, Jair 
A disposizione: Bordon, Vastola 
Allenatore: Alberto Foni

ARBITRO: Toselli





La partita dell'orgoglio al Comunale di Torino
Juventus-Inter (a viso aperto) 1-0

Juventus e Inter si sono affrontate a viso aperto, giocando e lasciando giocare: hanno denunciato i loro attuali limiti ma non si sono abbarbicate a inutili astruserie per impedire i temi tattici avversari. Su un altro terreno (quello di domenica era viscido e faceva slittare la palla ora frenandola ora favorendola nella corsa) le due squadre avrebbero potuto dare una misura più esatta delle loro forze. E l'Inter può anche lamentare l'assenza di Bertini. Il suo sostituto, Poli, ha lottato con Haller, a volte tenendolo senza errori, ma non ha saputo dare alla propulsione nerazzurra lo slancio del toscano. S'è però visto un ottimo Mazzola, che giocando in posizione da autentico centrocampista ha lavorato bellissimi palloni, operando crosses e lanci preziosi. Ma aveva intorno e avanti un Domenghini in pessima forma, uno Spadetto più manovriero che sfondatore, un Corso che ha alternato fasi intelligenti ad altre in poltrona. Jair è stato il più pericoloso attaccante interista, e alle spalle della prima linea s'è fatto ben vedere Burgnich, che più volte ha salvato la sua area dalle incursioni di Anastasi e Zigoni, sfuggiti a Suarez e Facchetti. Ed è migliorato Miniussi, che ha deviato almeno due palle-goal. 
Nella Juventus, il migliore è stato Anastasi: ha rinunciato alle invenzioni acrobatiche, su quel terreno, per toccare di prima» come pochissimi altri, più volte superando lo sbarramento Suarez-Landini. Haller ha giocato a luci alternate, ora sfoggiando certi «verdi ora arruffandosi in certi rossi del suo personale semaforo. Sacco, poco guardato, ha potuto spingere in avanti produttivamente: i migliori suggerimenti per l'attacco bianconero sono venuti da lui. E tutti gli altri, da Leoncini a Menichelli a Salvadore hanno compiuto il loro lavoro con l'animo e la grinta che gli si conoscono. E così Del Sol, più utile in retrovia che in attacco, dove non sveltisce il gioco. Una gara onesta, anche se tutti hanno da recriminare goals sbagliati per un soffio, due pali (uno nerazzurro e uno bianconero), e un arbitro che non ha esagerato la sua... mediocrità fino all'eccesso. Cronaca fitta di note , grazie ai continui capovolgimenti di fronte e alle occasioni delle due squadre: è l'Inter a partire di forza, con un lancio di Mazzola a Spadetto e un colpo di testa di Facchetti fuori al primo minuto. Ribatte Anastasi che in dribbling fa secchi sia Suarez sia Landini. Si ripete al 6º e Miniussi in uscita riesce a salvarsi, L'Inter gioca più stretta, con manovre elaborate da Corso (negato su quel terreno nel tocchi brevi), i bianconeri ribattono con duetti Zigoni-Anastasi, e Miniussi all'11 deve ancora salvarsi in corner. Ancora un'azione per parte (di Leoncini e di Domenghini), ed ecco 11 goal: fuga di Zigoni che aggira Facchetti e centra. Sul pallone che arriva teso in area si tuffa di testa Haller prevenendo Poli e infila: 1-0 al 13". 
Che l'Inter possa recuperare è difficile, data la posizione precaria di Corso, regolarmente tagliato via dal le triangolazioni rapide a centrocampo. Solo Mazzola dà propulsione, ma Spadetto non si libera con facilità da Bercellino e Castano. Jair si prova con alcuni tiri da lontano, ma Salvadore, con le buone e con le meno buone, sa fargli guardia. Il gioco non ristagna a metà campo, ma tenta di liberarsi sulle ali, dove però Domenghini non riesce a far fruttare il forcing interista. E' un assedio inutile, dal quale i bianconeri escono con puntate pericolose. 
Al 30°, dopo uno scambio Jair-Corso-Jair, Mazzola avanzato batte un bel pallone di testa in area dall'alto in basso. E' respinto dal palo. Al 32 Del Sol salva in rovesciata in area una manovra di Sandrino e Jair, e subito dopo Haller manca una clamorosa occasione di raddoppio, sprecando su Miniussi un ottimo pal-lone di Anastasi. Ribatte Suarez in fuga, sfruttando fino in area bianconera un ennesimo pallone di Mazzola. E' il 38°: fuori di poco. Anco-ra l'Inter in attacco sul fini-re del tempo: grande fuga di Jair che da destra opera un cross impeccabile superando difensori e portiere: Domenghini in slancio eccessivo fallisce l'impatto a pochi centimetri dalla porta.  
Il secondo tempo inizia con una folata interista di Spadetto lanciato da Mazzola, ma ormai si intravede meno persuaso e acuminato il forcing nerazzurro, e la Juventus recupera dominio. Dopo un altro invito di Mazzola a Spadetto, sono i bianconeri a farsi sotto, Miniussi deve uscire al 10' di piede per chiudere l'angolo di tiro ad Anastasi sfuggito a un battaglione di difensori: se li era giocati, su quel terreno, dentro un fazzoletto. La spinta di Sacco tiene in piedi la Juventus, mentre Haller si fa più teatrante che attore. Dopo alcuni tiri di Jair da venti metri, spara alto Zigoni al 22° ben servi-to da una triangolazione Sacco-Anastasi. L'Inter dà fuoco alle sue ultime polveri: fuga di Jair, scambio con Mazzola, Spadetto recupera un pallone con Anzolin uscito in area e lo traversa prontissimo: dai vari rimpalli e tiri esce Salvadore e mai nome è suonato più giusto nella metà campo bianconera. 
Il terreno aggrava ormai la fatica dei giocatori, che perdono via via lucidità di manovra. Al 30° un duetto Anastasi-Del Sol vede lo spa-gnolo precipitarsi sull'ultimo triangolo in area: potrebbe essere il pallone del due a zero, ma Del Sol deve allungarsi e scivolare per toccar palla e spinge fuori. E' una fase di gioco ormai stanca e arruffata, con qualche attrito tra giocatori, con i più freschi che tentano invano di dare un assetto ai reparti già provati: Burgnich salva due volte su Anastasi sfuggito ai soliti Landini e Suarez, Domenghini il faticatore è l'ombra dell'atleta che fu, Corso si perde nelle pozzanghere a metà campo. La Juventus ha più animo, pur vincendo: testa di Zigoni fuo-ri al 40°, e gran palo in mischia di Salvadore al 43°. Sull'ultimo contropiede interista, Anzolin devia un secco diagonale di Spadetto. Le due squadre hanno confessato tutto di se stesse (assenti a parte): il pubblico non si lamenta. E applaude Sandrino Mazzola. Già l'aveva chiamato con chiari "alè" e con "viva tutti i Mazzola" durante il minuto iniziale di silenzio in ricordo del Grande Torino. Malgrado la sconfitta interista, questa è stata una bella giornata per Sandrino: ha ripetuto, seppure solo in sintesi, la finale europea a Roma. Chi vuol capire, capisca.

Giovanni Arpino





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