É il 7 Marzo 1982 e Juventus e Torino si sfidano nella sesta giornata del girone di ritorno della Campionato di Calcio Italiano di Serie A 1981-82 allo Stadio 'Comunale' di Torino.
A fine campionato la Juventus conqusiterá la sua Seconda Stella da appuntare sul petto. Dopo un lunghissimo testa a testa con la Fiorentina allenata da Giancarlo De Sisti, la spunta all'ultima giornata grazie ad una vittoria esterna a Catanzaro con un rigore del partente Liam Brady.
Dall'altra parte c'é il Torino allenato da Massimo Giacomini che dopo aver eliminato i bianconeri dalla Coppa Italia si dovranno accontentare di un deludente posto finale a metá classifica.
Buona Visione!
Torino - Stadio Comunale
domenica 7 marzo 1982 ore 15:00
JUVENTUS-TORINO 4-2
MARCATORI: Bonesso 19, Dossena 22, Tardelli 24, Scirea 28, Scirea 40, Brady 89
JUVENTUS: (c) Zoff, Gentile, Cabrini, Bonini, Brio, Scirea, Marocchino, Tardelli, Galderisi (Fanna 85), Brady, Virdis (Prandelli 75)
A disposizione: Bodini, Osti, Tavola
Allenatore: Giovanni Trapattoni
TORINO: Terraneo, Cuttone, Danova, Van de Korput, Zaccarelli, Beruatto, Bonesso, Ferri G. (Sclosa 75), Dossena, Bertoneri, Pulici (Mariani 70)
A disposizione: Copparoni, Rossi E., Ermini
Allenatore: Massimo Giacomini
ARBITRO: Bergamo
Il derby più pazzo va alla Juventus
Avvio combattuto, poi grandinata di gol con «regali» delle difese
Il Torino (ottimo il triangolo Dossena-Ferri-Bertoneri) batte due volte Zoff
Orgogliosa reazione bianconera, rete di Tardelli ed uno-due di Scirea
Nella ripresa palo dello scatenato Galderisi, quindi prevalenza della squadra di Giacomini con occasioni fallite da Mariani e CuttoneTORINO — In una giusta cornice grigia e piovigginosa, Juventus e Torino ci hanno regalato un derby all'inglese che ha ampiamente riscattato — sei gol e molte emozioni — la noia di quello dell'andata, ma in molti siamo usciti dal Comunale ricchi di dubbi. Non sul merito della Juve, che pure ha temuto sino alla fine di essere raggiunta (il bel gol di Brady che ha siglato il 4-2 è arrivato al 90', con tutto il Torino sbilanciato in avanti), ma sull'andamento assolutamente pazzo del match, punteggiato da regali delle difese concentrati nello spazio di 23 minuti nei quali un pubblico sbalordito, incredulo, ha visto cinque reti ed è passato dalla disperazione all'entusiasmo e viceversa in un fuoco d'artificio di sensazioni.
Cominciato inaspettatamente su toni cattivi, con scontri in campo e scaramucce fra i tifosi sobillati da striscioni con scritte volgari e umilianti per chi ama lo sport, il derby è entrato nel vivo al 18' quando il Torino è andato in vantaggio sbloccando un sostanziale rapporto d'equilibrio fra i granata più pratici, avanzanti con lanci lunghi, e i bianconeri meglio padroni del campo ma troppo involuti nelle manovre. La palla partiva dalla sinistra grazie a un lancio di Dossena, la traiettoria era allungata da un colpo di testa di Pulici che aveva attirato su di se mezza difesa, Bonesso si trovava tutto solo davanti a Zoff, lo ingannava prima rinunciando al tiro, poi con un colpo di testa sbilenco che mandava la palla a rotolare ih porta vicino al montante alla sinistra del portiere.
