martedì 12 agosto 2025

7 Marzo 1973: Juventus - Újpesti Dózsa

Attraverso Youtube vi proponiamo un gustoso amarcord di questa data odierna. É il 7 Marzo 1973 e Juventus Újpesti Dózsa si sfidano nella gara di andata dei Quarti di Finale della Coppa dei Campioni 1972-73 allo Stadio 'Comunaledi Torino.

La gara di ritorno la potete trovare cliccando qua!

La Juve allenata in panchina da Cestmir Vycpalek si appresta a vincere il suo quindicesimo Scudetto anche se ad una giornata dal termine sembrerebbe che il Milan si possa fregiare della tanto osannata Stella del decimo tricolore. Ma una sconfitta inattesa a Verona ribalta tutto in quella che e' tutt'oggi famosa come la 'Fatal Verona'.

Per quanto riguarda il fronte europeo, i bianconeri si vedono sfilare da sotto le mani il massimo alloro continentale dalla squadra del momento. La sfidante in finale é l' Ajax - l'emblema principale del gioco totale olandese. Sará solo la prima di tante delusioni europee per la Vecchia Signora.

Buona Visione!  



juve





Stagione 1972-1973 - Coppa dei Campioni - Quarti, andata
Torino - Stadio Comunale
mercoledì 7 marzo 1973 ore 21:00 
JUVENTUS-UJPEST DOZSA 0-0

JUVENTUS: Zoff, Spinosi, Marchetti G., Furino (Cuccureddu 65), Longobucco, (c) Salvadore, Haller, Causio (Altafini 75), Anastasi, Capello F., Bettega R. 
A disposizione: Piloni, Savoldi
Allenatore: Cestmir Vycpalek

UJPEST DOZSA: Szentmihalyi, Kolar, Harsanyi, Toth, Dunai E., Horvath, Fazekas, Juhasz, Bene, Dunai A. (Nagy 15), Zambo
Allenatore: Ferenc Kovacs

ARBITRO: Boosten (Olanda)




Con un forte Ujpest allo stadio nei quarti di Coppa (0-0) 
Juventus, spettacolo ma niente gol 
Una partita bella e molto veloce 
Attacchi continui dei campioni d'Italia e tanti gol falliti per un soffio 
I pericoli maggiori sono venuti da Haller, Capello e Anastasi 
Anche Zoff impegnato seriamente dai contropiede magiari 
Cuccureddu e Altafini nella ripresa al posto di Furino e Causio 
Settantamila spettatori con un incasso record per Torino: oltre 204 milioni 

Come a Magdeburgo, quattro mesi fa, la Juventus deve cancellare, in Coppa dei Campioni, una sconfitta nel derby. La svolta è delicata, e non decisiva come fu in Germania Est. La Juventus gioca in casa, di fronte a 70 mila spettatori, nella gara di andata dei quarti di finale di Coppa dei Campioni. L'Ujpest è senz'altro più forte tecnicamente dei tedeschi orientali: nelle sue file giocano ben sette nazionali, tanti quanti ne annovera la Juventus. I campioni d'Italia debbono assicurarsi in questo primo «round» un buon margine di vantaggio per affrontare con tranquillità l'incontro di ritorno in programma a Budapest il 21 marzo. 

La « caccia al gol » è il tema obbligato per i bianconeri che tornano alla formula utilizzata l'anno scorso nel girone di andata. Altafini è in panchina, ed al suo posto c'è Haller con Anastasi e Bettega di punta. Longobucco debutta in Coppa dei Campioni al posto dell'infortunato Marini. Gli ungheresi adottano il 4-3-3, con marcature a zona, con il libero Harsany che partecipa all'impostazione del gioco specie in fase offensiva. La Juventus si oppone con marcature rigide. Eccole: Longobucco-Bene, Spinosi-Dunai II, Marchetti-Fazekas. A centrocampo gli accoppiamenti sono i seguenti: Causio-Toth. Furino-Zambo, Capello-Dunai III. In avanti Haller è controllato da Juhasz Anastasi è alle prese con Horvath e Bettega è marcato da Harsany. 

La partenza della Juventus è a scoppio ritardato; non appena gli ungheresi entrano in possesso del pallone, praticano un gioco elegante e preciso. I bianconeri adottano una tattica di attesa, cercono di studiare l'avversario anziché aggredirlo. L'Ujpest maestro nel governare il pallone, e nell'addormentare il gioco non rinuncia agli improvvisi «a fondo» e si sbilancia in avanti malgrado giochi in trasferta non senza provvedere ad occupare tutti settori del campo. 

Per la Juventus è difficile districarsi e sviluppare un tema offensivo che la porti ad insidiare Szemtmihalyi. Solo su punizione i bianconeri riescono a farsi minacciosi: il tiro di Capello è però altissimo (8'). Dopo una parata di Zoff su un innocuo pallone di Juhasz, la Juventus si spinge in avanti con Anastasi (14') che effettua un bel cross ma Juhasz riesce a deviare il pallone allontanandolo da Haller ben piazzato sotto porta. Al 14' Dunai II si produce uno stiramento alla coscia destra e chiede di essere sostituito. Due minuti dopo entra Nagy sul quale sì porta Spinosi. La Juventus,, dopo l'impaccio iniziale, riesce a prendere l'iniziativa del gioco ed a condurre azioni ficcanti. 

