martedì 24 giugno 2025

4 Febbraio 1979: Verona - Juventus

É il 3 Febbraio 1979 Verona Juventus si sfidano nella seconda giornata del girone di ritorno del Campionato Italiano di Calcio di Serie A 1978-79 allo Stadio 'Marcantonio Bentegodi' di Verona.

É una Juventus (Campione d'Italia in carica) con grandi giocatori, un allenatore vincente (Giovanni Trapattoni) che peró non riuscirá a ripetere la conquista tricolore. 

Infatti lo Scudetto andrá al Milan

Il Verona dal canto suo non riuscirá ad evitare una dolorosa quanto inevitabile retrocessione in Serie B.

Buona Visione! 



verona


Stagione 1978-1979 - Campionato di Serie A - 2 ritorno
Verona - Stadio Marcantonio Bentegodi
domenica 4 febbraio 1979 ore 15:00 
VERONA-JUVENTUS 0-3
MARCATORI: Virdis 63, Bettega R. 73, Verza 77

VERONA: Superchi, Logozzo, Spinozzi, Esposito, Gentile (D'Ottavio 71), Negrisolo, Guidolin, Trevisanello, Musiello, Massimelli, Bergamaschi
A disposizione: Pozzani, Mascetti
Allenatore: Giuseppe Chiappella

JUVENTUS: Zoff, Cuccureddu (Cabrini 46), Gentile, Verza, (c) Morini, Scirea, Causio, Tardelli, Virdis, Benetti R., Bettega R. 
A disposizione: Alessandrelli, Furino
Allenatore: Giovanni Trapattoni

ARBITRO: Redini




A Verona, dopo un primo tempo di assalti ciechi, segna Virdis e i bianconeri dilagano 
Soltanto dopo il primo gol la vera Juventus 
Per 45 minuti schemi logori e centrocampo senza spinte 
Nella ripresa entra Cabrini e tutta la squadra bianconera cresce di tono, mentre il Verona si rassegna e commette errori 

DAL NOSTRO INVIATO  
VERONA — Non è stato facile come il risultato bello e grasso potrebbe far supporre. C'è voluto un tempo di assalti ciechi e cornate contro il muro prima che la Juventus rivedesse il suo schema, tentasse nuove strade e trovasse finalmente la via liberatoria del gol. E' stato Virdis, centravanti discusso e solo in parte assolto, ad alzarsi sopra tutti e a colpire di testa un cross a rientrare di Gentile sul quale Superchi altro non ha potuto fare che abbozzare un goffo tentativo di parata. Erano passati 62 minuti di gioco e il Verona abbassava la guardia mentre i suoi tifosi in clima di carnevale alzavano i cartelli e inneggiavano, beati loro, ad un immediato ritorno in serie A. ,
Da quel momento in campo si è vista la vera Juventus: prima era soltanto una copia sbiadita. Trapattoni aveva rispettato le decisioni prese in settimana e non si era lasciato persuadere dalle scelte di Chiappella, che aveva rinunciato all'ultimo momento sia a Calloni che a D'Ottavio per schierare una formazione con una sola punta, Musiello, e con tanti centrocampisti, gente adatta, secondo l'allenatore del Verona, ad impostare una gara sul ritmo e sulla velocità. La Juventus giocava con Morini stopper e Cabrini in panchina, un errore se si considera il rendimento offerto del giovane difensore nella ripresa, quando Trapattoni ha deciso per la sua utilizzazione al posto di Cuccureddu. 

Il fatto è che la Juventus per quarantacinque minuti ha mostrato un calcio ovvio e prevedibile, anche lento per via di un centrocampo senza spinte e di un attacco senza luci. Virdis e Bettega, che in teoria avrebbero dovuto sorreggersi a vicenda mutando compiti e ruoli, in realtà si muovevano secondo logori schemi e finivano per trovarsi entrambi sugli stessi palloni, con il risultato di fare mucchio in area e ridurre a imbuto tutta la manovra offensiva della squadra. I centrocampisti, a loro volta, tenevano palla più de,l dovuto, Benetti in primo luogo, e così l'assalto bianconero diventava cieco e senza anima. 
Tardelli ingaggiava un bel duello con Massimelli, Verza controllava Trevisanello ed era costretto a mantenersi arretrato, Cuccureddu e Gentile sulle fasce spingevano con scarsa decisione, la Juventus cozzava contro il muro. A sua volta il Verona, partito con belle promesse, tendeva a chiudersi in area per tentare il contropiede. Povera cosa, d'accordo, perché la squadra di casa ha mostrato in campo limiti antichi, ma la tattica ancorché fragile metteva nei guai la Juventus. Quando il Verona si apriva, i bianconeri mostravano sprazzi di gioco, quando si difendeva si assisteva purtroppo ad una specie di scontro di pacchetti di mischia, tipo partita di rugby. Nel bel mezzo di questa caccia al cross scontato, si salvava Causio. L'ala della Juventus è stato il migliore in campo.