I granata respingevano alla meglio la vigorosa reazione degli avversari, si salvavano affannosamente ma al 22' raddoppiavano. Un colpo di testa di Virdis mandava la palla fra corpo e braccio di Beruatto, nasceva una mischia, Ferri liberava l'area con un campanile sul cui scattava Pullcì chiuso da Gentile e Scirea. I due difensori finivano per ostacolarsi a vicenda, l'attaccante partiva palla al piede e sulla sua destra andava a smarcarsi con una formidabile progressione Dossena. Pulici lo lanciava, il regista granata controllava la palla e dal limite faceva partire un rasoterra che tagliava fuori Zoff in uscita e si infilava lambendo il montante alla destra di Dino.
Torino in vantaggio di due gol dopo 22 minuti quindi. Una situazione certo insperata per i granata, alla quale la Juventus reagiva con rabbia e forza, rovesciandosi in attacco in un susseguirsi di assalti. La spinta bianconera confermava il carattere della squadra, specie se ferita nell'orgoglio, ed evidenziava l'inesperienza del Torino che non riusciva a spezzare il ritmo agli avversari e veniva sballottato come un pugile costretto alle corde.
Erano Tardelli, in giornata di vena, e Scirea, pungolato dal senso di colpa per il 2-0 granata, a portare la squadra in avanti e a realizzare tre reti in diciassette minuti. La prima al 24'. Mischia gigantesca davanti a Terraneo, palla che rimbalza alle spalle della difesa granata, scatto felino e botta secca, imprendibile, del centrocampista alla destra del portiere. Il Torino aveva un momento di sbandamento, era in balia dell'avversario dopo un suo avvio (gol a parte) promettente sul piano del gioco. La Juve ne approfittava, e se Cuttone al 29' riusciva a deviare alla meglio in angolo una staffilata di Cabrini diretta nell'angolo basso della porta, sul corner arrivava il pareggio. Scirea alle spalle di Zaccarelli colpiva la palla con forza di testa infilandola sotto la traversa.
Sul 2-2 la partita sembrava riequilibrarsi, ma la Juve rifiatava appena, per tornare ad attaccare, con manovre avvolgenti. Al 41' il 3-2. Galderisi , arretrava per staccarsi dalla marcatura di Danova, poi vista la strada sbarrata allargava a destra verso Brady. Dalla parte opposta si proiettava Scirea, chiamava la palla con un gesto, la riceveva grazie allo splendido lancio dell'irlandese. La difesa granata, sbagliando, credeva di avere messo in fuori gioco l'avversario, così il «libero» con tutta comodità stoppava di petto e faceva secco Terraneo con una staffilata a mezz'altezza.
Questa la cronaca, che per una volta merita molto spazio, di una delle partite più incredibili viste al Comunale. Ma se la Juve aveva mostrato grandi capacità di reazione, il Torino che aveva nel triangolo Ferri-Dossena-Bertonerl il perno del gioco si riprendeva dallo choc con altrettanta grinta. I granata rischiavano il k.o. in apertura di ripresa, quando Galderisi si faceva largo in dribbling saltando Danova e Zaccarelli e sull'uscita di Terraneo lo evitava con un tocco di esterno destro che mandava la palla a rimbalzare contro il montante, poi riprendevano il comando del gioco, creando pericoli per Zoff: Subito con un fendente di Cuttone sul quale Bonesso non arrivava a dare il tocco decisivo, quindi al 10' quando un tocco corto di Brady era preda di Ferri, Zoff ribatteva alla meglio e Cabrini respingeva la botta di Bertoneri nella porta sguarnita.
Finiva fuori al 14' una schiacciata di testa di Cuttone su cross di Beruatto, la Juve faceva blocco e si muoveva solo in contropiede come al 22', quando Terraneo era costretto a uscire dall'area per respingere Tornava sotto il Torino, con bello slancio, ma le punte non avevano spazi e al 25' Pulici, smarcato da Beruatto, fermava la palla di petto ma perdeva il tempo del tiro. Palla gol al 28' per Mariani, e Zoff fermava con difficolta la schiacciata di testa dell'attaccante subentrato a Pulicl. Giacomini sostituiva lo stanco Ferri con Sclosa e al 34' Cuttone mancava il pareggio clamorosamente a due passi da Zoff aiutato a sbagliare dall'ancata di un avversario. Era l'ultima chance granata della pazzesca partita. Allo scadere Cuttone mancava banalmente un controllo a centrocampo, partiva Brady in assoluta liberta e gabbava Terraneo con un pallone piazzato a fil di palo sull'avanzata del portiere. Finiva cosi una partita di gol e di batticuore. Troppa grazia per il nostro calcio, solitamente avaro.
