venerdì 2 maggio 2025

25 Aprile 1973: Derby County - Juventus

Attraverso Youtube vi proponiamo un gustoso amarcord di questa data odierna. É il 25 Aprile 1973 Derby County Juventus si sfidano nella gara di ritorno della Semifinale della Coppa dei Campioni 1972-73 al 'Baseball Ground' di Derby (Inghilterra).

Se volete potete anche cliccare qua per rigustarvi la gara di andata.

La Juve allenata in panchina da Cestmir Vycpalek si appresta a vincere il suo quindicesimo Scudetto anche se ad una giornata dal termine sembrerebbe che il Milan si possa fregiare della tanto osannata Stella del decimo tricolore. Ma una sconfitta inattesa a Verona ribalta tutto in quella che e' tutt'oggi famosa come la 'Fatal Verona'.

Per quanto riguarda il fronte europeo, i bianconeri si vedono sfilare da sotto le mani il massimo alloro continentale dalla squadra del momento. La sfidante in finale é l' Ajax l'emblema principale del gioco totale olandese. Sará solo la prima di tante delusioni europee per la Vecchia Signora.

Buona Visione! 



derby


Stagione 1972-1973 - Coppa dei Campioni - Semifinali, ritorno
Derby - Stadio The Baseball Ground
mercoledì 25 aprile 1973 ore 18:30 
DERBY COUNTY-JUVENTUS 0-0

DERBY COUNTY: Boulton, Webster, Nish, Powell (Durban 46), Daniel (Sims 69), Todd, McGovern, O'Hare, Davies, Hector, Hinton
Allenatore: Brian Clough

JUVENTUS: Zoff, Spinosi, Marchetti G., Furino, Morini, (c) Salvadore, Causio, Cuccureddu (Longobucco 67), Anastasi, Capello F., Altafini 
A disposizione: Piloni, Savoldi, Haller, Bettega R. 
Allenatore: Cestmir Vycpalek

ARBITRO: Marques Lobo (Portogallo)
RIGORI FALLITI: Hinton 59 (Derby County)
ESPULSIONI: Davies 64 (Derby County)



Un cieco assalto all'insuperabile difesa bianconera 
Gli inglesi sbagliano anche un rigore 
Al 59' Hinton calcia sopra la traversa un penalty (dubbio) concesso per un fallo di Spinosi su Hector
Espulso Davies al 64' per una testata a Morini
Longobucco sostituisce Cuccureddu al 67'
Brillanti interventi di Zoff
Fallite dai torinesi nel finale alcune facili occasioni 

(Dal nostro inviato speciale) Derby, 25 aprile. Nella bolgia del « Baseball Ground » la Juventus si trincera per resistere alle cariche dei « montoni ». Il piccolo stadio di Derby sembra una fossa infernale, circondata da casette tutte eguali e dalle fumanti ciminiere di grosse fabbriche. E' in gioco la finale di Coppa dei Campioni ed il tifo della folla è pazzesco. Fra i quarantamila spettatori non manca l'apporto di migliaia di immigrati italiani e dei battaglioni turistico - calcistici sbarcati nelle Midlands con ogni mezzo. C'è anche un gruppo con tamburi e striscioni. Alle 19,20 il primo «barellato», ricoperto da una bandiera dei « rams », viene trasportato in infermeria: per lui la partita è già finita. I giornalisti italiani sono appollaiati su un praticabile di muratori appositamente costruito nella mattinata sotto il tetto della tribuna, a livello dei colombi: il colpo d'occhio è eccezionale, ma la sicurezza lascia molto a desiderare. La divisa bianca del Derby County ha costretto ì bianconeri ad adottare la maglia azzurra ed i calzoncini neri. 

La Juventus si tuffa nella Coppa Europa con gli stessi uomini che hanno vinto 3-1 a Torino. Gli inglesi invece presentano tre novità, un paio delle quali obbligate: squalificati McFarland e Gemmill, giocano Daniels in difesa, Davies ed Hinton in prima linea. Si comincia alla luce naturale. Parte la Juventus, ma è subito sotto pressione. C'è una punizione per il Derby, la difesa bianconera libera in corner, Marchetti respinge il pallone calciato dalla bandierina da Powell, raccoglie Webster, effettua un tiro basso e Zoff para in due tempi. Rovesciamento di fronte con Causio in evidenza che scatta sulla destra e centra, ma Boulton blocca. 

