lunedì 4 agosto 2025

19 Settembre 1979: Juventus - Raba Vasas Eto

É il 19 Settembre 1979 e Juventus Raba Eto Vasas si sfidano nella gara di andata dei Sedicesimi di Finale della Coppa delle Coppe 1979-80 allo Stadio 'Comunale' di Torino.

I bianconeri contendono fino all'ultimo lo Scudetto all'Inter ma al termine del campionato peró sará solo secondo posto dietro i nerazzurri mentre in europa si pregusta una finale prestigiosa in Coppa delle Coppe ma in semifinale dopo aver pareggiato 1-1 a Londra con l'Arsenal la Juventus si fa beffare in casa dai Gunners dopo una gara giocata con il pensiero di accontenarsi dello 0-0.

Buona Visione!



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Stagione 1979-1980 - Coppa delle Coppe - Sedicesimi, andata
Torino - Stadio Comunale
mercoledì 19 settembre 1979 ore 20:30 
JUVENTUS-RABA VASAS ETO 2-0
MARCATORI: Pozsgai autorete 64, Cabrini rigore 73

JUVENTUS: Zoff, Gentile, Cabrini, Prandelli (Cuccureddu 65), Brio, Scirea, (c) Causio, Tardelli, Bettega R., Tavola (Marocchino 55), Fanna
A disposizione: Bodini, Furino, Morini
Allenatore: Giovanni Trapattoni

RABA VASAS ETO: Palla, Csonka, Magyar, Hannich, Pasztor, Pozsgai, Szabo, Onhausz, Poczik (Jugovits 79), Glazer (Mile 68), Poloskei
A disposizione: Kocsis, Szijarto
Allenatore: Imre Kovacs

ARBITRO: Scheurell (Germania Est)
AMMONIZIONI: Tardelli 23, Prandelli 56 (Juventus); Hannich 4 (Raba Vasas Eto)




All'esordio nella Coppa delle Coppe è mancato ancora il gioco ma sono arrivati i gol 
La Juve nella ripresa batte il Raba Eto: 2-0 
Dopo un primo tempo deludente, la situazione si sblocca al 64' con un'autorete: tiro di Fanna e deviazione di Pozsgai
Dieci minuti dopo un fallo su Cabrini in area è punito col rigore: realizza lo stesso terzino
Soltanto quarantamila spettatori
 

TORINO — La Juventus ha ottenuto il 2-0 che cercava ma solo su autorete e su rigore ha centrato l'obiettivo dopo oltre un'ora di inutili assalti alla porta del Raba Vasas Eto condotti in modo irrazionale da una squadra che ha ancora alcuni uomini lontani dalla condizione di forma ideale e che non riesce a mettere in pratica a dovere gli schemi voluti da Trapattoni. Il risultato, che poteva essere anche più rotondo, e l'autorevolezza sfoderata nel finale, fanno comunque ben sperare per il «retourmatch» di Coppa delle Coppe del 3 ottobre a Gyoer: fra due settimane il rodaggio sarà completo ed i problemi tecnico-tattici riemersi ieri sera dovrebbero essere risolti. Tutto è bene quel che finisce bene ma per un'ora i circa 40 mila spettatori (il «Comunale" presentava dei vuoti) avevano vissuto nell'incubo, soffrendo, masticando rabbia e fischiando per l'impotenza dell'attacco bianconero che non riusciva a districarsi nella spessa ragnatela creata da Kovacs a centrocampo, a protezione di una difesa solida, arcigna e spigolosa che ricordava la «muraglia» del Bologna di Perani a cui l'allenatore ungherese, contrariamente alle dichiarazioni della vigilia, s'è ispirato. 

