mercoledì 13 agosto 2025

12 Dicembre 1976: Juventus-Fiorentina

Attraverso Youtube vi offriamo un altro gustoso ricordo di questa data odierna. 

É il 12 Dicembre 1976 Juventus e Fiorentina si sfidano in questa gara valevole per la nona giornata del girone di andata del Campionato Italiano di Calcio di Serie A 1976-77 allo 'Stadio Comunaledi Torino.

É un campionato dominato dalle squadre piemontesi questo. Con Torino e Juventus 'abbracciate' in un appassionante testa a testa fino a fine campionato. Alla fine trionferanno i bianconeri per un solo punto in un duello entrato nella storia. 

Dall'altra parte c'é una Fiorentina che sotto la guida di Carletto Mazzone disputano un campionato ad altissimo livello e si issano fino al terzo posto finale.

Buona Visione!



juve







Stagione 1976-1977 - Campionato di Serie A - 9 andata
Torino - Stadio Comunale
domenica 12 dicembre 1976 ore 14:30 
JUVENTUS-FIORENTINA 0-0

JUVENTUS: Zoff, Cuccureddu, Gentile, (c) Furino, Morini (Marchetti A. 61), Scirea, Causio, Tardelli, Boninsegna, Benetti R., Bettega R. 
A disposizione: Alessandrelli, Gori S. 
Allenatore: Giovanni Trapattoni

FIORENTINA: Mattolini, Galdiolo, Tendi, Pellegrini, Della Martira (Restelli 32), Zuccheri, Caso, Gola, Casarsa, Antognoni, Desolati
A disposizione: Ginulfi, Bertarelli
Allenatore: Carlo Mazzone

ARBITRO: Casarin
AMMONIZIONI: Furino, Tardelli (Juventus); Galdiolo, Antognoni (Fiorentina)




Le brutte pagelle dei torinesi
Solo Zoff è senza macchia

ZOFF L'unico che abbia fatto il suo dovere al cento per cento: lunghi periodi di inoperosità, ma interventi puntuali quando l'hanno chiamato in causa. Dal 29 al 35 ha salvato tre volte la Juventus: prima ha costretto con una uscita Caso a mettere sul fondo una palla gol, quindi ha ribattuto un colpo di testa ravvicinato dello stesso Caso e poi si è opposto allo scatenato Antognoni.

CUCCUREDDU Si è appiccicato a Desolati e gli è rimasto addosso sino alla fine, senza infamia e senza lode. Diligente ma grigio, spiace doverlo dire perché lo sappiamo capace di far meglio.

GENTILE Ha soverchiato Caso sulla fascia laterale, ha sradicato dai piedi degli avversari decine di palioni offrendoli ai propri attaccanti, ha cercato il gol fallendolo di poco. Ha fatto fuori anche Antognoni però, proprio il migliore degli avversari: dice di non averlo fatto apposta ed allora è davvero sfortunato.

FURINO Moto perpetuo - ha trovato una di quelle giornate in cui il gran correre non gli basta, anzi lo porta fuori misura e fuori del gioco.

MORINI Non si lascia sballottare da Casarsa, lo frena bene, ma ad un certo momento diventa inutile lo stopper a causa del sempre più evidente ripiegamento dei viola. Ed allora Trapattoni lo sostituisce con Marchetti (che si fa vedere solo per qualche errore nel passaggi).

SCIREA Ci siamo attaccati a lui (come ad Antognoni, del resto) per vedere qualcosa di tecnicamente bello in campo. E Gaetano ci ha spesso accontentati, i suol disimpegni rapidi e le belle proiezioni in avanti, pur tenendo conto che non aveva un marcatore addosso, sono state fra le cose migliori della partita.

CAUSIO Qualche svolazzo, troppo poco per un barone che ha sulle spalle, e lo sa, la maggior parte dello responsabilità circa il gioco d'attacco dellu Juventus, é la prima ruota d'ingranaggio, da registrare, Trapattoni saprà provvedere.

TARDELLI Si spreme nel duello con Antognoni, ma chiaramente non è nella miglior condizione perché soffre troppo i cambi di ritmo del capelluto avversario. Chiamato al tiro, sbaglia di grosso: altro segno di giornata-no.

