É il 13 Settembre 1972 e Olympique Marsiglia e Juventus si sfidano nella gara di andata dei Sedicesimi di finale della Coppa dei Campioni 1972-73 allo 'Stade de Gerland' di Lione (Francia).
La Juve allenata in panchina da Cestmir Vycpalek si appresta a vincere il suo quindicesimo Scudetto anche se ad una giornata dal termine sembrerebbe che il Milan si possa fregiare della tanto osannata Stella del decimo tricolore. Ma una sconfitta inattesa a Verona ribalta tutto in quella che e' tutt'oggi famosa come la 'Fatal Verona'.
Per quanto riguarda il fronte europeo, i bianconeri si vedono sfilare da sotto le mani il massimo alloro continentale dalla squadra del momento. La sfidante in finale é l' Ajax - l'emblema principale del gioco totale olandese.
Sará solo la prima di tante delusioni europee per la Vecchia Signora.
Buona Visione!
Lione - Stade de Gerland
mercoledì 13 settembre 1972 ore 20:30
OLYMPIQUE MARSIGLIA-JUVENTUS 1-0
MARCATORI: Bonnel 52
OLYMPIQUE MARSIGLIA: Carnus, Lopez, Bosquier, Zvunka, Kula, Buigues, Gress, Magnusson, Bonnel, Franceschetti, Leclercq
A disposizione: Gili, Le Boedec, Emon
Allenatore: Mario Zatelli - Kurt Linder
JUVENTUS: Zoff, Spinosi, Marchetti G., Furino, Morini, (c) Salvadore, Causio, Cuccureddu, Anastasi, Capello F., Haller (Bettega R. 87)
A disposizione: Piloni, Longobucco, Savoldi, Altafini
Allenatore: Cestmir Vycpalek
ARBITRO: Biwersi (Germania Ovest)
Il via da ieri a tutte le Coppe internazionali del calcioLa Juventus battuta (0-1) a LioneAl 53' autorete di Salvadore su colpo di testa di BonnelI bianconeri avevano dominato nel primo tempo con buoni spunti di CausioVivace reazione dei juventini nella ripresaI francesi privi di tre titolariLa partita a Lione davanti a 25.000 spettatoriE' la quinta volta che i torinesi si battono per il titolo europeoUn minuto di silenzio in memoria dei dirigenti Zambelli e BobiniLione. 13 settembre. La Juventus é tornata in Coppa dei Campioni dopo quattro anni e per la quinta volta. Purtroppo, è stato un esordio negativo: la squadra bianconera ha sciupato moltissimo. Il club francese, privo dello squalificato Soblar e degli l'infortunati Novi e Nagy ha approfittato di un'autorete di Salvadore per conquistare questo insperato successo. A Torino, nel retour-match del 27 settembre, i titolari assetti ritorneranno, dando più sicurezza. Si è giocato sul campo neutro di Lione in seguito alla squalifica del terreno di Marsiglia per le intemperanze del pubblico. Lo stadio « Gerland » presenta larghi vuoti. Non più di 25 mila spettatori assistono all'incontro: i lionesi non hanno risposto al richiamo della Coppa. Una sorda rivalitá divide l'Olympique di Lione dall'Olympiqué Marsiglia. Dal Sud della Francia sono arrivati invece a migliaia. Numerosa e compatta la rappresentanza di tifosi italiani. Spiccano gli striscioni dei Juventus Club di Torino, di Borgaro di Groppello e di Busto Arsizio, di Finale Emilia e altri.
Mezz'ora prima che l'incontro cominci un tifoso marsigliese, in barba ai reticolati, entra in campo per sventolare la bandiera del club, imitato poco dopo da un tifoso juventino. Il tifo dei marsigliesi esplode all'ingresso delle squadre in campo. La Juventus si presenta, per non confondersi con le maglie degli avversari, in azzurro (quasi un monito per per Valcarcggi che è in tribuna e domani stilerà l'elenco dei convocati per l'incontro con la Jugoslavia in programma a Torino il 20 settembre. In divisa bianca gli avversari.
