É il 4 Maggio 1975 e Ternana e Juventus e si sfidano nella tredicesima giornata del girone di ritorno del Campionato Italiano di Calcio di Serie A 1974-75 allo Stadio Comunale di Torino.
La Juve é guidata in panchina da Carlo Parola e si appresta a vincere il suo sedicesimo scudetto. Dall'altra parte c'é la Ternana che allenata da Enzo Riccomini non riuscirá ad evitare una retrocessione in Serie B che a molti sembrava inevitabile.
Buona Visione!
Stagione 1974-1975 - Campionato di Serie A - 13 ritorno
Terni - Stadio Libero Liberati
domenica 4 maggio 1975 ore 16:00
TERNANA-JUVENTUS 0-2
MARCATORI: Bettega R. 33, Causio 63
TERNANA: Nardin, Benatti, Rosa, Valà, Dolci, Panizza, Donati, Valle, Garritano (Petrini 46), Crivelli, Traini
A disposizione: De Luca, Platto
Allenatore: Enzo Riccomini
JUVENTUS: Zoff, Gentile, Cuccureddu, Furino, Morini, Scirea, Viola F., Causio, (c) Anastasi, Capello F., Bettega R.
A disposizione: Piloni, Spinosi, Altafini
Allenatore: Carlo Parola
ARBITRO: Gussoni
Più netta del risultato la vittoria conquistata dalla Juve a TerniBETTEGA-CAUSIO, L'ACCOPPIATA VINCENTEBuona prestazione dei bianconeri, in vantaggio al 34' con BettegaNella ripresa Causio raddoppia contemporaneamente al pareggio del Napoli a TorinoTre palle-gol fallite da AnastasiDue rigori negati da GussoniLa Juventus è stata virtualmente. campione d'italia per 18 minuti; dalle 17.03 alle 17.21 poi, mentre Causio metteva al sicuro il risultato raddoppiando il gol di Bettega. il Napoli pareggiava a Torino con Braglia e cosi la festa del sedicesimo scudetto era rimandata: ai bianconeri basta un solo punto per cucirselo sulle maglie mentre ai napoletani resta la prospettiva, piuttosto remota, di uno spareggio. Gli ultimi 180 minuti non dovrebbero più riservare sorprese di sorta e ridursi ad una passerella della Juventus sia sul campo di Firenze che al Comunale torinese con il Lanerossi Vicenza dove si celebrerà l'apoteosi.Anche a Terni la Juventus ha confermato di aver superato la leggera crisi primaverile e di aver ritrovato il passo giusto: è tornata a vincere in trasferta dopo quasi tre mesi (era dalla famosa partita di San Siro con il Milan che l'impresa non le riusciva), E' stato un autentico monologo della squadra di Parola contro un avversario mal disposto tatticamente e psicologicamente scarico, frastornato nonché rassegnato alla retrocessione.Il punteggio di 2-0 non esprime il divario fra le due squadre: l'arbitro Gussani, che non ha avuto grosse difficoltà a dirigere la partita per l'arrendevolezza dei rossoverdi umbri, aveva ignorato, sullo 0-0, un plateale fallo di mano di Benatti in piena area negando così un sacrosanto rigore ai bianconeri ed aveva sorvolato, all'ultimo minuto, anche su un sandwich di Panizza e Valle ai danni di Capello nell'area ternana, ma probabilmente il direttore di gara non ha voluto infierire.
A prescindere dai rigori non concessi, la Juventus avrebbe potuto maramaldeggiare se Anastasi avesse avuto maggior fortuna nelle conclusioni: il centravanti, nel secondo tempo, ha fallito di un soffio almeno tre palle-gol, complici Nardin, che ha effettua to una bellissima parata e Valle che ha salvato sulla linea di porta. Anastasi poteva ripetere l'-exploit di sette giorni fa con la Lazio ma oggi la sorte gli ha voltato le spalle. Non è il solo ad over mancato il bersaglio: anche Causio ha sfiorato un paio di volte, con tiri insidiosi ai pali della porta di Nardin. Ancora una volta Causio è stato il grande protagonista dellapartita e ha spadroneggiato in lungo e in largo, favorito anche da una mossa sbagliata di Riccomini che gli aveva assegnato Panizza come controllore, Panizza un centrocampista che non ha doti di marcatore e contro un Causio in gran vena, ispirato sia nel dribbling, sia nei passaggi, sia in fase conclusiva, e stato letteralmente ubriacato. Stupenda la rete che Causio ha realizzato al 19'della ripresa dopo una fuga di 50 metri. Il ritorno del barone ad alto livello è la nota lieta di questo finale di stagione.