Con Causio in non perfette condizioni (e toccato duro sulla gamba malconcia già al 2'). con Bettega che è lontano parente del giocatore di classe che conosciamo e con Fanna che andava fuori misura nei passaggi e non riusciva a rendersi pericoloso, la manovra offensiva abortiva sulla soglia della munitisslma area avversaria. Il movimento fra gli avanti era caotico: a volte si notava Causio sul centro quando avrebbe dovuto esserci Bettega. La spinta dei terzini Cabrini e Gentile era ridotta, sia dalla loro frenesia (alcune rudezze dei magiari avevano innervosito i bianconeri) sìa dagli smarcamenti dei compagni che non avvenivano a tempo debito. Scirea si sganciava spesso ma finiva nell'imbuto ed il lodevole impegno di Tavola e Prandelli non era però sostenuto da intuizioni di gioco felici. 

Anche Tardelli non trovava la posizione ideale per infilarsi negli strettissimi corridoi che. di tanto in tanto, si aprivano. Bastava però l'innesto di Marocchino al posto di Tavola (cambio che il pubblico, sulle prime, disapprovava), con Bettega in rifinitura, per vi vacizzare il «forcing» ma ci voleva un'autorete — deviazione decisiva di Pozsgai su tiro di Fanna al 64' — per sbloccare la partita e spianare la strada verso il prezioso raddoppio (rigore di Cabrini al 73') ad una Juventus che cresceva di tono a vista d'occhio e nel finale non consolidava il punteggio grazie a due prodezze di Palla su conclusioni insidiosissime di testa di Tardelli e Marocchino. 

Le rudezze che hanno caratterizzato l'incontro di ieri creeranno un clima «caldo» a Gyoer ma la Juventus è vaccinata a questi climi e la qualificazione non dovrebbe sfuggirle. Sono stati gli uomini di Kovacs ad iniziare le ostilità con interventi fallosi: l'arbitro tedesco orientale Scheurell interveniva subito ammonendo (3') Hannich per scorrettezze. Solo al 7' si snodava la prima vera azione: Tardelli imbeccato da Scirea impegnava Palla con un tiro-cross. 

La manovra dei bianconeri, troppo elaborata, non dava frutti. Poche le idee. Al 19' un'improvvisa accelerazione: Tavola, scambiava con Causio, e folgorava in porta ma Palla bloccava. Era poi il turno di Tardelli (22') ad essere ammonito per un fallo. Zoff interveniva senza problemi sulla punizione di Poczik. Di rimessa il Raba Vasas Eto creava qualche affanno nelle retrovie juventine ma nessun vero pericolo. Sempre senza sbocchi le offensive della Juventus. Al 41' Fanna dalla destra (la posizione che predilige) traversava sul centro dove Bettega smistava a Causio ma il palleggio aereo del «barone» era stroncato da Pozsgai. Su questo episodio si chiudeva lo scialbo primo tempo, sotto i fischi della folla che. sentendosi tradita, gridava «Serie B, Serie B» all'indirizzo dei bianconeri. 

Nell'intervallo Trapattoni incitava i suoi uomini che. in avvio di ripresa, sviluppavano un gioco più vivace. E finalmente cominciavano a fioccare gli applausi per un colpo di testa ravvicinato (parato) di Bettega su cross di Fanna (51'). Poco dopo Bettega indugiava su un invito del bravo Scirea e l'occasione sfumava. Al 55' Marocchino subentrava al generoso Tavola. La Juventus dava fondo alle energie residue. La foga tradiva Prandelli il cui nome: finiva sul cartellino giallo dell'arbitro. Dopo una comoda parata di Zoff. i bianconeri si distendevano in avanti e passavano in vantaggio (64'). Su cross di Cabrini, Poczik falliva la rovesciata e Fanna, di sinistro, tirava quasi dal limite: la sfera carambolava sullo stinco di Pozsgai e spiazzava Palla, infilandosi nell'angolino basso. Il gol galvanizzava la Juventus e Trapattoni operava' un altro cambio: Cuccureddu al posto di Prandelli. Anche Kovacs sostituiva Glazer coni Mile. Il raddoppio tardava appena nove minuti. Cabrini s'involava e, un passo dentro l'area, veniva sgambettato da Hannich. Rigore: lo stesso Cabrini, con una fucilata angolatissima, trasformava. 

Bruno Bernardi
tratto da: La Stampa 20 settembre 1979




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