É il 26 Aprile 1998 e Juventus ed Inter si sfidano nella quattordicesima giornata del girone di ritorno del Campionato Italiano di Calcio di Serie A 1997-98 allo Stadio ‘Delle Alpi‘ di Torino.
La Juventus ottimamente guidata in panchina dal maestro Marcello Lippi si appresta a vincere il suo 25esimo Scudetto.
Sará l'annata di Alessandro Del Piero (autore di 21 gol in campionato) e Zinedine Zidane (che a Luglio vincerá il Mondiale a casa sua).
Dall'altra parte la squadra meneghina che tra polemiche e promesse mai mantenute riesce almeno a 'conquistare' il secondo posto finale.
Buona Visione!
Stagione 1997-1998 - Campionato di Serie A - 14 ritorno
Torino - Stadio Delle Alpi
domenica 26 aprile 1998 ore 16:00
JUVENTUS-INTER 1-0
MARCATORI: Del Piero 21
JUVENTUS: (c) Peruzzi, Torricelli, Iuliano, Montero P. (Birindelli 58), Di Livio, Deschamps, Davids (Pecchia 84), Pessotto G., Zidane, Inzaghi (Conte A. 62), Del Piero
A disposizione: Rampulla, Zalayeta, Fonseca, Amoruso
Allenatore: Marcello Lippi
INTER: Pagliuca, Fresi, West, Colonnese, Zanetti J., Moriero (Zamorano 56), Winter (Zè Elias 66), Simeone, Cauet, Djorkaeff, Ronaldo
A disposizione: Mazzantini, Paulo Sousa, Milanese, Sartor, Kanu
Allenatore: Luigi Simoni
ARBITRO: Ceccarini
RIGORI FALLITI: Del Piero 73 (Juventus)
AMMONIZIONI: Iuliano, Davids, Pecchia (Juventus); Pagliuca, Simeone, Zamorano (Inter)
ESPULSIONI: Allenatore Simoni 71, Zè Elias 79 (Inter)
LA REPLICA
SALDEZZA DEI NERVI
Lippi: «Il nostro merito? Forza unita alla calma»
TORINOLa vittoria che può valere lo scudetto si arroventa come un tizzone incandescente. L'Inter urla la propria rabbia, la Juve rivede un film già visto altre volte quest'anno. Lippi resta impassibile di fronte a ogni accusa, a ogni insinuazione e si tiene stretti tre punti che valgono oro. E ancora una volta è costretto a ripetersi:"Quando gioca la Juve le polemiche non mancano mai. Prima della partita dicono che sappiamo soltanto rubare. Dopo se vinciamo, e capita spesso, la musica è identica. Chỉ cí accusa sappia che questo ci carica ancora di più in vista delle prossime partite."Successo legittimo secondo il Marcello che viaggia spedito verso il terzo scudetto in quattro anni:«Vittoria frutto della tecnica, dell'intelligenza tattica e della grande umiltà di questa squadra che quando serve non si vergogna di buttare il pallone in tribuna. Ma soprattutto il nostro successo va attribuito alla grande serenità dei miei giocatori, che hanno preparato la partita nella maniera dovuta e l'hanno gestita con tranquillità, in particolare quando è diventata carica di tensione".Ога fra la Juve e uno scudetto annunciato ci sono di mezzo Vicenza, Bologna e Atalanta. Lippi non cambia parere:«Abbiamo un vantaggio psicologico sull'Inter e anche se abbiamo fatto un grosso passo avanti non c'è ancora nulla di definitivo, perché l'Inter non è affatto rassegnata a firmare la resa. L'abbiamo visto quanto valgono questi giocatori e noi per superarli abbiamo dovuto tirare fuori il meglio del nostro repertorio».Forse ha giocato un ruolo determinante l'abitudine alle partite-finali:«Anche questo conta - ammette Lippi. Ma, ripeto, non era facile mantenere la calma, non era semplice correre pochi rischi senza un campione come Ferrara e dopo l'uscita di Montero, vittima di un affaticamento muscolare alla coscia sinistra. Soprattutto contro questa Inter che è molto cresciuta rispetto all'andata e che ora è pienamente convinta delle proprie possibilità. Nel finale il risultato avrebbe potuto essere anche più rotondo con l'Inter sbilanciata alla ricerca del pareggio. A questi livelli, quando due squadre si equivalgono o quasi, è l'umiltà che fa la differenzas. Capisce lo sfogo di Simoni:«L'ho sentito parlare dopo la partita. Ha spiegato che ha preparato questa gara in maniera così intensa che si è lasciato andare. Mi pare che la sua espulsione sia giusta".Il nervosismo grande protagonista dell'Evento. Spiega Deschamps:"Zé Elias mi ha colpito, ma prima avevo ricevuto anche un pugno da Zamorano. Purtroppo c'è stata troppa tensione, nessuno ha cercato di aiutare l'arbitro. Ci sono state reazioni eccessive, non ho mai visto serenità. Il problema dell'Inter è che non poteva perdere questa partita. Ed è brutto giocarsi una stagione in novanta minuti. Risultato giusto? Non siamo stati né superiori, né inferiori a loro. Abbiamo sfruttato meglio le poche occasioni avute. Ho dato una mano a fermare Ronaldo che spesso parte da centrocampo ed è li che bisogna iniziare a contrastarlo. Abbiamo vinto e lasciamo che gli altri parlino. Questo è un grosso passo verso lo scudetto".Peruzzi ammette:«Non mi sono divertito, partita troppo isterica. Spero di non vederne altre cosi".Torricelli parla di«insinuazioni inaccettabili sul nostro possibile scudetto"e Iuliano spiega come si può fermare il Fenomeno:«Pur non giocando benissimo in difesa gli abbiamo concesso poco spazio. E anche gli altri attaccanti non hanno avuto vita facile. Chi criticava la difesa è servito».E Di Livio al cianuro:«Ogni pretesto era buono perché gli interisti accendessero la scintilla".Fabio Vergnanotratto da: La Stampa 27 aprile 1998