venerdì 18 luglio 2025

5 Novembre 1972: Torino - Juventus

É il 5 Novembre 1972 e Torino Juventus si sfidano nella quinta giornata del girone di andata del Campionato Italiano di Calcio di Serie A 1972-73 allo Stadio 'Comunale' di Torino.

La Juve allenata in panchina da Cestmir Vycpalek si appresta a vincere il suo quindicesimo Scudetto anche se ad una giornata dal termine sembrerebbe che il Milan si possa fregiare della tanto osannata Stella del decimo tricolore. Ma una sconfitta inattesa a Verona ribalta tutto in quella che é tutt'oggi famosa come la 'Fatal Verona'

Dall'altre parte c'é una squadra granata che disputa un campionato piú che dignitoso! Sesto posto finale ed un posto nella Coppa UEFA assicurato.


Buona Visione!


torino



Stagione 1972-1973 - Campionato di Serie A - 5 andata
Torino - Stadio Comunale
domenica 5 novembre 1972 ore 15:00 
TORINO-JUVENTUS 2-1
MARCATORI: Pulici 6, Pulici 63, Anastasi 77

TORINO: Castellini, Lombardo, Fossati, Mozzini, Zecchini, Agroppi, Rampanti, Ferrini, Bui, Crivelli, Pulici
A disposizione: Sattolo, Toschi
Allenatore: Gustavo Giagnoni

JUVENTUS: Zoff, Spinosi, Marchetti G., Furino (Cuccureddu 46), Morini, (c) Salvadore, Haller, Causio, Anastasi, Capello F., Bettega R. 
A disposizione: Piloni
Allenatore: Cestmir Vycpalek

ARBITRO: Monti



Le pagelle di Arpino su Torino-Juventus 

Torino 

Castellini : il giaguaro ai è imposto su vari cross con voli acrobatici da autentico ed ispirato clown. Gli sfugge di presa un solo bolide di Marchetti, al 25', opera una deviazione magistrale dieci minuti dopo. Sul gol di Anastasi non può neppure muoversi, visto che tutta la difesa granata rimane di ghiaccio. Atteggiamenti da « cattivo » ma una sicurezza che vale 8. 
Lombardo : « spegne » Anastasi (orfano di Bettega) nel primo tempo, se lo lascia sfuggite solo una volta (ed e il gol bianconero) nel secondo. E' un ragazzino ritagliato nel legno, sicuro c capace di addentare chiunque. Merita un bel 7. 
Fossati: gioca su Causio c dovrebbe uscirne frastornato, invece anticipa e « torca » il barone fino a disanimarlo. Su una sua fuga, che appunto Causio non ferma, opera il cross del primo gol granata. Tenta un tiro da lontano nella ripresa, è vivo e si muove nella barriera costruita perfettamente da Giagnoni. Eccogli un 7. 
Zecchini : non perde palla, opera col suo sinistro come Sandokan con la scimitarra. Ha un piede solo? Sì, ma sa spostarsi c usarlo come se contasse per tre. C'è chi nasce con una « voglia » di fragola, e chi con una « voglia » di libero, quale lui é. Merita un abbondante 8. 
Mozzini : dov'era Bobby-gol? La cattiva forma di Bettega ha consentito al difensore granata una partita pulitissima. Sembrava Fischer contro Spassky, sovrastava ogni mossa avversaria, anticipando persino di testa. Si conquista un 7. 
Agroppi : é il baffuto centrocampista granata, muovendosi a suo agio, imposta, effettua disimpegni, recupera e appoggia con commovente continuità e intelligente visione. Al 10' della ripresa lo slancio lo porta ad una rovesciata su Capello: per fortuna coglie il pallone, e non la testa del bianconero, che volerebbe via. Unico neo in una gara arrischiata ma tatticamente egregia. Che gli vale un 8. 
Rampanti : É in giornata rabbiosa. Esegue migliaia di corse su e giù, con allunghi, spostamenti sulle fasce dell'ala destra e gran lavoro di cucina a centrocampo. Due pallonetti un po' pretenziosi nella ripresa: il primo è troppo alto, il secondo spiove tra le mani di Zoff. Ottime triangolazioni con Bui c Pulici, che gli valgono un 7.
Ferrini : si muove ora su Furino ora su Capello. (nella ripresa lascia più spazio a « Cuccù », arretrando a sostegno di una trincea, fittissima e ordinata). Becca una legnata da Marchetti al 27', ma resuscita come solo lui sa e può, continuando a sgobbare. Il derby è la sua degna giungla, e gli dona un 7. 
Bui: lento e maestoso, con tocchi sapienti nel beffare l'avversario, un certo Morini « Tarzan » o «Fratello Branca» che spesso deve cedergli l'onore del duello. Tocchi e scambi e mosse quasi ironiche nel triangolo stretto con Pulici e Rampanti. Ripiega anche a difendere. Alla faccia del convalescente! Eccogli il suo 7. 
Crivelli : qualche tifoso l'avrà visto appena, ma Haller non se lo è mai tolto di dosso. Il tedesco veniva marcato anche quando andava a battere un corner. La squadra lo vuole perché ne conosce le misure e il passo. E' stato un magnifico portatore d'acqua, un gregario da cento chilometri. Se non gli si dà un 7 stavolta... 
Pulici - 7 e 18 sono il suo ambo, perché sono i minuti in cui mette a segno i due gol. Il primo é una staffilata bassa che trafigge Zoff, il secondo un pallonetto teso che supera il portiere juventino, e deriva da uno scatto in cui Paolino fa secchi Spinosi e Salvadore. Deve aver pensato come Alleluia, ultimo eroe degli spaghetti-western: « Il derby ti va stretto, amigo, e arrivato Paolino ». Magnifici colpi di puro e talentuoso istinto, mira adeguata, voglia da puledro indomabile. E così il campionato ritrova il « piccolo Riva », come pareva Pulici anni fa. Oggi i palloni li lavora e li piazza dentro, fiondandoli da ogni parte. Nessuno può levargli un 8. 