BONINSEGNA Si dibatte prima contro Galdiolo e poi con Tendi, ha buoni spunti ma non vede la porta. Per un attaccante, è un difetto grave.

BENETTI Era già sceso in campo condizio nato dalle polemiche della rettimana, la gente juventina non gli ha fatto un bel servizio con il coro Romeo, Romeo in un giorno in cui gli premeva soprattutto di restare defilato. Cosi gli è mancata la solita grinta, ha perso precisione nel tocco, Furino, lui, Tardelli: se il centrocampo bianconero ha reso meno del solito i motivi sono almeno tre.

BETTEGA Salta e scatta, ma anche lui come Bobo non riesce a centrare il rettangolo in mezzo al quale c'è Mattolini, sbaglia, di piede, la più clamorosa delle palle-gol del primo tempo. Commentando il derby disse che l'eccessiva battaglia disturba il gioco, ma nel primo tempo la difesa toscana giocava al prego s'accomodi, le barricate le ha infoltite solo nella ripresa.

Bruno Perucca



Trapattoni difende i bianconeri "Loro hanno fatto catenaccio - Contro una squadra cosi, dovevamo per forza insistere nel gioco laterale" 
Gentile: "Non ho mai fatto male a nessuno"
Morini conclude amaramente: "E intanto il Torino se ne va"

Giovanni Trapattoni, a prescindere dal punto perduto nel match con la Fiorentina e di conseguenza nel confronti del Torino vittorioso a Catanzaro, tiene innanzitutto difendere buon nome della Juventus, il suo morale, la sua capacità di produrre gioco anche dopo il negativo derby del supplemento di fatica di Donetsk. 
L'allenatore bianconero ricaccia indietro i sospetti di una crisi tecnica e di una eventuale flessione psicologica. Trapattoni entra subito in teme diretto: 
"La Juventus ha corso, generosamente, ha lottato con continuitá. La squadra non si è smarrita. Ora, però, tutti diventano esigentissimi, solo perché non abbiamo battuto la Fiorentina, che è una squadra di tutto rispetto. Ma vi siete chiesti perché siamo restati a bocca asciutta? Perché non abbiamo raccolto quanto seminato in novanta minuti di pressione? Abbiamo avuto a disposizione tre occasioni per battero Mattolini e le abbiamo fallite, forse per mancanza di lucidità e forse per fato avverso. E abbiamo avuto di fronte una squadra, che soprattutto nel secondo tempo, ha pensato a difendersi con otto uomini nella propria area di rigore. Noi ci siamo catapultati, cercando perfino il solito gioco sulle fasce laterali, un gioco prevedibile lo so, ma unica nostra alternativa. Impossibile battere la testa contro un muro di uomini disposti a testuggine. Percio, una volta nella loro zona ci siamo trovati ad operare in condizioni di estrema difficoltà."
Esclusa l'ipotesi di una Juve poco dinamica e determinata, c'è da analizzare qualche risvolto, come lo scarsa propensione da parte dei bianconeri di tentare la soluzione da fuori area oppure di insistere sul traversone per le teste di Boninsegna e Bettega. Trapattoni concorda sul primo punto e dissente sul secondo: 
"Come è possibile cercare la via verticale quando l'avversario esprime una fisionomia esclusivamente difensivistica? In quanto al tiro da lunga gittata, posso accettare il discorso. E a questo punto è possibile che nelle gambe dei ragazzi si sia fatta sentire la fatica di mercoledi a Donetzk. Però, non parlerei di stanchezza in senso assoluto. Se eccettiamo Scirea e Cuccureddu, rimasti in zona per motivi tattici, tutti hanno corso per 90. Perciò non drammatizzerei troppo su un match che non ci siamo aggiudicati perché abbiamo trovato una Fiorentina brava ad imporre un certo tipo di gioco fruttuoso e perché abbiamo mancato facili occasioni."
Il dopo partita è stato movimentato da uno scambio salace di battute a distanza fra Antognoni e Gentile. Il viola accusava il bianconero di averlo colpito volontariamente. Gentile si risentiva, appoggiato da Trapattoni. 
"Antognoni non ha diritto di accusare. Non è aggiornato. In quattro anni non ho mai fatto male a nessuno, stavo colpendo la palla, lui è riuscito ad allungare la gamba e a soffiarmi il pallone. É stato svelto e bravo, ed io, lanciato, non ho potuto evitare di colpirla. Ma non è il caso di parlare di volontarietà."
Lo ripete il suo allenatore: 
"Difendo il mio giocatore; его а dieci metri dal luogo dell'infortunio. Si è trattato di incidente fortuito, come se ne verificano cento in ogni partita. Come avrei dovuto dire quando su Scirea un viola è saltato in un certo modo? Nulla. Nel calcio sono cose che capitano. Però evitiamo di fare vittime fuori luogo."
Si ritorne sul cammino tecnico di Juve-Fiorentina. Benetti ha un sorriso carico di amarezza, si sfoga ricordando che un settimanalemente. Poi dimentica e mette a fuoco il pareggio subito dal viola. 
"Ora ci rimproverate di insistere troppo sui cross. Fino al derby voi stessi l'avevate definita la nostra arma vincente. Noi siamo gli stessi di prima, lo zero a zero non ci ha trasformati improvvisamente. La verità è che troppe palle-gol abbiamo mandato in fumo. Quando Zoff ha parato quel colpo di testa di Caso dovevamo essere già due a zero. Ma è inutile recriminare. Pensiamo pluttosto al Torino, vittorioso anche a Catanzaro. Bravo davvero. Non c'è altro da aggiungere."
Sulla disposizione speculatrice degli uomini di Mazzone, ben disposti in campo ed organizzati por strappere al Comunale un sultato positivo, si soffermano Morini e Cuccureddu, entrambi sintonizzati sulla stessa ottica. 
Dice lo stopper: 
"Abbiamo visto il solito catenaccio che praticano le squadre che vengono a Torino. E intanto il Toro se ne va. Due punti possono essere una piccola svolta del campionato, soprattutto se i granata continuano a vincere come stanno facendo."
Cuccureddu é piú laconico ed altrettanto esplicito: 
"Inutile giocare quando hai di fronte un undici come la Fiorentina votato solo a difendersi. Anche nel primo tempo?
No, a pensarci bene nel primo tempo erano bene organizzati, ma nella ripresa che catenaccio!"
La conclusione della mini-conferenza stampa è di Franco Causio, che si sofferma innanzitutto sulla propria prestazione: 
"Sono tornato il Causio del prima-derby. Purtroppo certe partite nascono così. Se facciamo il gol subito, addio Florentina." 
Ma il gol non reggie. Il gol non c'è stato. E fu pareggio

