lunedì 26 maggio 2025

26 Maggio 1991: Genoa - Juventus

È il 26 Maggio 1991 Genoa Juventus si sfidano nella diciasettesima (ed ultima) giornata del girone di ritorno del Campionato Italiano di Calcio di Serie A 1990-91 allo Stadio 'Luigi Ferraris - Marassi' di Genova.

La Juventus tenta di riappropriarsi dello scettro di squadra 'più forte della penisola' con una nuova dirigenza tecnica affidata ad un allenatore del famigerato 'calcio champagne' Luigi Maifredi

Dopo un inizio di campionato incoraggiante i bianconeri naufragano tra caterve di gol presi ed addirittura a fine campionato si trovano fuori dalle Coppe Europee dopo ben 27anni

Buona Visione!



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Stagione 1990-1991 - Campionato di Serie A - 17 ritorno
Genova - Stadio Luigi Ferraris
domenica 26 maggio 1991 ore 16:00 
GENOA-JUVENTUS 2-0
MARCATORI: Branco 20, Skuhravy 46

GENOA: Braglia, Torrente, Branco, Eranio, Caricola, Signorini, Ruotolo, Bortolazzi, Aguilera, Skuhravy, Onorati
A disposizione: Piotti, Collovati, Ferroni, Fiorin, Pacione
Allenatore: Osvaldo Bagnoli

JUVENTUS: (c) Tacconi, Luppi, Napoli N., Galia, Julio Cesar, De Agostini, Haessler (Casiraghi 49), Marocchi, Schillaci, Baggio R. (Di Canio 20), Alessio
A disposizione: Bonaiuti, Bonetti D., De Marchi
Allenatore: Luigi Maifredi

ARBITRO: Luci
AMMONIZIONI: Alessio 9, Luppi 38, Galia 88 (Juventus); Bortolazzi 54, Branco 56 (Genoa)




Anche Tacconi, dopo aver ammesso colpe collettive, lancia velate accuse al tecnico
Da Haessler frustate a Maifredi
"Lo confesso: non ho mai capito questo allenatore"

Camicia sbottonata, capelli ancora bagnati, le mani che accarezzano la barba ormai chiazzata da alcuni peli bianchi. Tacconi ha l'aria sbattuta al termine di una stagione che era stata annunciata trionfale troppo presto, senza la prudenza che ha contraddistinto sempre lo stile della Juventus. I miracoli non appartengono a questo mondo. Chỉ meglio di Tacconi può riassumere questa annata da dimenticare in fretta? 

"Il sorriso, ammette Tacconi, bisogna meritarselo. Oggi tocca al Genoa e a chi ha finito il campionato davanti a noi. E' inutile rimpiangere ora le occasioni sciupate. Anche il rigore non segnato a Firenze potrebbe essere un alibi, ma sarebbe assurdo legarsi ad episodi. Anche perché perfino a Genova un pari ci sarebbe bastato, visti i risultati di Parma e Torino. Ma abbiamo sbagliato tutto. Il secondo gol ci ha tagliato le gambe, è stata la sintesi di una stagione storta. Per strada abbiamo perso troppi punti e siamo arrivati al finale che non aspettavamo". 

Come mai la Juventus con il Genoa non ha raccolto almeno il pari? 

"Perché tutte le volte che c'era in palio qualcosa quest'anno ci siamo sempre smarriti, non abbiamo mai centrato un obiettivo nei momenti che contavano". 

Eppure la Juve era partita tra ali di entusiasmo... 

"Il calcio è diverso da quello che si prevede. E' inutile dire vinceremo questo o quello se poi non sei capace di mantenere certi ritmi". 

Traspaiono critiche a chi aveva annunciato troppo presto la rinascita bianconera.

Maifredi è sempre più preso di mira. E c'è Haessler che ha confidato: 

"Non capisco questa sostituzione, non ho mai capito l'allenatore. Sono molto arrabbiato, è il giorno più triste della mia carriera...». 

Anche per Montezemolo deve essere stato così, visto che dopo il primo tempo ha lasciato Marassi, evitando di assistere all'atto finale di una stagione sciagurata. 

"Cerchiamo di trasformare questo campionato negativo in un'esperienza utile per il futuro - riprende Tacconi Maifredi, dopo il match, ha detto che abbiamo fatto il massimo, ma diciamo la verità, noi giocatori in questa stagione abbiamo sempre fatto il minimo. Lo stesso Montezemolo, nell'intervallo, ci aveva spronato, chiedendoci almeno quel pareggio che sarebbe bastato. E invece dopo un minuto ecco il 2-0. Le colpe sono di tutti, non solo dei singoli. Non è neppure possibile che abbiano disturbato certi cambiamenti tattici, solo da Napoli abbiamo giocato a uomo".

Che cosa vi siete detti al rientro negli spogliatoi? 

"Alcuni erano più tristi di altri, ma credo che tutti abbiano accettato il verdetto inatteso". 

Vi siete spiegati il tracollo del girone di ritorno? 

"Non è mancata la volontà, le altre squadre si sono dimostrate più forti di noi. Dobbiamo rimproverarci di aver dato meno di quanto dovevamo. Ma, forse, più di questo non potevamo. Possiamo però dire che questa è la posizione in classifica che meritiamo".

Lei poteva impedire la rete di apertura di Branco? 

"Era una fucilata, ha colpito ad effetto di esterno sinistro, un pallone che è passato sopra la barriera allontanandosi sempre più dalla portata... Il secondo gol è stato invece frutto di un errore collettivo. Nei primi tre mesi ho sicuramente tappato qualche falla. Poi mi è stato sempre più difficile, gli avversari continuavano a sbucarmi davanti, come è successo con Skuhravy, di nuovo, come all'andata...".

Genova fatale per la Juve. Due punti persi al Delle Alpi, due ieri, due con la Samp a Marassi, quelli che significarono l'addio allo scudetto. 

"Che ci volete fare, si vede che è l'annata di Colombo...".

E adesso voi fuori, il Torino in Europa. 

"Lo vedremo in tv al mercoledi, doveva succedere prima o poi".

Arriva Trapattoni. 

"Speriamo che ci vada meglio con lui, non ci vuole tanto per migliorare. Può arrivare chiunque, siamo noi che dobbiamo dare di più. E forse sarà un bene non avere altri impegni per la testa, potremo concentrarci sul campionato, lo scudetto ci manca da troppo tempo, sento che è giunto il momento".

Franco Badolato
tratto da: La Stampa 27 maggio 1991




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