La stagione 1982-83 per i tifosi bianconeri provoca un misto tra orgoglio e rabbia, stupore ed incredulitá. La Squadra (quella sì con la S maiuscola) formata dai campioni del mondo azzurri (partendo da Dino Zoff fino al 'eroe nazionale' Paolo Rossi) piú due fuoriclasse assoluti come Michel Platini e Zbigniew 'Zibì' Boniek.
Un 'carro armato' su di un campo di calcio capace di sgretolare qualunque avversario, ma solo sulla carta! Perché sebbene in lotta fino ad inizio estate 1983 per conquistare tutto il conquistabile, la Juventus si fregia 'solo' della Coppa Italia.
Perso il campionato dinanzi alla Roma moderna ed esplosiva di Nils Liedholm i nostri eroi giocano una partita non all'altezza nella Finale di Coppa dei Campioni ad Atene contro l'Amburgo. Un'amara sconfitta é la degna conseguenza di tutto ció!
É il 7 Novembre 1982 e Juventus e Pisa si scontrano in questa partita valevole per la nona giornata del girone di andata del Campionato Italiano di Calcio di Serie A 1982-83.
Il tutto si gioca allo 'Stadio Comunale' di Torino.
Buona Visione!
domenica 7 novembre 1982 ore 14:30
JUVENTUS-PISA 3-2
MARCATORI: Platini 17, Rossi P. rigore 21, Berggreen 33, Bettega R. 38, Ugolotti 61
JUVENTUS: Zoff, Bonini, Prandelli (Storgato 60), (c) Furino, Gentile, Scirea, Bettega R., Tardelli, Rossi P., Platini, Boniek
A disposizione: Bodini, Burgato, Koetting, Galderisi
Allenatore: Giovanni Trapattoni
PISA: Mannini, Secondini, Riva (Pozza 60), Vianello, Garuti, Gozzoli, Berggreen, Casale, Caraballo, Occhipinti, Todesco (Ugolotti 60)
A disposizione: Buso, Massimi, Mariani
Allenatore: Luis Vinicio
ARBITRO: Paparesta R.
AMMONIZIONI: Furino (Juventus); Occhipinti (Pisa)
Juve bella, ma il Pisa la fa soffrire Due gol bianconeri in ventidue minuti non sono bastati a mettere k.o. i toscani
Dalla spinta di Boniek alla gioventù di Casale
TORINO — Altra lezione del nuovo calcio italiano per i «nuovi., soprattutto per Platini e Caraballo (visto che Boniek e Berggreen sono perfettamente inseriti). La Juventus, partita alla grande contro il Pisa come avesse svolto il mercoledì precedente un semplice allenamento contro lo Standard Liegi e andata in vantaggio di due gol — prodezza di Platini e rigore sacrosanto realizzato da Rossi — nello spazio di 21 minuti, è stata costretta a finire con affanno, aspettando il fischio liberatore dell'arbitro Paparesta.
Il Pisa, come tutte le squadre di Vinicio del resto, ha mostrato un grande spirito, buone individualità, una eccezionale tenuta atletica, validi schemi e accorciando via via le distanze (dallo zero a due all'uno a due. dall'uno a tre al due a tre) ha tenuto sulla corda gli avversari sino allo scadere del match. Ne è uscita una partita-spettacolo, ricca di emozioni, ed il merito va diviso a metà fra le due squadre. Più classe, ovviamente, da parte bianconera, maggior ritmo del più fresco Pisa, che per la prima volta ha utilizzato a tempo pieno l'uruguaiano Caraballo, tecnicaniente valido ma non ancora abituato ai nostri ritmi.
Bianconeri nella stessa formazione di Coppa, con in evidenza Bonini e Tardelli (per quanto il secondo non gradisca molto i compiti di copertura), Boniek che ha offerto spunti di grande rilievo per lucidità e potenza fisica. Scirea il quale ha appoggiato molto l'attacco sino a quando non si è convinto che era meglio stare in zona onde evitare una bella.
Solito Platini (momenti strepitosi ed un gol da favola, poi momenti di pausa). Bettega in crescendo (un bellissimo gol di testa, la sua specialità, ed una buona tenuta), più o meno sulla ordinaria amministrazione gli altri, colti in contropiede dalla reazione del toscani, arrivata quando molte squadre — sotto di due gol — si sarebbero convinte senza replicare della superiorità dei bianconeri.
