venerdì 16 maggio 2025

16 Maggio 1990: Fiorentina - Juventus

É il 16 Maggio 1990 e Fiorentina e Juventus si sfidano nella gara di ritorno della Finale della Coppa UEFA 1989-90  allo Stadio 'Comunale' di Firenze.

Questa Juve costruita e modellata dalla figura storica di Dino Zoff (stavolta nelle vesti di allenatore) sta per vincere una bellissima doppietta di coppa. Infatti assieme alla Coppa UEFA, vince anche la Coppa Italia contro un grande Milan, all'apice della sua storia 'Sacchiana'. Purtroppo questi successi non valgono al 'Dino nazionale' la conferma sulla panchina bianconera. La dirigenza juventina é affascinata dal nuovo che avanza ed investe il proprio futuro in un giovane di 'belle speranza' Luigi Maifredi!

"Per due volte Juventus e Fiorentina si sono affrontate in una finale di coppa. Ancora di fronte in Coppa Uefa nel 1990. Per la prima volta in una competizione europea due squadre italiane sono in finale. E sarà una sfida particolare con Baggio in maglia viola che già sa che nella stagione successiva giocherà nella Juve. A Torino, nella gara di andata, il 2 maggio, Juventus in vantaggio con Galia dopo tre minuti, pareggio di Buso all’11. Nella ripresa Casiraghi e De Agostini chiudono il conto. Baggio può far poco. I viola contestano l’arbitraggio, il difensore Celeste Pin urla ai microfoni della Rai: "Ladri". Il 3-1 è un risultato troppo pesante per essere ribaltato nel ritorno che si gioca sul neutro di Avellino perché il campo di Firenze è squalificato. A Zoff dopo quel successo la Juve dà il benservito nonostante quell’anno avesse vinto anche la Coppa Italia."

tratto da: Quell'antica ruggine tra Juve e Fiorentina - Gazzetta dello Sport

Buona Visione!


fiorentina




Stagione 1989-1990 - Coppa UEFA - Finale, ritorno
Avellino - Stadio Partenio
mercoledì 16 maggio 1990 ore 20:30 
FIORENTINA-JUVENTUS 0-0

FIORENTINA: Landucci, Dell'Oglio, Volpecina, Dunga, Pin G., Battistini S., Nappi (Zironelli 72), Kubik, Buso, Baggio R., Di Chiara
A disposizione: Pellicano, Malusci, Iachini, Callegari
Allenatore: Francesco Graziani

JUVENTUS: (c) Tacconi, Napoli N., De Agostini, Galia, Bruno P., Alessio, Alejnikov, Rui Barros (Avallone 72), Casiraghi (Rosa M. 78), Marocchi, Schillaci
A disposizione: Bonaiuti, Brio, Zavarov
Allenatore: Dino Zoff

ARBITRO: Schmidhuber (Germania Ovest)
AMMONIZIONI: Bruno P. 41, Alejnikov 55, Bruno P. 58 (Juventus); Dell'Oglio 27, Nappi 52, Buso 72, Di Chiara 84 (Fiorentina)
ESPULSIONI: Bruno P. 58 (Juventus)



Sul neutro di Avellino la Fiorentina non riesce a capovolgere il 3-1 dell'andata: anche l'Uefa è bianconera
E la Juventus diventa regina di coppe
Bruno espulso, Tacconi para tutto