Angelo Caroli






roberto

Roberto Bettega colpisce di testa con la consueta maestria, anticipando Giancarlo Galdiolo e Mauro Della Martira.
Nonostante l' assedio dei bianconeri, la partita terminò a reti bianche.
Bobby-gol fu autore di una prestazione bella ma non baciata dalla fortuna, con tiri parati o terminati a lato di poco.



juve

juve

juve

juve

juve

hurra


juventus

fiorentina

juventus

fiorentina

maglie




















13 Agosto 2016: Juventus - Espanyol

É il 13 Agosto 2016 e Juventus ed Espanyol si sfidano in questa gara amichevole allo 'Stadio Alberto Braglia' di Modena.

I Bianconeri con al timone Massimiliano Allegri rivincono ancora il campionato. É il sesto consecutivo ed il terzo sulla panchina juventina per l allenatore livornese.

Buona Visione!

 

juve



Stagione 2016-2017 - Amichevole
Modena - Stadio Alberto Braglia
Sabato 13 agosto 2016 ore 20:00
JUVENTUS-ESPANYOL BARCELLONA 2-2
MARCATORI: Leo Baptistao 36, Mandzukic 54, Gerard Moreno 85, Dybala 90

JUVENTUS (3-5-2): Buffon (Neto 55), Benatia (Bonucci 46), Barzagli (Alex Sandro 46), Chiellini (Rugani 61), Dani Alves (Lichtsteiner 46), Lemina, Pjanic, Pereyra (Dybala 46), Asamoah (Hernanes 72), Mandzukic (Pjaca 61), Higuain
A disposizione: Audero, Untersee, Kastanos, Macek, Marrone
Allenatore: Massimiliano Allegri

