giovedì 15 maggio 2025

15 Maggio 1983: Juventus - Genoa

La stagione 1982-83 per i tifosi bianconeri provoca un misto tra orgoglio e rabbia, stupore ed incredulitá. La Squadra (quella sì con la S maiuscola) formata dai campioni del mondo azzurri (partendo da Dino Zoff fino al 'eroe nazionale' Paolo Rossi) piú due fuoriclasse assoluti come Michel Platini e Zbigniew 'Zibì' Boniek.

Un 'carro armato' su di un campo di calcio capace di sgretolare qualunque avversario, ma solo sulla carta! Perché sebbene in lotta fino ad inizio estate 1983 per conquistare tutto il conquistabile, la Juventus si fregia 'solo' della Coppa Italia.

Perso il campionato dinanzi alla Roma moderna ed esplosiva di Nils Liedholm i nostri eroi giocano una partita non all'altezza nella Finale di Coppa dei Campioni ad Atene contro l'Amburgo. Un'amara sconfitta é la degna conseguenza di tutto ció!

É il 15 Maggio 1983 Juventus ed Genoa si scontrano in questa partita valevole per la quindicesima giornata del girone di ritorno del Campionato Italiano di Calcio di Serie A 1982-83.

Il tutto si gioca allo 'Stadio Comunale' di Torino.

Buona Visione!



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Stagione 1982-1983 - Campionato di Serie A - 15 ritorno
Torino - Stadio Comunale
domenica 15 maggio 1983 ore 16:00 
JUVENTUS-GENOA 4-2
MARCATORI: Benedetti 8, Gentile Ca. autorete 27, Platini 30, Platini 56, Briaschi 64, Cabrini 86

JUVENTUS: (c) Zoff, Gentile, Cabrini, Bonini, Brio (Storgato 68), Scirea, Bettega R., Tardelli, Rossi P. (Marocchino 68), Platini, Boniek
A disposizione: Bodini, Furino, Prandelli
Allenatore: Giovanni Trapattoni

GENOA: Martina, Faccenda, Testoni (Somma 10), Corti, Onofri, Gentile Ca., Benedetti, Peters, Briaschi, Iachini, Viola (Fiorini 57)
A disposizione: Favaro, Chiodini, Moras
Allenatore: Gigi Simoni

ARBITRO: Facchin
AMMONIZIONI: Bonini (Juventus); Iachini, Benedetti (Genoa)



I bianconeri segnano e divertono contro il Genoa nella prova generale per Atene
Grande la Juve, grandissimo Platini
Gioco pratico e brillante della squadra di Trapattoni, al francese il titolo di capocannoniere 
Bettega, addio degno di un campione 
Brio è apparso ancora a corto di condizione 
Reti di Benedetti, Carmine Gentile (autogol), Platini (2), Briaschi e Cabrini

TORINO-Vista e giudicata come l'inizio e non la fine di un'avventura, la partita della Juventus contro il Genoa deve aver lasciato tutti contenti. Ci sono stati i goi, lo spettacolo e la vittoria, e Trapattoni ha potuto trarre confortanti indicazioni per la finale di Coppa Campioni, di cui questo incontro conclusivo di campionato è stato in un certo senso la prova generale. L'orchestra bianconera, diretta magistralmente da Michel Platini, ha suonato quasi sempre all'unisono, sovente in maniera grandiosa, dando l'impressione di essere pronta al concerto di Atene davanti all'Amburgo. In fondo, solo questo chiedevano i tecnici e tifosi alla partita, una dimostrazione di salute psicologica, e l'amarezza per uno scudetto perduto non si è nemmeno fatta troppo sentire, tanto l'ambiente pare teso al grande obiettivo europeo.

C'erano altri motivi, ieri al Comunale, motivi importanti, e la Juventus ha onorato anche questi: l'addio di Bettega al pubblico torinese e la corsa di Platini al titolo di cannoniere. Bettega, festeggiatissimo prima del via, ha giocato una partita molto bella per impegno, intelligenza e altruismo. Non ha segnato, peccato, però un suo tiro dal limite, al 28, è stato deviato da Carmine Gentile alle spalle di Martina. Autorete, ma i tifosi della curva Filadelfia hanno applaudito Roberto come se il gol fosse stato suo, un giusto omaggio a un grande campione che lascia.
Abbiamo scelto di parlare prima di Bettega perché l'addio di un giocatore che tanto ha dato e fatto per la Juventus vale in assoluto più di una prova, ancorché splendida, di un grande campione che resta e che molto dara e farà per la Juventus.