 

Juventus 
Zoff : Alla Juventus grandi discussioni sul portiere azzurro e bianconero. Era uscito troppo sul primo gol? Doveva star fermo su Pulici che avanzava per il secondo? Certo gli é sfuggita una palla in presa al 44', e a cinque minuti dalla fine esce in scivolala arditissima per « chiudere » ancora Pulici che potrebbe piazzare la terza botta a rete. Non mi sembra che demeriti il 6. 
Spinosi : ha giocato meglio su Pulici che su Chiarugi milanista. Ma quanta sofferenza! Anticipa bene l'ala granata di testa un paio di volte, ma se la lascia sfuggire negli « affondi » decisivi. E' una mattonella che non trova il suo giusto cemento nella difesa juventina, troppo spesso allegra, con pecche di disinvoltura e improvvise pause. Mi dispiace dovergli dare un 5. 
Marchetti : è carico di rabbia e di salute ormai recuperata. Al 25' spara un colpo di mortaio che Castellini para in due tempi. Ma due minuti dopo commette un fallo da espulsione su Ferrini, anche se provocato. E' vivo e quindi cattivo, come lo si vuole nel suo ruolo. Ma può controllarsi meglio. Gli diamo un 6. 
Furino : spinge a tutta birra, e Vycpalek non l'imbrocca certo sostituendolo nella ripresa. Se la vede con Ferrini, ma quasi senza incrociare i rispettivi pugnali. Al 40', dopo una serie di dribbling un po' insistiti lascia partire un tiro-cross che Castellini blocca torcendosi come un « diavolo volante » del trapezio. Esce e la Juve non ne guadagnia Si merita un 7, non solo per la gran volontà. 
Morini: mastino sempre, che quando deve subire. Ma lo si vede anche nel efettuare una bella fuga terminata con cross precisi per le punte bianconere. Appoggia appena puo, anche se osa raramente staccarsi troppo da Bui. Ma perde la sua patente di gentleman duro al 55 della ripresa urtato male da Rampanti gli appioppa un gancio sinistro degno di Monzon. Il soave Monti dovrebbe espellerlo, anziché predicare. Malgrado questo fattaccia, vale sempre un ottimo 6
Salvadore: avanza con qualche impaccio, rimane soverchiato certe volte dagli scambi velocissimi delle punte granata. Si di a un lavoro di rifornimenio non sempre felice, a dimostrazione che l'intero pacchetto bianconero in retrovia ha bisogno di registrarsi. Litiga pure con Castellini nella ripresa, dopo un'ammucchiata generale intorno al portiere granata. Tempi duri per i vecchi vampiri, anche se gli diamo solo 5.
Haller : qualche slalom con francobollo-Crivelli appiccicato addosso. Non giocherà a Magdeburgo ma anche il derby non lo ispira troppo, rifinisce con rapidità per Anastasi nell'occasione del gol bianconero. La diligenza del suo marcatore finisce per spegnere il genio teutonico del vecchio Helmut che si appropria solo di un 5.
