venerdì 23 maggio 2025

23 Maggio 1999: Juventus - Venezia

É il 23 Maggio 1999 e Juventus Venezia si sfidano nella diciasettesima giornata del girone di ritorno del Campionato Italiano di Calcio di Serie A 1998-99 allo Stadio 'delle Alpi' di Torino.

In casa bianconera é avvenuta una clamorosa 'rivoluzione'. Il grande Marcello Lippi rassegnerá le dimissioni da allenatore ed al suo posto arriverá il giovane e rivoluzionario Carlo Ancelotti. Dopo l'iniziale scettiscimo dei tifosi la squadra sembra aver intrapreso la giusta via. Peró alla fine sará solo un deludentissimo settimo posto che varrá solo l'accesso per l'europa verso la Coppa Intertoto

Dall'altra parte c'é il Venezia che riesce ad evitare la Serie B per un soffio. Sará comunque un impresa considerando l'inizio di stagione!

Buona Visione!


juventus



Stagione 1998-1999 - Campionato di Serie A - 17 ritorno
Torino - Stadio Delle Alpi
domenica 23 maggio 1999 ore 16:30 
JUVENTUS-VENEZIA 3-2
MARCATORI: Conte A. 12, Inzaghi 45, Pedone 63, Henry 85, Recoba 90

JUVENTUS: Rampulla, Mirkovic, Tudor, Montero P., Di Livio, (c) Conte A. (Blanchard 59), Tacchinardi (Deschamps 70), Davids, Henry, Amoruso (Perrotta 46), Inzaghi 
A disposizione: De Sanctis, Birindelli, Rigoni, Pessotto G. 
Allenatore: Carlo Ancelotti

VENEZIA: Bandieri, Brioschi, Pavan, Bilica, Carnasciali, Pistone (Pedone 24), Volpi, Poschner, Valtolina (Ballarin 52), Tuta (Luppi 69), Recoba
A disposizione: Taibi, Dal Canto, Miceli, Iachini
Allenatore: Walter Novellino

ARBITRO: Borriello
AMMONIZIONI: Tudor (Juventus); Brioschi, Tuta (Venezia)




Nella vittoria sul Venezia, i brividi maggiori dalla pacifica invasione di una cinquantina di tifosi Juve, la via per l'Europa passa da Udine 
Conte apre la goleada, ma non basta ad evitar lo spareggio Uefa 

TORINO Finisce come previsto, con la vittoria della Juve su un Venezia ormai salvo e privo di stimoli e la certezza che per evitare l'Intertoto e le vacanze ridotte ai mìnimi termini ci vorrà lo spareggio con l'Udinese il 28 e 31 maggio. Del resto non poteva che finire così una stagione che la Juve ha vissuto sempre pericolosamente, sempre in bilico fra la mediocrità e la speranza di acciuffare ancora l'Europa che conta. Dovranno attendere ancora sette giorni i bianconeri e soprattutto dovranno raccogliere le ultime energie fisiche e nervose per battere l'Udinese. Impresa difficile, non impossibile. 

Superare il Venezia che Novellino aveva mandato in campo per scelta senza cinque titolari più Maniero squalificato e aveva schierato con un inedito 3-52 non è stata impresa titanica. La Juve ha sbloccato il risultato subito al 12' con una girata di testa di Conte, già decisivo domenica scorsa a Bari, e in pratica ha chiuso la partita allo scadere del primo tempo quando Inzaghi ha trasformato in gol un cross di Henry. Fra le due prodezze non c'è stato nulla di indimenticabile, ci sono stati errori e piccole incertezze in perfetta sintonia con ciò che i bianconeri hanno fatto vedere negli ultimi mesi. Su tutti ha deluso Amoroso, che ha sciupato l'ennesima occasione per dimostrare che nella Juve che verrà potrebbe esserci un angolino anche per lui. La gente ha sottolineato con i fischi in suoi errori davanti alla porta, Ancelotti gli ha risparmiato il secondo tempo anche perché il centravanti era in condizioni fisiche non buone. 
Al ritorno in campo, nonostante i tre gol segnati prima della fine, non c'è più stata partita. La Juve ha giocato al risparmio, il Venezia si è adattato al tran-tran. Ancelotti ne ha approfittato per concedere la passerella l'inalo a Blanchard, i tifosi della curva per sgattaiolare giù dalle gradinate e sfondare un cancello di quelli che immettono al terreno di gioco. E proprio mentre una cinquantina si scalmanati vinceva la resistenza della polizia, Pedone andava in gol nell'indifferenza generale. Un piccolo brivido in più, anche se si vedeva che il Venezia non aveva alcuna intenzione di andare all'arrembaggio. 

A ristabilire le distanze provvedeva sul finire della partita Henry, fra i più brillanti della Juve, con un tiro senza troppe pretese che incocciava nella gamba di Volpi e finiva in rete. Quasi nei minuti di recupero, un ultimo sussulto del Venezia: fuga di Recoba, rimasto in campo nonostante guai muscolari, e gran sventola che batteva Rampulla. Poi anche per la squadra di Novellino arrivava la certezza di poter puntare all'Europa spareggiando con il Bari. Un piccolo prodigio per una squadra che sembrava condannata alla retrocessione. 

Fabio Vergnano 






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