I « rams » si lanciano all'attacco, schiacciano i bianconeri nella loro area, ma senza sovrastarli. Tecnicamente la Juventus è superiore e si oppone con ordine e autorità tentando anche qualche bella trama d'attacco in contropiede, ma senza fortuna. Al 10', su un lancio di Morini, Altafini « soffia » il pallone a Todd e a Boulton, ma non riesce a tenerlo in campo e l'azione sfuma. Al quarto d'ora, brivido per Zoff. Morini commette fallo su Davies e la punizione di Hinton lambisce l'incrocio dei pali. Il Derby colleziona tre calci d'angolo, poi al 22' ottiene una punizione: Zoff non riesce a raggiungere la palla, ma Spinosi libera anticipando Hector. 

Si distinguono nelle retrovie Zoff, Mori ni e Anastasi. Notevole l'attività di Furino e degli altri centrocampisti, che fanno da « filtro » al gioco del Derby County. Al 26' Zoff è nuovamente chiamato in causa da una violenta punizione di Nish: il portiere si allunga e riesce a deviare il pallone in calcio d'angolo. Altro grosso pericolo per Zoff tre minuti dopo: su gran tiro di O'Hare, il «guardiano » bianconero respinge corto e Furino anticipa d'un soffio Hinton che sta per avventarsi sul pallone. Il ritmo degli inglesi è sempre sostenuto. La gara si mantiene sui binari di assoluta correttezza anche se il gioco è maschio e vigoroso. 

L'arbitro portoghese Marques Lobo tiene sotto controllo la situazione. Il gioco di « prima » del Derby County riesce talvolta a sorprendere i bianconeri ma, quando i « bianchi » arrivano sul limite dell'area vengono inesorabilmente fermati. Al 39' Causio scatta in contropiede, sta per lanciare Altafini smarcatissimo ma Daniel lo falcia c centrocampo: la punizione non ha sviluppi concreti. La Juventus ha superato la fase più delicata della partita e di tanto in tanto, imbastisce qualche tema d'attacco. E su un paio di spunti offensivi della Juventus si conclude il primo tempo. Al 45' c'è un fallo di Webster su Anastasi: la punizione di Causio è fuori bersaglio. Poi c'è un cross di Cuccureddu, sul pallone si avventano Boulton e Todd scontrandosi tra loro: la sfera rimbalza solitaria in area, ma Altafini non è in posizione favorevole per approfittarne e Nish riesce a sventare la minaccia. A reti inviolate dunque, la prima trazione. 

Una novità nella ripresa tra gli inglesi: Durban sostituisce Powell a centrocampo. Ripartono in « forcing » i campioni d'Inghilterra. L'area bianconera viene presa d'assalto, mischie furibonde si accendono nei pressi di Zoff. Il gioco si inasprisce. Ci sono dei falli « cattivi » da entrambe le parti. Al primo minuto Salvadore atterra O'Hare. L'arbitro concede la punizione contro la Juventus e ammonisce il suo « capitano ». Hinton tocca indietro a Todd che manda il pallone a sfiorare la traversa. E' un momento molto difficile per la Juventus. Al 4' Salvadore e Morini si avventano contemporaneamente su Davies, che va a terra, ma l'arbitro ritiene che il centravanti inglese abbia simulato e non concede la massima punizione. 

Davies affibbia un calcio a Morini, che non reagisce: lo stopper bianconero ha già subito l'ammonizione a Torino e non vuole rischiare di essere squalificato. In difesa arretra anche Anastasi che interrompe con bravura un'incursione di Webster. Il Derby manda avanti anche i terzini. Al 9' è Nish ad avere una grossa palla-gol: il tiro è però altissimo. Si gioca in una sola metà campo. La Juventus ribatte, un po' con affanno, le martellanti offensive dei « rams ». E allora imbastisce un bel contropiede: la palla viaggia da Causio ad Anastasi per Cuccureddu, che centra per Altafini, il quale viene anticipato. Ne scaturisce un contropiede per il Derby County: da Davies a Hector, che va sul fondo e viene affrontato in modo regolare da Spinosi e va a terra: l'arbitro indica il dischetto del rigore. I bianconeri protestano, ma non c'è niente da fare. La palla finisce sul dischetto: è incaricato di battere la massima punizione Hinton, Prende una lunga rincorsa, ma il suo tiro è fuori bersaglio. Una grossa occasione gettata al vento dagli inglesi. 

Davies è nervosissimo pur essendo tecnicamente tra migliori della sua squadra. Al 19' porta una testata a Morini e l'arbitro lo espelle. Il pubblico applaude. Un minuto dopo la Juventus si spinge in avanti e un tiro di Anastasi si perde oltre il fondo. Sempre aggressivi i « bianchi» di Clough, ma privi di fantasia e di lucidità in fase conclusiva. Al 21' potrebbero portarsi in vantaggio con Daniels (su azione susseguente a calcio d'angolo) ma lo stopper è maldestro nel tiro. Anche la Juventus effettua una sostituzione al 22': Longobucco subentra a Cuccureddu per controllare il pericoloso Hinton. 