E' la Juventus di Dino Zoff che brinda, con pieno merito, in Coppa Uefa. Si è dimostrata più forte della Fiorentina, anche ad Avellino pur giocando in 10 nell'ultima mezz'ora. Più forte della sfortuna e delle avversità. E, iscrivendo il suo nome per la seconda volta nell'albo d'oro dell'Uefa, conquista il sesto alloro continentale con uno storico en plein dopo la Coppa Italia.
Ha centrato il piccolo slam e se Zoff, che lascia Torino da trionfatore, merita un grande applauso, è giusto dare a Boniperti quello che l'ex presidente merita. Cosi come lo merita il SUO successore, l'avvocato Chiusano, che prima dell'incontro, ostentando piena fiducia nella squadra, come Churchill aveva alzato due dita a V. 
Zoff consegna a Maifredi basi solide, e i rinforzi dovranno far compiere alla squadra, che ha riaperto un nuovo ciclo vincente, un salto di qualità. Ma la Juve di ieri va elogiata in blocco. Il Partenio, col tifo diviso a metà, dava alla sfida, in campo neutro, sapore di vera finale. Ma c'era il 3-1 dell'andata ad incidere sull'atteggiamento tattico delle squadre. La Fiorentina, obbligata a segnar 2 gol senza subirne, la Juve impegnata ad amministrare il vantaggio e a cercare il colpo da ko.
Ai viola, poi, mancava la carica, la marcia in più che a Torino aveva messo in crisi, per quasi tutto il primo tempo, il centrocampo e la difesa bianconera. Nappi, ben fronteggiato da De Agostini, appariva frenato, spento, senza sprint. E Dunga, rientrato nella notte di lunedì da Rio, aveva nei muscoli le tossine della dura amichevole con la Ddr, della doppia trasvolata, e gli effetti del fuso orario. I rifornimenti per Baggio, tallonato da Galia, per Buso, fronteggiato da Bruno, e per Di Chiara, sul quale agiva Napoli, erano ridotti all'osso. 
Capitava ancora a Galia, autore del primo gol a Torino, l'occasione per sbloccare l'incontro dopo appena 2'. Per un fallo di Volpecina su Schillaci, la Juve beneficiava di una punizione. La batteva Alessio, a parabola, e Galia incornava di poco sopra la traversa. 
Replicava Baggio, completamente smarcato sul vertice sinistro dell'area juventina, con un destro a fil di montante. Ma la palla-gol più nitida gli capitava al quarto d'ora. Su cross di Nappi, corretto da Di Chiara, Baggio tirava di sinistro mettendo Tacconi fuori causa e il pallone fuori bersaglio. Poteva essere la svolta ma, come a Torino quando si fece parare da Tacconi il possibile 2-1, ha avuto la sfortuna di trovare il pallone sul piede meno abile. 
La Juventus non è certo rimasta alla finestra. Pur accusando, a centrocampo, l'assenza di un punto di riferimento come Aleinikov, ieri libero d'emergenza, ha saputo rendersi pericolosa più della Fiorentina. Come al 21', quando Alessio ha scodellato un bel passaggio a Casiraghi che, facendo la boa, ha armato il sinistro di Schillaci: la rasoiata ha lambito il montante. Tre minuti dopo è toccato a Totò restituire il favore: la bordata del brianzolo è stata di un metro imprecisa. 
Sul piano agonistico, rispetto alla rissa di Torino, la prima frazione è parsa una gara fra... educande. L'arbitro Schmidhuber ha distribuito equamente le ammonizioni: prima Dell'Oglio e poi Bruno. Quest'ultimo aveva fatto gridare Buso al rigore, ma il suo intervento al 32' era era stato regolare, prima sul pallone e poi sull'uomo. Inutili le proteste di Buso, elettrico e nervoso. 
Nella ripresa, com'era inevitabile, certi veleni riaffioravano e aumentavano i falli e le ripicche. Cartellino giallo anche per Nappi e Aleinikov, e rosso per Bruno (58') per una dura entrata su Buso. Anche sugli spalti serpeggiavano umori in quietanti che tenevano i 5mila agenti in stato d'allarme. 
La Fiorentina, numericamente superiore, aveva più di mezz'ora per tentare di ribaltare la situazione. Tacconi aveva respinto una bomba di Kubik (54) e Schillaci,, su punizione di Alessio, di testa aveva mancato di un soffio il gol (56').
In dieci, la Juve spostava Napoli su Buso, ma subiva la pressione viola. Tacconi esibiva una grande parata (69') su schiacciata di testa di Di Chiara. 
Zironelli, appena entrato, si faceva notare con un tiro insidioso. Ma era Baggio, su punizione, a chiamare al lavoro Tacconi (76'). Nell'azione, Casiraghi si strappava ed era sostituito (78'). Finale con la Juve in stato d'assedio e Tacconi gran protagonista su fendenti di Kubik e Dunga. Poi il trionfo.

Bruno Bernardi





fiorentina

coppa

coppa

zoff

stefano

baggio

fiorentina

juventus

fiorentina

fiorentina

juventus

coppa

coppa