ESPANYOL BARCELLONA (4-4-2): Roberto, Javi Lopez, Ruben Duarte, Victor Sanchez, Oscar Duarte, Alvaro, Hernan Perez (Jurado 44), Piatti (Salva Sevilla 63), Leo Baptistao (Caicedo 54), Reyes (Gerard Moreno 26), Diop (Marc Roca 73)
A disposizione: Pau Lopez, Prieto, Alvarez, Arbilla, Caricol, Lluis Lopez, Fernandez
Allenatore: Quique Sanchez Flores

ARBITRO: Giacomelli
AMMONIZIONI: Mandzukic 31 (Juventus); Victor Sanchez 72, Victor Sanchez 77, Ruben Duarte 79, Alvaro 90 (Espanyol Barcellona)
ESPULSIONI: Victor Sanchez 77 (Espanyol Barcellona)


 

L'argentino subentra ad inizio secondo tempo e cambia volto ai bianconeri di Allegri: suo il gol in extremis che salva la Vecchia Signora dal k.o.

Salvate il soldato Paulo. In attesa del miglior Gonzalo Higuain, la Juventus e Allegri si godono un Dybala già in versione campionato. L'ingresso dell'argentino a inizio ripresa è decisivo e cambia volto ad una squadra apparsa poco in palla nel primo tempo: lui ci mette lo zampino in entrambe le reti dei suoi, salvando i bianconeri dal primo k.o. estivo. Per quanto riguarda il Pipita, invece, il giudizio è ancora lo stesso: rimandato. Qualche movimento in più rispetto a quanto visto contro il West Ham c'è stato, ma la lucidità e il mordente dei giorni migliori ancora latitano.

DIFFICOLTA' — Dopo l’opaca prova offerta a Londra al cospetto degli Hammers (e le critiche per una forma fisica rivedibile), gli occhi sono tutti puntati su Gonzalo Higuain, titolare assieme a Mandzukic nel 3-5-2 scelto da Massimiliano Allegri. I due, però, fanno fatica a creare pericoli dalle parti di Roberto, complice anche una linea di centrocampo che non dà il giusto supporto: l’unico ad accendere la luce, infatti, è Miralem Pjanic, che dimostra di poter fare cose interessanti anche in cabina di regia. Meno bene, invece, Lemina e Pereyra in versione mezzali: Allegri li inverte spesso ma il risultato, come con gli addendi, non cambia. 

“Non volevamo perdere, io sono qua per vincere e voglio continuare a farlo”, dirà Paulo Dybala a fine gara. A giudicare dalla prestazione di stasera, c’è proprio da credergli…

tratto da: Juventus-Espanyol 2-2: Dybala entra nella ripresa e fa magie




pereyra

miralem

dani

juve

juve

espanyol

espanyol






 





13 Agosto 2011: Betis Siviglia - Juventus

É il 13 Agosto 2011 e Betis Siviglia e Juventus si sfidano in questa gara amichevole estiva in preparazione alla Stagione calcistica 2011-12. Il tutto si svolge allo 'Stadio Arechi' di Salerno ed é valevole per il 'Memorial Andrea Fortunato 2011'.

É il primo anno di Antonio Conte come allenatore dei nostri eroi, ma nessuno si puo sognare quale sará l'epilogo di questa stagione. Alla fine diventerá una marcia trionfale lunga trent'otto partite, tutte senza l'onta della sconfitta. Solo il Milan di Massimiliano Allegri da battaglia fino all'ultimo con i 'gladiatori' bianconeri. Dovranno abdicare il tricolore e salutare i nuovi Campioni d'Italia.

Buona Visione!

 


betis



Salerno - Stadio Arechi
Sabato 13 agosto 2011 ore 20.45
BETIS SIVIGLIA - JUVENTUS 0-0

REAL BETIS: Casto; Chica (32’ st Isidoro), Dorado (42’ st Calahorro), Mario (12’ st Amaya), Nacho (32’ Alex Martinez); Iriney (20’ st Sergio Rodriguez), Benat (32’ st Canas), Salva Sevilla (20’ st Matilla); Ruben Castro, Molina, Montero (32’ st Juanma)
A disposizione: Goitia
Allenatore: Josè Mel

JUVENTUS: Buffon (1’ st Storari); Lichtsteiner, Bonucci, Barzagli, De Ceglie; Pirlo (32’ st Pazienza), Marchisio; Krasic (39’ st Sorensen), Matri (20’ st Del Piero), Vucinic (20’ st Iaquinta), Pasquato (39’ st Ruggiero)
A disposizione: Manninger, Motta, Ziegler, Marrone
Allenatore: Antonio Conte