In quanto a Platini, bene, ieri il francese è stato semplicemente favoloso. Ha segnato due gol molto belli, ha vinto con 18 reti la classifica cannonieri, ha incantato il pubblico con tocchi smarcanti e numeri d'alta scuola: se ad Atene giocherà cosi, nessun dubbio su chi vincerà la Coppa Campioni.
Accanto a Bettega e Piatini, ci è piaciuto parecchio Boniek, che avrà pure qualche rudezza di piede ma sa dare progressione e potenza ad ogni azione: un altro uomo che ad Atene, davanti al compassato gioco tedesco, può essere determinante. Le buone notizie per Trapattoni, stando alla partita col Genoa, vengono anche da Cabrini e Tardelli, apparsi decisi negli interventi e continui negli appoggi, mentre Gentile, Bonini e Scirea hanno sorretto la manovra del compagni senza incertezze e scompensi.

I problemi, piccoli e rimediabili quanto si vuole, ma sempre problemi, riguardano tre giocatori: Zoff, Brio e Paolo Rossi. Il portiere in verità non ha commesso errori, non ha colpe sui due gol del Genoa, tuttavia in alcune occasioni ha creato affanno alla sua difesa con interventi non troppo puliti segno che l'età disgraziatamente, non può essere cancellata: ma in classe rimane, siamo sicuri che Zoff ad Atene non sarà colpevole di alcuna incertezza.

Va detto tuttavia che certi scompensi difensivi della Juventus sono stati accentuati dalla prova di Brio, al rientro dopo la lunga assenza per pubalgia e dunque chiaramente carente di condizione atletica. Brio ha sofferto il giusto contro Briaschi, e questo potrebbe essere anche comprensibile visto che il genoano, palla al plede, è svelto e temibile. Ma per la verità lo stopper bianconero ha avuto i suol guai pure sui palloni alti, la qual cosa può far suonare un campanello d'allarme dal momento che ad Atene dovrà marcare Hrubesch, gigante d'area e goleador dell'Amburgo.

Paolo Rossi, infine, è stato autore di una partita abbastanza anonima. Ha corso e creato spazi, è vero, ma la marcatura feroce di Testoni (prima dell'infortunio) e di Faccenda non gli ha permesso grande pericolosità sotto rete. Vecchia storia, non è da ieri che Paolo Rossi soffre il controllo assillante di cui è fatto oggetto. Anche se bisogna dire che Platini, marcato allo stesso modo da Corti, ha segnato due gol mettendo il ridicolo l'avversario diretto.

Nel Genoa, che ha recitato con onore la sua parte di grintoso sparring-partner, sono piaciuti l'olandese Peters, bravissimo nel cucire l'azione rossoblù, Briaschi, sempre pericoloso in area, e Martina, autore di una serie lunghissima di respinte e parate nel primo tempo, quando la Juventus appariva scatenata in avanti
Eppure, è stato proprio il Genoa ad andare in vantaggio, al 9', dopo che i bianconeri con Boniek (1'), Scirea (5') e Bettega (7) avevano ripetutamente tentato in via del gol. Briaschi ha battuto un angolo da sinistra. Brio non è intervenuto e Benedetti, con un ottimo stacco, ha infilato di testa Zoff. La Juventus ha continuato ad impegnare Martina da tutte le posizioni, con Tardelli in evidenza, ed ha raggiunto il pareggio al 28 con un destro di Bettega deviato nella sua porta da Carmine Gentile.

Due minuti dopo, ecco Platini. Cabrini ha toccato a Scirea sulla sinistra, Scirea ha crossato ed il francese si è alsato leggero per l'imprendibile deviazione di testa. Applausi a non finire dei tifosi sugl spalti. Dopo un primo tempo chiuso da un palo di Briaschi (di testa, e Brio?), il Genoa aveva un buon momento nella ripresa e protestava a lungo per un fallo di mano in area di Brio su testa di Briaschi. Era il 53, l'arbitro non fischiava il rigore e la Juventus segnava quasi subito terzo gol, ancora con Platini bravissimo a stoppare su centro di Cabrini e ad infilare di precisione l'angolo basso.

La partita a questo punto era finita ed il Genoa si lanciava in attacco aprendosi al contropiede. Anche lo schema della Juventus at allentava e Briaschi, al 64', poteva colpire di destro al volo su centro di Onofri e portare le squadre sul 3-3. All'86', tuttavia, la Juventus aumentava il suo distacco. Cross di Marocchino, liscio di Somma e gran sinistro di Cabrini nell'angolo.
"Coppa Campioni, Coppa Campioni", 

 gridava il pubblico sotto la pioggia sottile.


Carlo Coscia





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Il tiro di Roberto Bettega deviato da Gentile che vale un gol per la Juventus


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