Ogni tanto la Juventus allenta la morsa in cui la chiude il Derby County. Tutti i bianconeri si battono come leoni, mentre gl'inglesi, ridotti in dieci uomini, rifiatano. Clough tenta il tutto per tutto facendo uscire lo stopper Daniels e sostituendolo con Simms. E' la carta della disperazione. La Juventus è sempre impeccabile nella sua condotta difensiva. Morini va piazzarsi su Simms che al 27' di testa offre una bella palla-gol a O'Hare, ma la conclusione è ancora una volta sballata. La Juventus, approfittando della superiorità numerica, sgancia Salvadore, che al 29' offre ad Altafini una bella palla, Todd anticipa José, che stasera, dobbiamo dirlo, non entusiasma come nelle precedenti partite. Il suo compito è anche estremamente difficile e l'arbitro non gli concede alcuni falli operati dalla retroguardia inglese. Non sempre Altafini ha una « spalla» con cui dialogare, essendo Anastasi impegnato in un lavoro di « tornante ». Ormai gli inglesi hanno poche riserve di energia e la Juventus si fa più coraggiosa impegnando (33') per la prima volta Boulton con un tiro diretto. L'azione è promossa da Capello per Causio, che effettua un bel cross per Anastasi, il cui tiro è deviato in calcio d'angolo da Boulton. 

Ormai la Juventus ha la partita in pugno. Causio serve Altafini, che prepara il tiro per Anastasi, il quale si allunga troppo il pallone e se 10 lascia soffiare da Boulton, sciupando una grossa occasione. Un minuto dopo Altafini commette un fallo e viene ammonito dall'arbitro. Poi Anastasi è nuovamente in posizione favorevole alla conclusione, ma l'arbitro interrompe l'azione per un fuorigioco inesistente. Dopo avere strenuamente difeso il risultato « in bianco », la Juventus avrebbe potuto addirittura « maramaldeggiare », ma la stanchezza per lo sforzo sostenuto ha privato i bianconeri della necessaria lucidità per sfruttare due belle occasioni da gol. Finalmente l'arbitro «vede» un fallo su Altafini e concede una punizione alla Juventus. Anastasi tocca a Longobucco, ma il suo tiro è fiacco. Si leva il grido di «Juve Juve»: i bianconeri, negli ultimi minuti, controllano la situazione in « souplesse » e continuano a sciupare occasioni, come al 41', su azione Altafini-Anastasi-Causio, che tira a lato. Continua la serie di palle-gol per la Juventus: al 43' è il turno di Longobucco, ma Boulton si oppone validamente. Negli ultimi minuti salva Zoff, sulla linea di porta, un contropiede di Hector. 

Bruno Bernardi



Le pagelle di Arpino a Derby 

ZOFF: para subito e tutto, fino al novantesimo. Non trema davanti alle incursioni massicce dei « Rams » e solo un paio di volte si azzarda in uscite forse troppo precipitose. Poi si oppone ad ogni tentativo dei bianchi. Chissà che respiro dopo il rigore di Hinton, che era apparso assai temibile sui tiri piazzati. Prestazione del massimo livello, ma è da tempo che San Dino (uscito in tuffo anche all'ultimo minuto sull'ultimo contropiede inglese) merita il suo 8. 

SPINOSI: negli spazi stretti, torna la « Spina » che fa soffrire tutti. Ribatte ogni pallone, con ottimo ritmo e grande pulizia. Il rigore lo punisce troppo, perché il suo fallo non era certo cosi evidente, essendo il pallone ormai oltre la linea di fondo. Ma il signor Lobo abbocca e favorisce (o almeno fa di tutto per non essere criticato da Clough). Hinton sbaglia e si smonta grazie anche all'ottimo lavoro del giovane terzino bianconero. 7. 

MARCHETTI: gioca benissimo su O'Hare, imposta qualche pallone in avanti ma senza azzardarsi troppo. Pieno di vigoria contrasta in ogni tackle il suo ed ogni altro avversario. Cancella in novanta minuti tanti smarrimenti offerti durante il campionato. E' giovane, potrebbe migliorare da una settimana all'altra. La prova-Derby la deve considerare come l'esame di maturità. Quello che avvia alla laurea. 7. 