ARBITRO: Celi di Bari



Nell'amichevole giocata allo stadio "Arechi" di Salerno i bianconeri non vanno oltre il pari. L'analisi del tecnico ai microfoni di Sky Sport: "Ci sono state cose positive, altre sono da migliorare, c'è da lavorare tanto e non bisogna illudere nessuno"

La Juventus non va oltre il pari, 0-0, contro il Betis Siviglia nell'amichevole giocata allo stadio "Arechi" di Salerno. Nella terzultima uscita di questo precampionato, ma anche la penultima sfida da 90 minuti, in attesa dei due appuntamenti della prossima settimana con il Trofeo Tim e il Trofeo Berlusconi, Conte conferma la squadra annunciata alla vigilia, con Barzagli al posto dell'acciaccato Chiellini al fianco di Bonucci, Pasquato e Krasic sugli esterni con Pirlo e Marchisio in mezzo mentre in avanti tocca a Vucinic affiancare Matri.

"Non bisogna scoraggiarsi e prendiamo la partita di questa sera come base su cui migliorare e crescere. C'è bisogno di tempo, lavoro e pazienza" - Antonio Conte

tratto da: Juve-Betis 0-0, Conte: "Sappiamo che c'è da lavorare"

 





betis

juve

juve

juve








martedì 12 agosto 2025

7 Marzo 1973: Juventus - Újpesti Dózsa

Attraverso Youtube vi proponiamo un gustoso amarcord di questa data odierna. É il 7 Marzo 1973 e Juventus Újpesti Dózsa si sfidano nella gara di andata dei Quarti di Finale della Coppa dei Campioni 1972-73 allo Stadio 'Comunaledi Torino.

La gara di ritorno la potete trovare cliccando qua!

La Juve allenata in panchina da Cestmir Vycpalek si appresta a vincere il suo quindicesimo Scudetto anche se ad una giornata dal termine sembrerebbe che il Milan si possa fregiare della tanto osannata Stella del decimo tricolore. Ma una sconfitta inattesa a Verona ribalta tutto in quella che e' tutt'oggi famosa come la 'Fatal Verona'.

Per quanto riguarda il fronte europeo, i bianconeri si vedono sfilare da sotto le mani il massimo alloro continentale dalla squadra del momento. La sfidante in finale é l' Ajax - l'emblema principale del gioco totale olandese. Sará solo la prima di tante delusioni europee per la Vecchia Signora.

Buona Visione!  



juve





Stagione 1972-1973 - Coppa dei Campioni - Quarti, andata
Torino - Stadio Comunale
mercoledì 7 marzo 1973 ore 21:00 
JUVENTUS-UJPEST DOZSA 0-0

JUVENTUS: Zoff, Spinosi, Marchetti G., Furino (Cuccureddu 65), Longobucco, (c) Salvadore, Haller, Causio (Altafini 75), Anastasi, Capello F., Bettega R. 
A disposizione: Piloni, Savoldi
Allenatore: Cestmir Vycpalek

UJPEST DOZSA: Szentmihalyi, Kolar, Harsanyi, Toth, Dunai E., Horvath, Fazekas, Juhasz, Bene, Dunai A. (Nagy 15), Zambo
Allenatore: Ferenc Kovacs

ARBITRO: Boosten (Olanda)




Con un forte Ujpest allo stadio nei quarti di Coppa (0-0) 
Juventus, spettacolo ma niente gol 
Una partita bella e molto veloce 
Attacchi continui dei campioni d'Italia e tanti gol falliti per un soffio 
I pericoli maggiori sono venuti da Haller, Capello e Anastasi 
Anche Zoff impegnato seriamente dai contropiede magiari 
Cuccureddu e Altafini nella ripresa al posto di Furino e Causio 
Settantamila spettatori con un incasso record per Torino: oltre 204 milioni 

Come a Magdeburgo, quattro mesi fa, la Juventus deve cancellare, in Coppa dei Campioni, una sconfitta nel derby. La svolta è delicata, e non decisiva come fu in Germania Est. La Juventus gioca in casa, di fronte a 70 mila spettatori, nella gara di andata dei quarti di finale di Coppa dei Campioni. L'Ujpest è senz'altro più forte tecnicamente dei tedeschi orientali: nelle sue file giocano ben sette nazionali, tanti quanti ne annovera la Juventus. I campioni d'Italia debbono assicurarsi in questo primo «round» un buon margine di vantaggio per affrontare con tranquillità l'incontro di ritorno in programma a Budapest il 21 marzo. 

