É il 17 Maggio 1995 e Juventus e Parma e si sfidano nella Finale di Ritorno della Coppa UEFA 1994-95 allo Stadio 'San Siro - Giuseppe Meazza' di Milano.
La Juventus dopo anni di magra si appresta a vincere il suo ventitreesimo scudetto con il nuovo allenatore Marcello Lippi. Il Parma dal canto suo contende ai bianconeri ben tre tornei in questa stagione. Persa quindi sia la lotta scudetto sia quella per la Coppa Italia, i gialloblu si fanno valere almeno sul palcoscenico europeo.
Vincono infatti la Coppa UEFA nel doppio confronto a Milano ed in Emilia.
Buona Visione!
Stagione 1994-1995 - Coppa UEFA - Finale, ritorno
Milano - Stadio Giuseppe Meazza
mercoledì 17 maggio 1995 ore 20:30
JUVENTUS-PARMA 1-1
MARCATORI: Vialli 35, Baggio D. 53
Milano - Stadio Giuseppe Meazza
mercoledì 17 maggio 1995 ore 20:30
JUVENTUS-PARMA 1-1
MARCATORI: Vialli 35, Baggio D. 53
JUVENTUS: Peruzzi, Ferrara C., Jarni, Torricelli, Porrini, Paulo Sousa, Di Livio (Carrera M. 82), Marocchi (Del Piero 75), Vialli, (c) Baggio R., Ravanelli
A disposizione: Rampulla, Fusi, Tognon
Allenatore: Marcello Lippi
PARMA: Bucci, Benarrivo (Mussi 46), Di Chiara (Castellini 81), Minotti, Susic, Fernando Couto, Fiore, Baggio D., Crippa, Zola, Asprilla
A disposizione: Galli G., Branca, Brolin
Allenatore: Nevio Scala
ARBITRO: Van der Wijngaert (Belgio)
AMMONIZIONI: Ravanelli 16, Vialli 43, Ferrara C. 63 (Juventus); Fernando Couto 2, Minotti 29, Crippa 47, Asprilla 72, Castellini 86 (Parma)
Robi: mancato il colpo da ko«Questa delusione ci darà la spinta per lo scudettoPerduto la terza finale da quando sono alla Juve.C'è amarezza, perchè nessuno era sceso in campo per divertirsi. Volevamo vincere, ci stavamo riuscendo, disgraziatamente ci è mancato il colpo del ko».L'ha assestato invece l'omonimo di Baggio, il Dino ex bianconero e ora anti-Juve per eccellenza. Tre gol per il Parma nelle sfide contro la Signora tra campionato e coppa. Tutti suoi.Dice Robi:«Bravo Dino, ha segnato reti importanti, è giusto che consideri molto sua questa Coppa. Ha ragione ad esultare, è la sua rivincita. Del resto lo conosco, è uno che non perdona quando ha l'opportunità di segnare. No, non ci ha tagliato le gambe, la sua rete. Certo, tutto è cambiato in campo. C'è stato nervosismo, c'è stata stanchezza, un calo evidente. Ma è normale. Queste sono le finali».Lui ne vuole disputare altre, a cominciare da quella di Champions League fra un anno. Nella Juve. diventare un sacrilegio. E anche una perdita di immagine, non solo di incassi se è vero come è vero che gli ultra sono pronti a non sottoscrivere abbonamenti senza il loro Robi. Gli applausi della gente bianconera alla fine sono stati per la Juve e anche per Robi. Sono stati per una squadra che si è battuta per 90' ispirata dal suo leader a tutto campo. Baggio si sente defraudato ma analizza con serenità l'esito della contesa:«Meritavamo di più. Il gol del 2-0 e la Coppa erano alla nostra portata. Ma il Parma è stato più abile a sfruttare l'unica occasione avuta. E' il calcio. Perdere la finale spiace soprattutto perchè vola via nel nulla un anno di sacrifici. Basta un particolare a decidere questo tipo di partite. Episodi: che non devono incidere sul morale, sulla grande stagione disputata. Perchè anche questi insuccessi aiutano a crescere e a cementare il gruppo. La delusione in Coppa ci darà la spinta giusta per trionfare domenica, a Torino, in campionato.
"Abbiamo prezzo, dirigenti attenti. Roby = abbonamenti».E ancora:«Roby con Andrea nel cuore, firma, coppe, tricolore».Infine:«Lo gridiamo al mondo intero, Roby per sempre in bianconero».Robi con la y finale, questa è la grafia dell'ultra. E la partita, che partita disputata. A lanciare, correre, crossare, servire palloni belli e importanti. Esultare con Vialli, disperarsi con Torricelli, anzi per Torricelli che poteva dare la Coppa. Ha «perso» la partita ma ha vinto un incontro più importante. Ha dimostrato che può esserci un domani nella Juve, per lui. Perchè senza Robi, togliete le virgole da uno degli striscioni, non ci sono coppe, non ci sono scudetti. Da qui a domenica forse non sarà il tempo adatto a mettere d'accordo società e giocatore. Ma è chiaro che, dopo ieri, le parti si devono essere per forza riavvicinate. Il distacco oggi sarebbe più duro, difficile da capire per chi, tra i tifosi, lo ama senza più contrasti, incondizionatamente. Rinunciare a questo Baggio rischia di«Meritavamo di più»E gli striscioni dei fans pretendono che rimangaFranco Badolatotratto da: La Stampa 18 maggio 1995