Prima del via l'arbitro fa osservare un minuto di silenzio alla memoria di due dirigenti, uno per club (per la Juventus l'ex vice-presidente Sandro Zambelli e, per l'Olympique l'ex presidente Pierre Bobini scomparsi).L'Olympique gioca con una sola punta Franceschetti sul quale si piazza Morivi. Magnusson arretra sulla linea del centrocampista, seguito da Spinosi su Leclercq che somiglia a Dell'Angelo, c'è Marchetti.Bonnel è « curato » da Capello Gress seguito da Furino, e Buigues marcato da Cuccureddu. Anche la Juventus inizialmente si adegua alla tattica dei transalpini. C'è Anastasi avanzato (gli montano in guardia Zvunka e il «libero» Bosquier). Haller sta un po' arretrato ed è seguito da Lopez. Su Causio c'è Kula. Le due squadre cominciano la gara studiandosi con prudenza. Nessuno vuole rischiare.
Il ritmo è piuttosto blando, il livello tecnico modesto. Il gioco non scorre fluido. Dopo alcuni innocui tentativi dei francesi, si sgancia in avanti Bosquier che impegna Zoff nella prima parata. Una parata di ordinaria amministrazione. L'Olympique cerca di mantenere il più a lungo possibile il possesso del pallone. Tenta così di sorprendere la Juventus con degli improvvisi "affondo".
Al 16', Leclercq si lancia in avanti, tocca a Buigues che invita alla conclusione Franceschetti: il suo tiro e nettamente fuori bersaglio. La Juventus incomincia a farsi sentire, il suo gioco prende consistenza. Al 18' Causio si porta sulla soglia dell'area di rigore marsigliese, tenta dì scavalcare con un pallonetto Bosquier. Il « libero » si aiuta con la mano, ma l'arbitro considera involontaria l'infrazione e lascia correre. Capello sospinge i compagni e la squadra cresce dì tono. Il « regista » scatta in profondità, entra in area, scambia molto ache con Anastasi, riceve ma, anziché « sparare » a rete, tenta il pallonetto a sorpresa e Camus para con tutta comodità.
Dopo questa occasione da gol la Juventus insiste. C'è un cross da sinistra di Spinosi, intercettato dalla difesa marsigliese. Riparte in avanti il Marsiglia. Marchetti anticipa Leclercq sulla tre quarti di campo e lancia Anastasi. Il centravanti controlla il pallone e apre sulla destra, verso Causio che punta a rete. Causio supera in « tunnel » Buigues ma tira oltre la traversa. Lo spunto di Causio è sottolineato da applausi. É il momento dei bianconeri che premono sull'acceleratore. Ancora Causio si invola sulla destra, cede il pallone a Cuccureddu che traversa al centro. Buigues è sul pallone, ma ha un attiimo dì esitazione, concede a Furino una buona occasione: il mediano sì avventa ma la mira è sbagliata e la palla termina a lato.
Sul piano tecnico la Juventus appare nettamente superiore all'Olympique, manca però quel pizzico di convinzione in più per andare in gol. I bianconeri sono padroni assoluti del centrocampo ma, sotto rete, lasciano un po' a desiderare. L'iniziativa passa per un istante ai francesi che effetivano un tiro con Bosquier a lato. Al 32' Zvunka si scontra con Anastasi che involontariamente lo colpisce all'anca sinistra e deve uscire dal campo per sottoporsi alle cure del caso. Non sì tratta di cosa grave: il capitano, poco dopo, riprende il suo posto. Il primo tempo si conclude a reti inviolate. La Juventus avrebbe potuto assicurarsi uno o due gol di vantaggio. Un po' l'emozione per questo debutto internazionale, un po' la diffidenza derivata dal fatto che non si conosceva bene questa Olympique hanno frenato lo slancio dei bianconeri. Modesto lavoro di penetrazione dei campioni d'Italia, del tutto inconsistente quello dei transalpini. Anastasi è troppo solo in avanti e gli inserimenti dalle retrovie non sempre avvengono con la necessaria tempestività. Buono l'apporto dato da Cuccureddu nella fase iniziale. Sicuri Spinosi, Marchetti a Marini. Su un livello di ordinaria amministrazione