La « caccia al gol » è il tema obbligato per i bianconeri che tornano alla formula utilizzata l'anno scorso nel girone di andata. Altafini è in panchina, ed al suo posto c'è Haller con Anastasi e Bettega di punta. Longobucco debutta in Coppa dei Campioni al posto dell'infortunato Marini. Gli ungheresi adottano il 4-3-3, con marcature a zona, con il libero Harsany che partecipa all'impostazione del gioco specie in fase offensiva. La Juventus si oppone con marcature rigide. Eccole: Longobucco-Bene, Spinosi-Dunai II, Marchetti-Fazekas. A centrocampo gli accoppiamenti sono i seguenti: Causio-Toth. Furino-Zambo, Capello-Dunai III. In avanti Haller è controllato da Juhasz Anastasi è alle prese con Horvath e Bettega è marcato da Harsany. 

La partenza della Juventus è a scoppio ritardato; non appena gli ungheresi entrano in possesso del pallone, praticano un gioco elegante e preciso. I bianconeri adottano una tattica di attesa, cercono di studiare l'avversario anziché aggredirlo. L'Ujpest maestro nel governare il pallone, e nell'addormentare il gioco non rinuncia agli improvvisi «a fondo» e si sbilancia in avanti malgrado giochi in trasferta non senza provvedere ad occupare tutti settori del campo. 

Per la Juventus è difficile districarsi e sviluppare un tema offensivo che la porti ad insidiare Szemtmihalyi. Solo su punizione i bianconeri riescono a farsi minacciosi: il tiro di Capello è però altissimo (8'). Dopo una parata di Zoff su un innocuo pallone di Juhasz, la Juventus si spinge in avanti con Anastasi (14') che effettua un bel cross ma Juhasz riesce a deviare il pallone allontanandolo da Haller ben piazzato sotto porta. Al 14' Dunai II si produce uno stiramento alla coscia destra e chiede di essere sostituito. Due minuti dopo entra Nagy sul quale sì porta Spinosi. La Juventus,, dopo l'impaccio iniziale, riesce a prendere l'iniziativa del gioco ed a condurre azioni ficcanti. 

La partita non è bella, c'è un po' di confusione. Certi passaggi di Causio e di Anastasi sono fuori misura e le azioni sì spengono sui piedi della difesa magiara. Causio (21') si riscatta scambiando molto bene con Anastasi, che però si allunga troppo la palla in zona-tiro e Horvath libera in calcio d'angolo. Grosso brivido per il pubblico al 25'. Nagy in dribbling supera due bianconeri e tocca verso Bene. Interviene Longobucco che sbuccia il pallone, Bene «ruba il tempo » a Salvadore e si presenta solo davanti a Zoff. Il portiere bianconero effettua una grossa parata salvando la propria rete da sicura capitolazione. Si scuote la Juventus, sospinta a gran voce dal pubblico. Anastasi discende sulla sinistra e centra per Haller che di testa impegna Szemtmihalyi in una deviazione in angolo proprio sotto la traversa. Dalla bandierina batte lo stesso Haller per Bettega che si catapulta di testa sul pallone scagliandolo oltre la traversa. 