FURINO: lo dicevano picchiatore, il killer, il nemico. Ha toccato con lindura decine di palloni, senza mai caricare come sa (e come gli vieta un'ammonizione precedente). Salva un gol al 29', passa da O'Hare a Powell con identica sicurezza. « Furia » merita davvero un voto speciale. Era braccato come un pericolo pubblico, nel momento più difficile ha dimostrato di possedere una fedina penale immacolata. Voto: 8. 

MORINI: non risponde neppure ad una testata in faccia di Davies: ecco cos'è un gentleman. Ha i talloni imbottiti di novocaina, ma ribatte tutti i palloni possibili di testa e di piede: ecco lo stopper. Quando passa da Davies espulso a Simms, può permettersi persino di scherzare. Non ha mai abboccato all'avversario che cercava di risucchiarlo, è andato avanti — tra trincee e disimpegni — con una esemplare freddezza: 8.

SALVADORE: vecchio Billy che non hai paura di niente. Dopo tante citazioni giornalistiche su Robin Hood, che è di queste terre, sembra che il ruolo del personaggio leggendario lo interpreti lui, il libero Juventino. Ha respinto cento palloni, svettando di testa come un ragazzo. Ha opposto il corpo e le sue falci a tutti. Dopo il rigore, ha capito di potere anche incrudelire su qualche corpo avversario, come gli suggerisce il suo famoso cinismo. Diamogli finalmente un 9.

CAUSIO: opera incursioni impressionanti, nel finale spreca un paio di palloni utili. Ma ha funzionato da filtro, da macigno arretrato, da punto di forza su cui tutti appoggiavano disimpegni. Giocasse cosi ogni volta, non scadrebbe mal nell'insufficienza. La sua « bella gioventù » ha solo bisogno di raziocinio. Voto 7. 

CUCCUREDDU: lotta, opera due rovesciate utilissime in area all'inizio, ha un minimo di incertezza su Hinton all'avvio della partita. Ma sgobba e lavora fino a togliere voglia alia pressione avversaria, che via via scade e si esaurisce. Lascia il posto a Longobucco, zoppicando, ma si porta a casa, oltre a uno stiramento, anche un bel 7. 

ANASTASI: va, corre, difende come un botolo arrabbiatisimo. Ha superato momenti difficili alla pari di un mediano dei vecchi tempi. Forse questo ha anche influito nel grande dispendio delle energie a non connettere più con lucidità sul palloni avuti in gioco negli ultimi minuti quando avrebbe potuto battere personalmente gli inglesi con due gol. Vari falli su di lui (come su Altafini) non sono stati notati dal portoghese Lobo che, evidentemente trae dal suo paese alcune origini per non pagare il dazio. Ma la grande partita, a sostegno, di Pietro va al di là del gol falliti e gli merita ampiamente un 7. 

CAPELLO: orchestra e dirige tutto il gioco del disimpegno Juventino e si lancia in scivolate ed in tackle arditissimi per interrompere ogni azione avversaria. Ha combattuto con un orgoglio straordinario sia a ridosso di Zoff e Salvadore sia avventandosi nella metà campo per dettare i pochi tocchi in avanti della Juventus durante il primo tempo e per suggerire gli spunti finali quando il Derby ormai stava mollando le vele. Una partita di regia che dimostra come Fabio sia uomo degno di tenere in mano lo spartito di tutta la Juventus odierna. Purché il coro gli corrisponda. Il voto è 8. 

ALTAFINI: sta in agguato come un grosso gatto in attesa degli sbagli altrui. Talvolta corre mollemente e pare lo disturbi non si sa che cosa, se l'umidità della serata o lo stretto controllo che opera su di lui l'attentissimo Todd (quando riesce a sfuggire a Daniels). Opera due ottime impostazioni per Anastasi e non conclude come potrebbe personalmente sui finire delia gara. Non è stato — ci sembra — all'altezza di certe sue prestazlonl precedenti. Però la difesa dei « Rams » non ha mal distolto due uomini da don José. Evidentemente i gol che aveva segnato a Torino gli sono valsi come passaporto anche sul campo del Derby. Voto 6. 

LONGOBUCCO: entra al 22' della ripresa al posto di Cuccureddu e va a marcare un Hinton già spento e disanimato. Per poco, a due minuti dalla fine, in un'incursione in area inglese non segna li gol decisivo ma avventandosi a ridosso di Boulton deve toccare col suo unico piede che è il sinistro e il portiere inglese riesce ad opporglisi. Da questo momento può imparare (anzi deve) ad usare il destro. Voto 7.

Giovanni Arpino
brani tratti da: La Stampa 26 aprile 1973





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Il portiere Boulton, in uscita, sventa un attacco bianconero, in anticipo su Altafini

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