Costretto dalla scarsa mobilità delle punte a cercare personali e valide alternative allo schema d'attacco, Causio ha disputato un primo tempo ricco di movimento e di intelligenza tattica. Quando l'azione sulla destra diventava prevedibile, ecco che l'attaccante cercava sbocchi a sinistra, dove Gentile sembrava svogliato e non in grado di affondare la manovra. 
Malgrado gli spunti di Causio, tuttavia, la Juventus non trovava strade vincenti. Per tutto il primo tempo Superchi rimaneva inoperoso, al contrario di Zoff, ieri bravissimo, che era costretto a rispondere di pugno su tiro di Guidolin al 14' prima di parare su Musiello e Bergamaschi. Non è che il Verona facesse grandi cose, ma Morini soffriva non poco sul tenace centravanti avversario e la Juventus, in avanti a testa bassa, si offriva al contropiede veronese e correva gli inevitabili rischi. Era comunque la squadra di Trapattoni, malgrado ombre e limiti, a tenere in pugno la partita. La Juventus attaccava, a tratti avanzava Scirea, ma la sorpresa non era più tale, e io stesso Cuccureddu tentava un paio di tiri da lontano che finivano fra mille gambe e stinchi. 

Poi, la ripresa. Trapattoni mandava in campo Cabrini al posto di Cuccureddu e la situazione cambiava. Questione di spiriti vincenti, di cariche agonistiche, di calo degli avversari, ma anche di mutate condizioni tattiche. Cabrini, sulla fascia sinistra, si dimostrava fresco e svelto nel lavoro di copertura e di appoggio, e il fatto di controllare la zona permetteva a Causio di muoversi stabilmente a destra, senza eccessivi dispendi di energie. Cresceva anche Gentile e la Juventus aveva la possibilità di variare il suo schema, di alternare la manovra offensiva, che così diventava meno prevedibile. Negli spogliatoi il coro juventino parlerà del gol di Virdis come della bacchetta magica, in realtà la Juventus ha cominciato a vincere la partita con l'ingresso in campo di Cabrini. Il colpo di testa di Virdis ha chiaramente accentuato il divario tecnico fra le due squadre, ma il vero miracolo l'aveva compiuto due minuti prima Zoff deviando di piede in corner un tiro da distanza ravvicinato di Musiello. Con la Juventus in vantaggio, il gioco è diventato facile. Chiappella tentava l'ultima patetica carta e mandava in campo D'Ottavio (68') a! posto di Gentile, un attaccante a sostituire lo stopper, e gli spazi per la Juventus si sono aperti belli e invitanti. Uno scherzo da ragazzi andare di nuovo in gol. 

Nel cambio delle marcature Causio rimaneva un attimo senza avversario diretto, si impadroniva della palla e poteva avanzare sino all'area senza ostacoli: un dribbling, il passaggio a Virdis, la palla intercettata, Bergamaschi che tenta il tocco al portiere, Bettega che si inserisce scaltro fra i due e segna al 69' a porta vuota, chiudendo un digiuno col gol di 1056 minuti. Il Verona attaccava per la bandiera, Zoff parava ancora su Trevisanello, la Juventus dilagava. Al 75' iniziava l'azione Causio che toccava a Verza, palla a Virdis e conclusione di Bettega deviata in angolo. Sul calcio dalla bandierina colpiva Verza di testa e il pallone si impennava a candela scavalcando Superchi: sul palo opposto irrompeva anche Virdis, che dava il colpo di grazia. LI li sembrava un mistero. Gol di Verza o di Virdis? Poi tutto si è chiarito, il merito morale è del centrocampista, ma nella classifica dei cannonieri avanza Virdis, l'ultimo tocco è stato suo. Il resto, ovviamente, è senza storia. La Juventus faceva accademia, ma non Zoff che al 78' volava a deviare una splendida girata di D'Ottavio che andava a ricevere i meritati applausi. Erano in festa amara pure i tifosi veronesi e scompariva sugli spalti uno strano scriscione: 
«Noi odiamo gli arbitri», 
stava scritto. Ma il signor Redini ieri è stato molto bravo, dunque la pace è fatta. 