Spingono a fondo i campioni d'Italia: è il loro momento. La retroguardia magiara è in grave difficoltà e sembra sul punto di crollare. Al 21' un gran tiro di Capello sibila accanto al palo. Un minuto dopo ancora Capello di testa sfiora il gol, ma sulla linea di porta Horvath riesce ad intercettare il pallone. Non ha fortuna la Juventus. L'assedio continua. Al 34' altre due palle-gol per i bianconeri. La prima è sui piedi di Anastasi che non sfrutta un rimpallo favorevole, e tira sul portiere che, per la verità, lo chiude molto bene; la palla è raccolta, da Causio che calcia debolmente a rete e Rotar, nuovamente sulla linea di porta, riesce a respingere. L'Ujpest ripropone il suo gioco, con pronte aperture e nel finale è Zoff che è chiamato al lavoro in due interventi non proprio di ordinaria amministrazione. E il primo tempo si chiude pertanto a reti inviolate. Un primo tempo non certo esaltante per la Juventus, anche se la fortuna non ha dato una mano alla squadra di Vycpalek. Capello è senz'altro risultato tra i migliori in campo per lucidità, volontà e agonismo. Accanto al « regista» si è distinto Bettega, mentre non sempre felici sono apparsi gli spunti e le iniziative di Causio, Anastasi e Haller. Furino si è prodigato in fase di tamponamento mentre in retrovia Longobucco è piaciuto anche se qualche volta, per troppa foga, e andato fuori misura. Salvadore ha fatto il suo dovere, come pure Spinosi e Marchetti. Dietro a loro Zoff ha confermato dì essere in ottima forma salvando la propria rete in una situazione delicatissima. Buona, nel complesso, la prova degli ungheresi con in evidenza il « libero » Harsanyì. 

Nella ripresa la Juventus preme di più ma la sostanza del gioco non cambia. In contropiede aumentano i pericoli per la Juventus. Salvadore deve intervenire a più riprese con notevole scelta di tempo per chiudere i varchi che si aprono attorno a lui. Bene è troppo solo e Zoff rimane inattivo sino al 17' quando ferma un tiro senza pretese di Dunai III. Nel frattempo Salvadore si produce un lieve infortunio al piede destro, ma stoicamente rimane in campo continuando a giocare con notevole energia. É invece Furino ad arrendersi al 20'. Il mediano ha lo stinco destro in cattive condizioni e dopo un generoso primo tempo non è più in grado di dare il consueto apporto. Lascia il campo al 20' sostituito da Cuccureddu. L'azione della Juventus non migliora. 

Alcuni bianconeri lottano ma in modo disordinato e non è difficile per l'Ujpest tenere in pugno la situazione. Si crea qualche mischia nell'area ungherese. In una di queste Bettega finisce a terra, ma l'arbitro non si lascia trarre in inganno. Poi Bettega scambia bene con Anastasi e conclude fuori bersaglio. La Juventus potrebbe portarsi in vantaggio (28') ma Haller da favorevole posizione calcia a lato. Il tedesco si è prodigato, ma non con spunti spumeggianti come si poteva prevedere. Al 29' Vycpalek tenta la carta Altafini. Il brasiliano rimpiazza Causio, che rientra negli spogliatoi. 

É sempre la Juventus all'attacco, ma le geometrie del gioco non vengono rispettate e le azioni sono spezzettate al momento buono. Al 32' Altafini offre a Bettega un bel pallone che Bobby-gol non riesce a controllare. Anche questa azione sfuma nel nulla. Su un improvviso contrattacco ungherese, pure Salvadore deve opporsi al momento giusto a Fazekas lanciato a rete. Pochi istanti dopo Salvadore si ripete su Nagy. Grande e generoso il «vecchio Billy». Un tiro di Capello (39') è alto. 

La Juventus è tutta sbilanciata in avanti e la difesa offre al gioco di rimessa dell'Ujpest ampi spazi. Al 40' Fazekas parte in contropiede, sullo slancio supera Salvadore in tunnel e costringe Zoff ad uscire alla disperata per evitare il gol. Zoff è stato senz'altro più impegnato del collega ungherese. C'è ancora una grossa incertezza di Spinosi per fortuna senza conseguenze. A tre minuti dalla fine Anastasi è chiuso in « sandwich » da Dunai III e Harsany in area, ma l'arbitro non concede il rigore. Questa volta potevano esserci davvero gli estremi per la massima punizione ma l'olandese Boosten, sulla cui direzione di gara non si può eccepire nulla, non ha voluto infierire. Rovesciamento di fronte e altra bella parata di Zoff su improvvisa fucilata di Fazekas. Nel finale gli ungheresi fanno melina. Non succede più nulla. Questo meritato «zero a zero » ha un grosso significato per l'Ujpest che, a fine gara, è stata applaudita sportivamente dal pubblico torinese. 

Bruno Bernardi
tratto da: La Stampa 8 marzo 1973



juventus

ujpesti

juve

juve

juve

juve

juve

juve

juve

juve

juve

juve

juve


jose




maglia