La Juventus era scesa in campo concentrata e consapevole che avrebbe potuto chiudere la pratica-scudetto con due giornate di anticipo: sapeva che alla Ternana il pareggio non sarebbe servito per sperare ancora nella salvezza e si aspettava di essere aggredita. Gli umbri hanno tentato qualche affondo ma Morini ha costantemente anticipato Garritano, annullando progressivamente le velleità del neo centravanti granata.Gentile braccava implacabilmente Traini e le insidie scaturivano invece ad opera di Donati che si spostava spesso a sinistra, portando fuori zona Cuccureddu: cross di Donati creavano un po di scompiglio nell'area bianconera - ma era più fumo che arrosto. Ben presto l'iniziativa passava alla Juventus che diventava padrona del campo. Al 5' Causio finta va sulla destra, saltava Valà e centrava per Bettega che, ostacolato da Dolci, non riusciva a scaricare in porta il suo destro. Anche Scirea si spingeva spesso in avanti per contribuire alla azione offensiva sfruttando con intelligenza i corridoi liberi: da un suo traversone, Gentile sporcava il tiro, Anastasi arpionava la palla e concludeva a lato. La Ternana accennava ad una timida reazione ed effettuava la prima conclusione, senza esito, con Traini. La partita proseguiva senza scossoni, priva di pathos la Juventus dava la chiara sensazione di poter fare sua l'intera posta e di aspettare soltanto il momento propizio per piazzare la botta vincente. Macinava gioco senza trovare molta opposizione da parte di un antagonista tecnicamente troppo inferiore.La prima palla-gol si registrava al 21: Bettega serviva Anastasi che scambiava con Capello poi apriva sulla destra verso. Causio che aggirava Panizza e sparava a lato di sinistro. Rovesciamento di fronte: Garritano riusciva finalmente a conquistare un pallone a Morini, entrava in area, sul lato destro, ma indirizzava fuori. Al 25 l'episodio del rigore non visto da Gussoni: Anastasi si liberava di Rosa sulla sinistra e centrava per Bettega, ma Benatti intercettava con il braccio destro. Tutto regolare per l'arbitro!Al 28 Zoff interveniva per la prima volta su un tiro-cross di Valle: tre minuti dopo parava un pallone scagliato da Valà, per altro fuori porta di un metro.Il primo gol juventino arrivava al 34: dalla bandierina del corner. Viola toccava a Causio che centrava sottoporta, per Bettega, che di sinistro, con un tiro dal basso verso l'alto, insaccava. Un classico gol vecchia maniera per Bettega. A Terni l'ala sinistra non perdona: due anni fa aveva giá segnato un doppietta decisivo in una vittoriosa trasferta di campionato.Subito dopo il gol la Ternana si afflosciava. Causio e Capello dominavano. Viola si lasciava tentare a volte dalla voglia di strafare ma anche lui si rendeva utile pur non giocando sul livello di domenica scorsa. Furino, generoso come sempre, rendeva nulle le iniziative di Crivelli ma talvolta difettava di precisione nei passaggi. Sempre più frequenti gli inserimenti di Cuccureddu, efficace fin sulla so glia dell'area avversaria ma troppo precipitoso nei tiri. Allo scadere del tempo Bettega offriva un bel pallone a Causio che si allargava troppo e Nardin, piazzato, neutralizzava.
Nella ripresa la Ternana sostituiva l'evanescente Garritano con Petrini. E proprio l'ex granata vivacizzava il gioco del padroni di casa: al primo minuto sfuggiva a Morini e centrava basso per Traini che, in extremis, era anticipato da Gentile in calcio d'angolo. Le radioline, intanto, annunciavano che Pulici aveva portato in vantaggio il Torino: cominciava il count down dello scudetto. Ancora un brivido per i tifosi bianconeri: al 10 un disimpegno di Furino si trasformava in un passaggio per Valle che allungava verso Petrini in profondità: cross teso verso destra per Donati che superava ben due volte Zoff in uscita ma poi inciampava sulla palla e l'azione sfumava.
Tiri di Causio e Donati sfioravano la traversa, un incursione di Scirea era bloccata da Nardin. Ma al 19 il portiere Ternano capitolava per la seconda volta: Scirea effettuava un lungo rinvio, la palla spioveva sulla metá campo tra Rosa e Anastasi che la sfiorava: se ne impossessava Causio che galoppava solitario verso la porta rossoverde, giunto in area vinceva il tackle con Dolci, aggirava Crivelli, tirava fuori dai pali Nardin e insaccava di sinistro nella porta ormai vuota. Un autentico capolavoro. Nello stesso istante Braglia pareggiava e l'entusiasmo dei sostenitori bianconeri accorsi numerosi al Liberati si raffreddava.
La partita non aveva più storia: Traini si produceva uno stiramento muscolare alla coscia sinistra e restava in campo solo per far numero mentre i bianconeri dilagavano ma con le orecchie e gli sguardi tesi verso la panchina per sapere se il risultato di Torino fosse cambiato. Attesa vana. La gente, intanto, sfollava dallo stadio, un po per ché delusa dalla prova della Ternana, un po' perché cominciava a piovere e molti erano sprovvisti di ombrello.Bruno Bernarditratto da: La Stampa 5 maggio 1975