Causio: tenta alcuni allunghi da par suo, ma Fossati lo controlla quasi in souplesse gli va addirittura via per ispirare il primo gol granata. A poco a poco si spegne e neanche l'entrata del suo alleato Cuccureddu riesce a rianimarlo. Alcuni tocchi al 13 della ripresa, con una mezza rovsciata, alta sulla traversa del Torino) e come che si perdevano nel nulla. Peccato, non merita più di 5.
Anastasi: se Bettega funziona al rallentatore, anche lui non può far molto. Subisce qualche botta, cerca di defilarsi all'ala, batte con il destro in gol, quasi da fermo, nella ripresa, ma altri tiri li spedisce al lati dei pali gronata. Tuttavia è l'unico che ci prova in un'azione. La sconfitta nel derby non é colpa sua e non gli toglie un 6.
Capello: Si trova a dover rifornire punte assai ben marcate, quindi trova a rallentare il gioco (forse un po' troppo) per trovare varchi utili. Sospinge suoi in avanti, ma al piccolo trotto, senza lesinare neppure qualche cattiveria. Su alcuni tiri piazzati compie manfrine davanti alla barriera prima di tirare, e così perde solo tempo. La trincea adottata da Giagnoni ha finito per risucchiare e insabbiare anche lui. Non sarebbe onesto ne utile per lui dargli più di 5.
Bettega: calcia via un pallone anziché appressato in area, al terzo minuto poggiarlo all'indietro secondo le intenzioni. Non si eleva da terra, tanto che tutti stupiscono nel vedere il suo avversario diretto, Mozzini, anticiparlo di testa sette volte su otto. E' in ritardo di forma, e quindi non può dialogare con Anastasi secondo il loro costume comune. Bisogna far coraggio a Bobby-gol e spronarlo, magari con questо 3.
Cuccureddu: tra nella ripresa, e deve spingere come già fece Furino. Ma i granata, arroccatissimi, attendono i bianconeri in zona e li bloccano sulla linea d'area come su un bastione di Forte Alamo. Tenta alcuni allunghi, ma senza la perentorietá dimostrata in altre occasioni. E' l'unico polmone valido, e se Vyepalek avesse rinunziato ad Haller come Giagnoni è stato costretto a rinunziare a Sala, forse lo coppia Cuccu-Furino avrebbe reso di più. Lo aspetta il Magdeburgo per una pronta rivincita, anche se nella sua frazione di derby merita un onesto 0. 

L'arbitro : Dedichiamogli subito un motto da 007: «Vivi e lascia morire». Una prestazione farinosa e via via sgretolantesi come pasta frolla. Si deve al senso di responsabilità dei giocatori se la partila non ha preso una brutta piega. Tollera fallacci da espulsione (da parte di Marchetti al 27', da parte di Morini all'80') oltre a cariche troppo vigorose di cui fanno le spese, nella ripresa, Agroppi, Bui, Haller e Anastasi. Lo si considera arbitro restio a concedere rigori. Benissimo, dobbiamo essere rigorosi noi nei suoi riguardi, consigliandolo di operare nel calcio femminile. Per puri motivi di cortesia non appioppiamo al signor Monti lo zero che si merita, ma solo un esemplare 3. 

Giovanni Arpino
tratto da: La Stampa 6 novembre 1972




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