Le pagelle della squadra bianconera 
Causio il migliore 

ZOFF —Molto bravo, una partita senza errori. Nel primo tempo il Verona ha tentato con Guidolin, Musiello, Bergamaschi, ma il portiere bianconero non si è mai lasciato sorprendere. Nella ripresa, con le squadre ancora sullo 0 a 0, Zoff ha salvato benissimo di piede su tiro di Musiello e nel finale ha negato agli avversari la soddisfazione del gol parando su Trevisanello e deviando in corner una bella girata al volo di D'Ottavio. 

CUCCUREDDU — Ha giocato soltanto un tempo e se l'è cavata senza problemi davanti a Bergamaschi. Ma la Juventus nei primi 45 minuti stentava a trovare lo schema e le puntate in attacco del difensore mancavano spesso di efficacia. E' stato sostituito da Cabrini per pure esigenze tattiche. 

GENTILE — Un primo tempo quasi svogliato, una ripresa ricca di impegno. Spostato sulla destra, con Cabrini a sinistra, Gentile nel secondo tempo si è portato con grande utilità in avanti e dal suo piede è partito il cross a rientrare per la testa di Virdis in occasione del primo gol. 

VERZA — Opposto a Trevisanello, il giovane centrocampista bianconero è stato costretto per buona parte del primo tempo a mantenere una posizione piuttosto arretrata per poi portarsi con sempre maggior frequenza in appoggio alle punte quando la Juventus è passata in vantaggio. Suo il merito del terzo gol, un colpo di testa a candela su corner di Causio che ha scavalcato Superchi e sul quale si è poi avventato Virdis. 

MORINI —Contro un avversario grezzo come Musiello, lo stopper bianconero ha sofferto per buona parte del primo tempo, quando anche la squadra faticava e il Verona ancora lucido tentava la via del contropiede. Poi, con la Juventus padrona del campo, il suo impegno è diventato ordinaria amministrazione e il centravanti veronese non ha trovato più spazi. 

SCIREA —Una partita onesta, senza spunti eccezionali ma anche senza errori. Nel primo tempo ha tentato qualche puntata in avanti, ma la manovra era prevedibile: mancando la sorpresa i risultati non si sono visti. Nel secondo tempo, a punteggio acquisito, si è limitato a frenare senza problemi i tentativi in attacco del Verona. 

CAUSIO — Il migliore in campo. In apertura di gara l'ala bianconera ha compiuto un gran movimento nel tentativo di dare sbocchi all'azione offensiva, poi, con l'ingresso di Cabrini sulla sinistra, Causio ha mantenuto nel secondo tempo una posizione più stabile sulla destra, dando inizio a tutte le azioni pericolose della squadra. 

TARDELLI — Giocava di fronte a Massimelli, cursore del Verona, e per tutto il primo tempo è stato un bel duello. Limitato negli inserimenti quando la squadra stentava a trovare il giusto schema. Tardelll è cresciuto nella ripresa, nel momento in cui il Verona si è trovato costretto ad attaccare lasciando ampi spazi alle puntate bianconere. 

VIRDIS — Ha il grande merito di avere sbloccato la partita con un bel gol di testa, ma in complesso la prova del centravanti, malgrado notevoli progressi rispetto alla partita di domenica contro la Lazio, non è stata ricca di luci. 

BENETTI — Un duello a distanza con Esposito, regista del Verona. In posizione arretrata, il bianconero non ha convinto come filtro difensivo ed ha mostrato spesso colpevole lentezza nell'appoggio ai compagni. Un po' meglio è andato nella ripresa, quando la squadra è cresciuta e i tre gol hanno ridato a tutti vecchie sicurezze. 

BETTEGA — E' tornato al gol dopo 1057 minuti rubando d'astuzia il tempo a Superchi su passaggio corto all'indietro di Bergamaschi, e d'incanto ha ritrovato lo smalto del bei tempi. Ma nel corso dei primi 45 minuti non è stato altrettanto brillante e in nessuna occasione è riuscito, al pari degli altri bianconeri, a liberarsi per il tiro in porta. 

CABRINI — Entrato nel secondo tempo al posto di Cuccureddu, il giovane difensore ha disputato una splendida partita sia in fase di copertura che di appoggio. Poiché la Juventus si è trovata così padrona della fascia sinistra, Causio ha potuto mantenere una posizione più fissa sulla destra con il risultato che la squadra ha avuto una doppia alternativa in attacco. 

Carlo Coscia
brani tratti da: La Stampa 5 febbraio 1979




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