La partita non è bella, c'è un po' di confusione. Certi passaggi di Causio e di Anastasi sono fuori misura e le azioni sì spengono sui piedi della difesa magiara. Causio (21') si riscatta scambiando molto bene con Anastasi, che però si allunga troppo la palla in zona-tiro e Horvath libera in calcio d'angolo. Grosso brivido per il pubblico al 25'. Nagy in dribbling supera due bianconeri e tocca verso Bene. Interviene Longobucco che sbuccia il pallone, Bene «ruba il tempo » a Salvadore e si presenta solo davanti a Zoff. Il portiere bianconero effettua una grossa parata salvando la propria rete da sicura capitolazione. Si scuote la Juventus, sospinta a gran voce dal pubblico. Anastasi discende sulla sinistra e centra per Haller che di testa impegna Szemtmihalyi in una deviazione in angolo proprio sotto la traversa. Dalla bandierina batte lo stesso Haller per Bettega che si catapulta di testa sul pallone scagliandolo oltre la traversa. 

Spingono a fondo i campioni d'Italia: è il loro momento. La retroguardia magiara è in grave difficoltà e sembra sul punto di crollare. Al 21' un gran tiro di Capello sibila accanto al palo. Un minuto dopo ancora Capello di testa sfiora il gol, ma sulla linea di porta Horvath riesce ad intercettare il pallone. Non ha fortuna la Juventus. L'assedio continua. Al 34' altre due palle-gol per i bianconeri. La prima è sui piedi di Anastasi che non sfrutta un rimpallo favorevole, e tira sul portiere che, per la verità, lo chiude molto bene; la palla è raccolta, da Causio che calcia debolmente a rete e Rotar, nuovamente sulla linea di porta, riesce a respingere. L'Ujpest ripropone il suo gioco, con pronte aperture e nel finale è Zoff che è chiamato al lavoro in due interventi non proprio di ordinaria amministrazione. E il primo tempo si chiude pertanto a reti inviolate. Un primo tempo non certo esaltante per la Juventus, anche se la fortuna non ha dato una mano alla squadra di Vycpalek. Capello è senz'altro risultato tra i migliori in campo per lucidità, volontà e agonismo. Accanto al « regista» si è distinto Bettega, mentre non sempre felici sono apparsi gli spunti e le iniziative di Causio, Anastasi e Haller. Furino si è prodigato in fase di tamponamento mentre in retrovia Longobucco è piaciuto anche se qualche volta, per troppa foga, e andato fuori misura. Salvadore ha fatto il suo dovere, come pure Spinosi e Marchetti. Dietro a loro Zoff ha confermato dì essere in ottima forma salvando la propria rete in una situazione delicatissima. Buona, nel complesso, la prova degli ungheresi con in evidenza il « libero » Harsanyì. 

Nella ripresa la Juventus preme di più ma la sostanza del gioco non cambia. In contropiede aumentano i pericoli per la Juventus. Salvadore deve intervenire a più riprese con notevole scelta di tempo per chiudere i varchi che si aprono attorno a lui. Bene è troppo solo e Zoff rimane inattivo sino al 17' quando ferma un tiro senza pretese di Dunai III. Nel frattempo Salvadore si produce un lieve infortunio al piede destro, ma stoicamente rimane in campo continuando a giocare con notevole energia. É invece Furino ad arrendersi al 20'. Il mediano ha lo stinco destro in cattive condizioni e dopo un generoso primo tempo non è più in grado di dare il consueto apporto. Lascia il campo al 20' sostituito da Cuccureddu. L'azione della Juventus non migliora. 

Alcuni bianconeri lottano ma in modo disordinato e non è difficile per l'Ujpest tenere in pugno la situazione. Si crea qualche mischia nell'area ungherese. In una di queste Bettega finisce a terra, ma l'arbitro non si lascia trarre in inganno. Poi Bettega scambia bene con Anastasi e conclude fuori bersaglio. La Juventus potrebbe portarsi in vantaggio (28') ma Haller da favorevole posizione calcia a lato. Il tedesco si è prodigato, ma non con spunti spumeggianti come si poteva prevedere. Al 29' Vycpalek tenta la carta Altafini. Il brasiliano rimpiazza Causio, che rientra negli spogliatoi. 

É sempre la Juventus all'attacco, ma le geometrie del gioco non vengono rispettate e le azioni sono spezzettate al momento buono. Al 32' Altafini offre a Bettega un bel pallone che Bobby-gol non riesce a controllare. Anche questa azione sfuma nel nulla. Su un improvviso contrattacco ungherese, pure Salvadore deve opporsi al momento giusto a Fazekas lanciato a rete. Pochi istanti dopo Salvadore si ripete su Nagy. Grande e generoso il «vecchio Billy». Un tiro di Capello (39') è alto. 

La Juventus è tutta sbilanciata in avanti e la difesa offre al gioco di rimessa dell'Ujpest ampi spazi. Al 40' Fazekas parte in contropiede, sullo slancio supera Salvadore in tunnel e costringe Zoff ad uscire alla disperata per evitare il gol. Zoff è stato senz'altro più impegnato del collega ungherese. C'è ancora una grossa incertezza di Spinosi per fortuna senza conseguenze. A tre minuti dalla fine Anastasi è chiuso in « sandwich » da Dunai III e Harsany in area, ma l'arbitro non concede il rigore. Questa volta potevano esserci davvero gli estremi per la massima punizione ma l'olandese Boosten, sulla cui direzione di gara non si può eccepire nulla, non ha voluto infierire. Rovesciamento di fronte e altra bella parata di Zoff su improvvisa fucilata di Fazekas. Nel finale gli ungheresi fanno melina. Non succede più nulla. Questo meritato «zero a zero » ha un grosso significato per l'Ujpest che, a fine gara, è stata applaudita sportivamente dal pubblico torinese. 

Bruno Bernardi
tratto da: La Stampa 8 marzo 1973



juventus

ujpesti

juve

juve

juve

juve

juve

juve

juve

juve

juve

juve

juve


jose




maglia