Le pagelle della sfida torinese
Un Tardelli super e Ferri rispondeZOFF-TERRANEO: Qualche ululato dei tifosi per Dino in occasione del primo gol, ma l'uscita era impossibile per la rapidità dell'azione e Bonesso — sbagliando e segnando — ha fatto il resto. Zoff si è riscattato comunque in alcune «prese» alte. Imprendibile il gol di Dossena, come le botte infilatesi nella rete di Terraneo il quale è stato sicuro, e provvidenziale, in due uscite su avversari lanciati.
SCIREA-ZACCARELLI: i due «liberi» sono parsi più bravi in attacco, soprattutto iI bianconero, che in difesa. Gaetano ha riparato con due reti allo sbaglio che ha favorito la seconda dei granata. Renato é stato sorpreso dagli avanzamenti del collega di ruolo, ma ha tamponato tante situazioni difficili ed é stato generoso ed efficace uella spinta finale.
GENTILE-PULICI: il difensore non è in un buon momento di forma e si è salvato con grinta e mestiere, l'attaccante accusa il peso degli anni: si è visto poco, ma di testa e di piede ha propiziato i due gol.
BRIO-BONESSO: ha vinto lo stopper, anche se in altre occasioni era parso più sicuro. Bloccato nel suo «numero» migliore, il colpo di testa, l'attaccante nel palleggio è riuscito raramente a farai valere. Mariani ha avuto poco tempo per farsi luce.
CABRINI-CUTTONE: duello a distanza, con cambi «tattici, nel corso del match. Onesto lo juventino, tanto generoso quanto impreciso nel tocco e nel controllo II granata che ha sulla coscienza il mancato 3 a 3 e l'ultimo gol di Brady.
BONINI-DOSSENA: partita di puro contenimento e marcatura anche feroce da parte del bianconero, dal quale ci si aspetta sempre qualcosa di meglio. Dossena é uscito bene dal confronto, con un buon movimento, Intelligenti aperture, qualche squisito «numero» in palleggio, un bel gol.
TARDELLI-FERRI: I migliori in campo a confronto, magnifico per vitalità ed efficacia il bianconero che ha guidato la «carica» della squadra; ottimo il granata II quale, pagato lo scotto dei salto dalla serie C alla A, sta finalmente mostrando le sue doti (dinamismo, combattività, capacità di attaccare e difendere). Nel finale combattivo Sclosa.
BRADY-BERTONERI: un po' di libertá reciproca, ma test positivo per il giovane granata impegnato a tempo pieno ed in un compito tattico difficile. Buoni spunti dell'irlandese, magnifica (perché voluta, palla piazzata con intelligenza) l'ultima anche se superflua rete.
MAROCCHINO-BERUATTO: rivisti alcuni strappi offensivi del «Marocco» migliore, sofferenza del granata (buone sgroppate offensive, ma appoggi imprecisi, salvo uno non sfruttato da Pullci).
VIRDIS-VAN DE KORPUT: si sono annullati a vicenda in un corpo a corpo dinamicamente modesto e senza squilli. Nel finale Prandelll è servito a tamponare.
GALDERISI-DANOVA: prova del fuoco, superata ampiamente, per il ragazzo bianconero (acciaccato e sostituito da Fanna nel finale) contro uno del più efficaci marcatori del campionato. Bella manovra e «palo» in avvio di ripresa per l'attaccante, ma soprattutto match senza pause, non solo in area di rigore, che ha costretto il difensore ad una notevole e grintosa prestazione.
Bruno Perucca
brani tratti da: La Stampa 8 marzo 1982