É il 2 Marzo 1986 e Juventus ed Udinese si sfidano nell'ottava giornata del girone di ritorno del Campionato Italiano di Calcio di Serie A 1985-86 allo Stadio 'Comunale' di Torino.
La Juventus si appresta a vincere il suo ventiduesimo tricolore con una squadra che sta vivendo sugl'ultimi spiccoli di splendore di 'LeRoi' Michel Platini. Allenati da Giovanni Trapattoni (al suo ultimo campionato alla Juve prima di trasferirsi all'Inter) i bianconeri mettono a distanza la Roma di Sven Goran Eriksson vincendo 'in volata' lo Scudetto. I Giallorossi saranno protagonisti tanto di una rimonta insperata quanto di una rovinosa caduta nella penultima gara di campionato in casa contro la gia retrocesso Lecce.
Dall'altra parte c'é la squadra friulana che dopo un campionato tra alti e bassi riesce nel suo intento di evitare la retrocessione in Serie B.
Buona Visione!
La Juve parte bene ma rallenta di fronte ad una Udinese più «bella» che pratica Briaschi e Platini, poi Tacconi
Già in vantaggio dopo 9 minuti, i bianconeri si distraggono sino al pareggio di Miano
Risolve Platini al 67' fra le proteste friulane
Lanese perdona a Criscimanni un fallo da espulsione sul francese
Nel finale affannoso il portiere salva il risultato respingendo un colpo di testa di CarnevaleTORINO — Partenza sprint e gol di Briaschi, pensieri juventini magari inconsci ma palpabili a Barcellona, pareggio di Miano in avvio di ripresa, sofferenza sino al . nuovo vantaggio di Platini ricusato dai friulani, Lanese che perde definitivamente la testa, finale cattivo con i bianconeri in affanno salvati a due minuti dalla fine da una magica parata di Tacconi, su altrettanto splendido colpo di testa di Carnevale. Juventus-Udinese ha regalato tutto questo ai tifosi, assieme ad una partita a tratti persino piacevole e correttissima (sino al nervosismo degli ospiti). Partita che però è riuscita a scontentare tutti i coinvolti, i quali non avevano tempo e motivi per badare al gioco. Non è piaciuta a Trapattoni, che poteva concedere ai suoi di distrarsi a patto che avessero prima cercato il raddoppio. Non a De Sisti, per la tardiva reazione grintosa (anche troppo) dopo un'ora giocata dai suoi con il distacco ed i preziosismi tecnici degni di una squadra che sia al quarto posto in classifica, e non in zona retrocessione.
Trapattoni aveva rinunciato inizialmente a Manfredonia, facendo rischiare l'asfissia a Bonini costretto a tamponare quasi da solo nella zona centrale del terreno dove il palleggio degli avversari non attirava l'attenzione di Platini, già con lo sguardo alla Coppa. Per fortuna rientrava bene Mauro a «coprire» e la difesa reggeva attorno ad un Scirea in palla, anche se 'piovra' Brio era costretto ad aggiustarsi spesso con braccia e gomiti per frenare Carnevale, punta davvero interessante per l'abilità di palleggio, pur se priva di scatto breve. In attacco, i bianconeri soffrivano la giornata opaca di Serena (la cosa più bella del centravanti al 4', un bel colpo di testa fuori di pochissimo, a filo di montante, su centro di Bonini), e non bastava la vivacità di Laudrup a creare pericoli per Abate, attento soprattutto nelle uscite alte. Con Edinho a far ora da libero ora da centrocampista, l'Udinese riusciva a difendersi bene con le marcature iniziali di Galparoli su Laudrup, dell'ottimo Baroni su Serena, di De Agostini nelle zona di Mauro e di Susic su Briaschi.
Ma al 9° minuto era proprio Briaschi a sbloccare la partita: punizione di Platini dalla destra, respinta di testa di Baroni, e da fuori area gran botta al volo dell'attaccante bianconero quasi nel «sette» alla sinistra di Abate. I friulani reagivano manovrando con sicurezza. Miano (grande partita, sino all'esaurimento delle energie), Colombo e l'avanzante De Agostini sopperivano alle inutili «gigionerie» di Chierico, ed alla lentezza di Criscimanni. Al 16' proprio Colombo scavalcava Favero con un lungo lancio liberando Miano il quale, portatosi avanti il pallone con il petto, graziava Tacconi con un destro fuori bersaglio. Rispondevano Scirea con un tiro alto e Mauro con una botta dal limite bloccata in tuffo dal portiere.
La Juve nell'intervallo dava fiato a Briaschi. Entrava Manfredonia e Bonini saliva di tono, sentendosi meglio spalleggiato. Un tiro secco di Cabrini deviato da Abate, quindi (12') l'Udinese pareggiava. Carnevale sulla sinistra aggirava Brio e crossava con traiettoria troppo lunga, ma dalla parte opposta raccoglieva Colomba che toccava rasoterra per Miano il quale con la punta del piede anticipava Favero e Tacconi. Il match diventava difficile per i bianconeri. Calciava alto Platini in mischia, ma sì faceva perdonare al 22' riportando in vantaggio la squadra con un secco rasoterra su passaggio smarcante di Mauro il quale, sulla destra, aveva bucato le linee difensiva avversarie. Ma nell'azione Abate si era scontrato con Serena restando a terra. I friulani protestavano a lungo, ma l'arbitro non accontentava capitan Edinho che voleva portarlo dal guardalinee.
Già apparso approssimativo nella valutazione dei falli (con maggiori motivi di rammarico da parte udinese), il signor Lanese cadeva suplto dopo (24') in uno di quegli errori che lasciano il segno sulle pagelle. Criscimanni, giocatore tranquillo ma proprio per questo capace di vampate improvvise, scaricava la sua rabbia con una entrata assassina in scivolata, a forbice, su Platini. Roba da rompere una gamba al francese, e sicuramente roba da espulsione. L'arbitro estraeva timidamente un cartellino giallo rischiando di far scadere la partita in rissa. Ci pensavano i giocatori a ritrovare la calma, dopo poche altre scintille. De Sisti sostituiva gli esausti Colombo e Miano con Barbadillo e Pasa, ma era ancora la Juve ad andare vicina al gol al 36': Laudrup arrivava sul fondo e centrava per Serena che falliva banalmente il tocco. In risposta, l'Udinese metteva alle corde una Juve in affanno. Ma Tacconi non si faceva coinvolgere dalla confusione davanti a lui. A due minuti dalla fine ribatteva in volo una insidiosissima deviazione di testa di Carnevale. Adesso si che si poteva pensare a Barcellona.
Bruno Perucca
tratto da: La Stampa 3 marzo 1986