mercoledì 21 maggio 2025

21 Maggio 2017: Juventus - Crotone

É il 21 Maggio 2017 Juventus Crotone si sfidano nella diciottesima giornata del girone di ritorno del Campionato Italiano di Calcio di Serie A 2016-17 allo 'Juventus Stadium' di Torino.

I Bianconeri con al timone Massimiliano Allegri partono in pole position per vincere l'ennesimo campionato. Ed infatti arriva il sesto consecutivo ed il terzo sulla panchina juventina per l'allenatore livornese.

Dall'altra parte ci sono i rossoblu calabresi che disputano una stagione incredibile! Giocando sottotono per la gran parte del campionato sembrano destinati ad una inevitabile retrocessione. Invece dopo il cambio in panchina il Crotone infila una serie di risultati consecutivi che le evitano la discesa in Serie B.


Buona Visione! 



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Stagione 2016-2017 - Campionato di Serie A - 18 ritorno
Torino - Juventus Stadium
domenica 21 maggio 2017 ore 15:00 
JUVENTUS-CROTONE 3-0
MARCATORI: Mandzukic 12, Dybala 39, Alex Sandro 83

JUVENTUS: (c) Buffon, Dani Alves, Bonucci, Benatia, Alex Sandro, Pjanic (Rincon 84), Marchisio C. (Lemina 74), Cuadrado (Barzagli 70), Dybala, Mandzukic, Higuain
A disposizione: Neto, Audero, Chiellini, Lichtsteiner, Asamoah, Mattiello, Khedira, Sturaro, Kean
Allenatore: Massimiliano Allegri

CROTONE: Cordaz, Rosi (Sampirisi 34), Ceccherini, Ferrari G.M., Martella, Rohden (Acosty 78), Barberis, Crisetig, Nalini, Tonev (Simy 56), Falcinelli
A disposizione: Festa, Viscovo, Claiton dos Santos, Mesbah, Dussenne, Capezzi, Kotnik, Suljic, Trotta
Allenatore: Davide Nicola

ARBITRO: Mazzoleni P.
AMMONIZIONI: Dani Alves 89 (Juventus); Martella 76 (Crotone)




La squadra di Nicola lotta ma nulla può contro i bianconeri che festeggiano il sesto tricolore consecutivo (un record), il numero 33 della loro storia.

TORINO - Alle 16.54 di domenica 21 maggio 2017 la Juventus ha vinto il suo trentatreesimo scudetto, ma quello che più conta è che si tratta del sesto consecutivo, quindi il sigillo a un'impresa leggendaria mai realizzata da nessuno. È anche vero che nessuno a parte gli juventini, convinti di avere 35 tricolori in bacheca, si accredita titoli che non ha in disprezzo delle istituzioni, ma nessuna ombra può allungarsi sulla grandezza di questa squadra, dell'allenatore che la pilota e della società che l'ha costruita con pazienza, competenza, intelligenza e lungimiranza, scavando un solco profondissimo tra sé e la concorrenza: le differenze di budget sono venute dopo e sono state la conseguenza del lavoro di Agnelli, Marotta e Paratici, che hanno saputo arricchirsi grazie alle vittorie e continuare a vincere grazie all'arricchimento, in quello che tecnicamente si chiama circolo virtuoso.

Per vincere lo scudetto numero 33, i bianconeri hanno dovuto battere il Crotone: lo hanno fatto con larghezza ma non con facilità, perché i calabrese hanno dato l'anima, cedendo solamente alla superiorità tecnica dell'avversario, che alla lunga ha esondato. La Juve del giorno è stata determinata, concentrata, feroce: il piccolo Crotone non poteva fare di più, ma merita considerazione per la dignità con cui ha resistito, per la compattezza tra i reparti e perché non ha mai sbracato, nonostante la salvezza si stia sensibilmente allontanando. Meriterebbe di restare in serie A, e mica per quello che ha fatto allo Stadium.

La gente bianconera, prima di essere tormentata dalla musica di un dj sparata a volumi insopportabili (i tifosi allo stadio preferirebbero cantare e abbracciarsi, altrimenti andrebbero in discoteca), ha voluto dedicare il trionfo a Massimiliano Allegri, che al fischio finale di Mazzoleni è stato ricoperto di schiuma da barba da Cuadrado e poi, per la prima volta in questi tre anni, chiamato a gran voce della curva: lui è andato e salutare, e ha ringraziato con un inchino. È un uomo di classe. La classe calcistica ha invece permesso alla Juventus di vincere la partita dell'anno. La scena madre è ovviamente la punizione di Dybala, una pennellata nell'angolino alto alla sinistra di Cordaz che, sul finire del primo tempo, ha raddoppiato la rete iniziale di Mandzukic togliendo di fatto al Crotone ogni velleità e al campionato ogni incertezza. I bianconeri non hanno concesso un metro, né un attimo di distrazione, nonostante il feroce pressing crotonese a tutto campo abbia reso complicata l'avvio della manovra.

Ma la Juve aveva voglia, forza e risorse, e ha cercato soluzioni di gioco diverse, come la sventagliata di Cuadrado da destra a sinistra sulla quale si è scapicollato Mandzukic, che ha travolto Rosi e firmato in scivolata l'1-0. Nella ripresa i bianconeri hanno puntato al controllo, facendo correre a vuoto il Crotone, evitando di imbattersi in qualche rischio (Buffon si è spaventato solamente al 46' pt, quando un destro di Falcinelli deviato da Bonucci è finito fuori di un niente) e poi colpendo con Alex Sandro, di testa, che ha arrotondato il punteggio e dato il via alla festa. Il sesto scudetto non è stato il più entusiasmante (non il primo, o come quello dei 102 punti di Conte o ancora della grande rimonta di Allegri, per lo meno), ma è quello che trasporta la Juventus in una dimensione solamente sua e che difficilmente un altro club potrà mai raggiungere.

Emanuele Gamba





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