É il 22 Novembre 1987 e la Juventus ospita allo Stadio Comunale di Torino il Cesena in una gara valida per la nona giornata del girone di andata del Campionato Italiano di Calcio di Serie A 1987-88.
É ancora una Juventus in pieno alto mare in questa stagione. Dopo l'abbandono di Michel Platini, la squadra (affidata a Rino Marchesi) non riesce a trovare la solita quadratura. Alla fine di questo campionato i bianconeri si piazzeranno in sesta posizione e dopo un emozionante spareggio contro il Torino acciufferanno il piazzamento UEFA per i capelli.
I nostri avversari romagnoli, dall'altra parte, alla fine otteranno una tranquilla salvezza.
Buona Visione!
Torino - Stadio Comunale
domenica 22 novembre 1987 ore 14:30
JUVENTUS-CESENA 0-2*
JUVENTUS: Tacconi, Favero, Cabrini, Bonini (Bruno P. 79), Brio, (c) Scirea, Alessio, Magrin, Rush, De Agostini, Laudrup (Vignola 87)
A disposizione: Bodini, Napoli N., Caverzan
Allenatore: Rino Marchesi
A disposizione: Dadina, Leoni, Impallomeni
Allenatore: Alberto Bigon
AMMONIZIONI: Laudrup 42, De Agostini 88 (Juventus); Rizzitelli 22, Di Bartolomei 48, Armenise 63, Cuttone 71, Angelini 80 (Cesena)
I gol dello stopper, decisivi sul campo, rischiano di svanire a tavolino
Brio, due prodezze sub-judice
Primo tempo da dimenticare, ripresa più vivace
Magrin si fa parare il rigore del 3-0
Per il Cesena realizza RizzitelliDiscutiamo di una partita, finita 2-1 sul campo per la Juventus, il cui risultato è subjudice: quello definitivo si conoscerà fra una decina di giorni. Un petardo, partito dal solito sconsiderato che si annida nella curva Filadelfia, avrebbe tramortito Sanguin nell'intervallo, quando il punteggio era di 0-0, e tiene tutto in sospeso.
Sceneggiata? Realtà romanzesca? Sara il giudice sportivo a decidere, in base al referto dell'arbitro Paparesta testimone del «fattaccio», se convalidarlo o assegnare il 2-0 «a tavolino» per il Cesena. Gara falsata? Che le due squadre, anche dopo la pausa, abbiano fatto-sul serio, lo dimostrano i tre gol, il rigore che Magrin si é lasciato parare da Rossi con la Juventus in vantaggio per la doppietta di Sergio Brio e, soprattutto, le cinque ammonizioni (Di Bartolomei, Armenise, Gittone, Angelini e De Agostini) che si sono aggiunte alle due del primo tempo (Rizzitela e Laudrup).
Sanguin, peraltro validamente sostituito da Angelini, si stava battendo con profitto e la sua «indisponibilità» ha, se non altro, penalizzato i romagnoli con il primo cambio obbligato. È là ripresa è stata decisamente migliore rispetto ad un primo tempo da... dimenticare. A parte la «vecchia guardia» Scirea (un debutto stagionale in campionato molto positivo, con una travèrsa, che non ha fatto rimpiangere il titolare Tricella, infortunato) e Brio, alla 300esima gara ufficiale in bianconero, con qualche rabbioso spunto di Cabrini e Laudrup, il resto ha meritato i fischi dello scarso pubblico.
Ma con un centrocampo privo di idee, che sbaglia i passaggi più elementari, il gioco latita, si fa macchinoso, senza sbocchi, con pochi e ritardati rifornimenti per Rush che deve ancora imparare a sottrarsi alla doppia marcatura, ma ieri aveva l'attenuante di una caviglia in disordine. La Juventus improvvisa. Magrin, lo si vede lontano un miglio, ha paura di sbagliare e sbaglia. Si è fatto perfino parare il penalty del possibile 3-0 costringendo così la Juventus a soffrire sino alla fine.
Contro un Cesena tutto italiano, per l'assenza dello squalificato Jozic, e molto attento attorno al libero Ceramicola, la Juventus doveva, aggirare l'ostacolo sulle fasce laterali
Sulla sinistra, anche se Cabrini e De Agostini si sono alternati a spingere, non c'era sorpresa e sulla destra Alessio aveva difficolta a liberarsi del duro Arménise. Dopò la traversa di Scirea, sugli sviluppi di una punizione (5'), la Juventus ha creato altri due pericoli per il gigantesco Rossi: con un fendente al volo di Cabrini a fil di palo (18') e con un sinistro basso, di una spanna a lato, di De Agostini (45'). Due occasioni in mischia.
Troppo, poco. Nella ripresa, c'è voluto il gol di Brio,- dopo una pallagol fallita da Rush su suggerimento di Alessio (48'), per sbloccare il risultato e la Juventus. Su un cross dalla destra pennellato da Laudrup, la testa di Brio è andata a bersaglio, imparabilmente. A questo punto il Cesena si è aperto e la Juventus ha macinato azioni su azioni, con un'incornata di Rush fuori di un niente (60') e un invitante spiovente di Alessio che Brio ha sbucciato sotto porta due minuti più tardi. Su capovolgimento di fronte, Tacconi ha sventato con coraggio un'incursione di Lorenzo (64') e Brio, trasformatosi in centravanti aggiunto, si è rifatto, con gli interessi, al 70', quando ha dato il colpo di grazia al pallone, quasi sulla linea di porta, su irresistibile slalom e conclusione di Laudrup.
Un fallo di Di Bartolomei su Laudrup, lanciato in area, veniva punito da Paparesta con il rigore (73'). Rossi intuiva la direzione del tiro di Magrin e respingeva il bolide. La prodezza del portiere dava slancio al Cesena che, su combinazione Bordin-Bianchi, andava a rete con un astuto pallonetto del bravo Rizzitelli. Proprio al 90' Tacconi compieva la parata più difficile alzando in corner un bolide all'incrocio dei pali di Lorenzo.
Bruno Bernardi
tratto da: La Stampa 23 novembre 1987