Hailer e Salvadore. Causio s'è reso protagonista di spunti vivaci, mentre Anastasi si é mosso con intelligenza e altruismo, anche se gli è mancata una « spalla » con la quale dialogare da vicino.La ripresa prosegue sulla falsariga del primo tempo. Il gioco della Juventus ricalca quello delle ultime gare di Coppa Italia. I bianconeri sembrano « paralizzati » forse è meglio dire frenati. Al 5' si rendono pericolosi nei pressi di Camus: Cuccureddu effettua un cross da destra verso sinistra, sotto porta. La palla perviene a Capello, che di testa la indirizza verso l'altro palo. Zvunka devia in calcio d'angolo. Si scuotono i francesi. Magnusson lancia in profondità Leclercq, che è fermato molto bene da Salvadore. All'8' è gol! Dalla bandierina batte Leclercq, a parabola, verso Bonnel che di testa schiaccia a rete. Il pallone carambola sul braccio di Salvadore sorprende nettamente Zoff: 1 a 0. Doccia fredda per i campioni d'Italia costretti a rimontare una rete del tutto inattesa. La reazione dei bianconeri è immediata e produce un calcio di punizione battuto da Cuccureddu e parato da Camus. Bosquier viene ammonito per scorrettezze, mentre la Juventus insiste in « forcing » all'offensiva.
All'15' c'è un fallo di Zvunka appena dentro l'area su Anastasi. « Pietruzzu » resta a terra dolorante, ma l'arbitro fa proseguire il gioco. L'aggressione della Juventus è disordinata. I bianconeri creano due clamorose occasioni da gol: la prima al 17'. Lungo lancio di Haller per Causio che scatta in contropiede e centra dal fondo. Anastasi davanti alla porta semispalancata tocca di piatto e fallisce clamorosamente il bersaglio a poco più di due passi da Camus. Dopo questo errore Anastasi sì batte caparbiamente e due minuti dopo effettua un bel cross per Capello che di testa, da posizione favorevolissima, conclude oltre la traversa.
Vycpalek si alza dalla panchina per incitare i suoi a non demoralizzarsi. Cresce l'affanno fra i bianconeri che si lanciano a testa bassa alla ricerca del pareggio. Anastasi continua a battersi con grande impegno, assecondato da Capello che alla mezz'ora effettua un tiro parato da Camus. La pressione territoriale dalla Juventus è senza esito. Il Marsiglia è tutto arroccato nella propria metà campo in difesa di quell'unico gol. Alla manovra d'attacco bianconera partecipa anche Salvadore. Poi al 36" si registra un gran tiro di Cuccureddu da 25 metri, che Camus, con un bel balzo, devia in angolo. La Juventus rifiata, ne approfitta l'Olympique per tornare a farsi minaccioso nei pressi di Zoff. Al 41' c'è una « folgore » improvvisa di Leclercq che Zoff riesce a respingere.
La situazione, con il passare dei minuti, si fa drammatica per i campioni d'Italia. Le idee sono un po' annebbiate, la fatica si fa sentire. Si alzano al cielo i canti dei tifosi marsigliesi. Vycpalek, perso per perso, decide di tentare la carta-Bettega. L'attaccante si sfila la tuta, compie qualche esercizio di riscaldamento ed entra in campo al 43' al posto di Haller. Per Bettega è l'esordio in Coppa dei Campioni, un breve esordio. Bettega ha sofferto in panchina, ha incitato i suoi compagni e adesso cerca di aiutarti. Troppo tardi. Riesce appena a toccare un pallone, pochi secondi dopo l'arbitro fischia la fine. Così la Juventus, sciupona, autolesionista, e sotto certi aspetti irriconoscibile, lascia il campo sconfitta. É un risultato a sorpresa, un risultato che avrebbe potuto essere ben diverso se la squadra di Vycpalek fosse apparsa mano contratta, più convinta, meno emozionata. Adesso la squadra bianconera punterà tutto sul «ritorno» e, a Torino, dovrà vincere con due gol di scarto per poter sperare di superare il turno. Se dovesse vincere per uno a zero sarebbe costretta a disputare i tempi supplementari.Bruno Bernarditratto da: La Stampa 14 settembre 1972