Il danese Berggreen ha dato per primo la scossa alla squadra battendosi caparbiamente nel vivo della difesa bianconera e realizzando di forza il gol del 2 a 1: davvero non si capisce come l'Inter, dopo averlo bloccato abbia lasciato al Pisa il ventiseienne danese di Lingby preferendogli Juary. Ma il migliore (e migliore in campo per vitalità e chiarezza di idee) é stato il centrocampista Casale del quale Napoli ed Avellino si sono sbarazzate con troppa faciloneria.
Casale, posto da Vinicio nella zona di Platini, ha orchestrato e portato avanti la maggior parte delle manovre pisane. Giustamente Vicini se lo tiene stretto per la sua Under.
Dopo un minuto e mezzo di gioco, la Juventus aveva già dimostrato concretamente buona volontà e freschezza con un colpo di tacco di Tardelli che liberava Platini sulla destra, cross del francese respinto, botta secca rasoterra di Prandelli fuori di poco. Il Pisa si mostrava vivo in i contropiede, ed abbastanza ben organizzato in difesa anche se subito in difficoltà per la facilità di movimento dell'attacco bianconero. Al nono minuto Boniek dalla sinistra vedeva Platini lanciato a destra e con un passaggio di 40 metri gli scodellava il pallone davanti. Michel chiudeva bene il tiro, una staffilata che Mannini respingeva con bravura volando sul primo palo. Era solo il primo frutto della buona partenza del francese, addirittura strepitoso al 17' nell'azione del primo gol.
Boniek toccava un pallone corto nel folto della mischia al limite dell'area. Platini chiamava all'unodue Rossi e ricevuta la palla di ritorno malgrado la pressione avversaria batteva in rete con un rasoterra misurato, imprendibile.
La Juve non mollava la presa, ed al 21' raddoppiava. Bettega strappava la palla all'ancora spaesato Caraballo (un avvio negativo, poi evidenti progressi) e la porgeva a Rossi in area. Bagarre attorno al centravanti. Boniek che si avventa ma è agganciato e messo a terra. Rigore netto. Mannini intuiva la direzione della botta di Rossi ma il pallone di Pablito era angolatissimo e scuoteva la rete alla destra del portiere.
Sul 2 a 0 la partita pareva finita per tutti, ma non per il Pisa. Casale portava avanti palloni su palloni, ed al 33' i toscani andavano in gol con Berggreen il quale difendeva di forza un centro dalla destra, e con una giravolta e secco tiro batteva Zoff : palla contro il montante alla sinistra di Dino e quindi in porta. Bettega al 38' ristabiliva il divario deviando magistralmente in rete un centro dalla sinistra di Prandelli, ma ancora una volta il Pisa non si rassegnava e lo dimostrava nella ripresa, nella quale sottoponeva la Juventus ad una dura fatica, con risposte meno efficaci per l'affiorare della stanchezza di Coppa.
Furino si faceva ammonire scioccamente al 50' lanciando lontano la palla dopo un suo fallo. Bettega impegnava Mannini con un altro bel colpo di testa. Al 60' Pozza, Ugolotti e Storgato entravano al posto di Riva, Todesco e Prandelli. Ugolotti era in campo da meno di un minuto quando battefa Zoff con un bel colpo di testa su una palla calciata su corner da Caraballo. Veniva ammonito Occhipinti per un placcaggio a Platini (meglio un calcio, secondo Paparesta) poi l'arbitro perdonava un brutto fallo di Boniek su Berggreen.
Si scaldava Vinicio in panchina, sino a balzare in campo a protestare per uno scivolone in area dello stesso Berggreen. Nessun rigore, ma Paparesta con il suo arbitraggio difforme (tutti giusti i falli pro-Juve, qualcuno meno del giusto pro-Pisa) aveva dato esca al vittimismo degli ospiti. Caraballo impegnava ancora a fondo Zoff, poi Gentile e Scirea portavano in sicurezza la palla lontano da Zoff. L'ultimo affondo del match era del libero, con bella risposta di Mannini.
Bruno Perucca
tratto da: La Stampa 8 novembre 1982